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Clima

Perché la crisi globale dell’acqua potrebbe schiacciare l’industria energetica

Stefano Venier (Snam): “stiamo scoprendo che, con il cambiamento climatico, l’acqua può diventare scarsa. Dobbiamo ritrovare la percezione dell’importanza e del valore che l’acqua ha, anche rispetto alla produzione di energia”.

Per anni il settore energetico, e quasi ogni altro settore, hanno dato per scontata l’acqua, considerandola una risorsa abbondante. Mentre ci muoviamo in una nuova era di energia rinnovabile, però, le grandi quantità di acqua necessarie per alimentare le operazioni di energia verde potrebbero non essere così facili da trovare. E non sono solo le energie rinnovabili ad essere minacciate dalla scarsità idrica, ciò infatti incide anche sulla produzione di combustibili fossili e minaccia la sicurezza alimentare.

STEFANO VENIER (SNAM): RITROVARE PERCEZIONE DELL’IMPORTANZA DELL’ACQUA

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a siccità estreme in Europa e negli Stati Uniti, che stanno finalmente facendo capire alle persone l’importanza della sicurezza idrica. Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, sottolinea l’enorme impatto che le recenti siccità hanno avuto sia sulla sicurezza alimentare che sulla produzione di energia. Etichettata come “la peggiore siccità d’Europa degli ultimi 500 anni”, i bassi livelli dell’acqua hanno limitato le capacità di spedizione, oltre a prosciugare il suolo e ridurre i raccolti estivi.

“Per molto tempo – ha spiegato Venier – l’acqua è stata considerata come una risorsa gratuita, un qualcosa che è completamente disponibile e in qualsiasi quantità. Ora stiamo scoprendo che, con il cambiamento climatico, l’acqua può diventare scarsa. Dobbiamo ritrovare la percezione dell’importanza e del valore che l’acqua ha, anche rispetto alla produzione di energia. Abbiamo scoperto che, senza acqua a sufficienza, non possiamo produrre l’energia di cui abbiamo bisogno e non possiamo spedire i combustibili per il riempimento delle centrali elettriche”.

La siccità ha già sollevato preoccupazioni per gli operatori delle centrali nucleari, che fanno affidamento sull’acqua dei fiumi per raffreddare i loro reattori nucleari. EDF utilizza tipicamente l’acqua del Rodano e della Garonna, ma l’aumento della temperatura comporta che la produzione di energia nucleare potrebbe essere ridotta durante i periodi caldi. Il calo del livello dell’acqua, secondo diverse aziende energetiche europee, ha ostacolato anche le tradizionali operazioni energetiche, come la produzione di carbone.

LE CONSEGUENZE DELLA SCARSITÀ D’ACQUA NEL SETTORE IDROELETTRICO

La questione della scarsità d’acqua, però, è forse più dannosa per i progetti idroelettrici: negli Stati Uniti diverse attività idroelettriche si trovano lungo fiumi con livelli d’acqua in caduta, con un rischio maggiore di scarsità d’acqua entro il 2050. Montana, Nevada, Texas, Arizona, California, Arkansas e Oklahoma sono gli Stati più colpiti. Un recente studio pubblicato sul Journal Water ha rilevato che il 61% di tutte le dighe idroelettriche globali si troveranno in bacini con un rischio molto elevato o estremo di siccità, inondazioni o entrambi. Inoltre, una su cinque dighe idroelettriche sarà in aree ad alto rischio di inondazioni, un aumento rispetto al valore di 1 su 25 di oggi.

Jeff Opperman, lead scientist del Global Freshwater del World Wildlife Fund, ha spiegato che “i progetti idroelettrici devono affrontare una serie di rischi idrologici, che vanno da troppa poca acqua a troppa. Si prevede che questi rischi aumenteranno in molte regioni a causa del cambiamento climatico. Abbiamo già visto regioni – come il sud-ovest degli Stati Uniti, l’Africa meridionale e il Brasile – in cui la produzione di energia idroelettrica è diminuita a causa del calo del livello dell’acqua”.

GLI EFFETTI DELLA CARENZA D’ACQUA IN EUROPA

Non sono però solo gli Stati Uniti ad affrontare queste sfide: ad agosto la Norvegia ha minacciato di limitare le sue esportazioni di energia a causa dei bassi livelli di giacimento. Il Paese – che fa affidamento sull’energia idroelettrica per circa il 90% della sua produzione di elettricità – ha aumentato le normative sulla produzione di energia, per evitare che i livelli dei giacimenti idroelettrici esauriscano l’acqua. La notizia è arrivata pochi giorni dopo che il cavo elettrico sottomarino più lungo del mondo ha iniziato a trasferire energia idroelettrica dalla Norvegia al Regno Unito.

Il ministro norvegese del Petrolio e dell’Energia, Terje Aasland, ha spiegato che “abbiamo bisogno di un meccanismo di gestione o di un meccanismo di sicurezza che tuteli la sicurezza nazionale dell’approvvigionamento, in modo da non rimanere senza acqua nei nostri serbatoi. Ora stiamo introducendo un sistema in cui, quando arriviamo ad una situazione in cui la capacità del serbatoio è inferiore a quella normale per il periodo dell’anno e scende a un livello criticamente basso, ci sarà una restrizione alle esportazioni”.

Questo tipo di restrizioni potrebbe diventare comune, se i gravi eventi meteorologici e la relativa scarsità d’acqua continueranno a verificarsi. La recente ondata di caldo in Europa ha superato di gran lunga le aspettative degli esperti di clima, con diversi Paesi che hanno raggiunto livelli record, provocando incendi in aree che non avevano mai sperimentato tali eventi in precedenza e mostrando la realtà degli effetti del cambiamento climatico.

LE RIPERCUSSIONI SULLA PRODUZIONE ALIMENTARE

Oltre all’effetto negativo che la scarsità d’acqua comporta sulla produzione di energia, ha anche un impatto estremamente negativo sulla produzione alimentare: diverse aree del mondo stanno registrando raccolti più poveri di anno in anno, poiché le temperature aumentano e la scarsità dell’acqua diventa una sfida. Molti paesi sono preoccupati per i livelli di produzione alimentare. Il nesso acqua-cibo-energia, inoltre, sta sollevando preoccupazioni per l’impatto degli altri due fattori sul settore energetico. Stiamo già vedendo questo nesso funzionare nell’altro senso, con l’aumento dei prezzi del gas che causa la carenza di fertilizzanti, che a sua volta ha esacerbato ulteriormente l’impatto della carenza d’acqua sui raccolti.

Con le crescenti preoccupazioni per la scarsità d’acqua, principalmente a causa del cambiamento climatico, si teme che la grande transizione verso le energie rinnovabili possa essere ulteriormente ostacolata. Tuttavia, anche la produzione tradizionale di combustibili fossili non può sfuggire agli effetti della scarsità dell’acqua e il nesso acqua-cibo-energia può ulteriormente esacerbare la situazione. Ciò significa che, per evitare una grave crisi energetica, bisogna stabilire rapidamente dei piani per mitigare questa scarsità.

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