Secondo alcune fonti, la NZIA è pronta a rimuovere un termine di 6 mesi per i membri per pubblicare obiettivi di emissioni di gas serra, insieme ad altre modifiche per rendere l’adesione meno prescrittiva
Le compagnie assicurative che fanno ancora parte della Net-Zero Insurance Alliance (NZIA), la coalizione sostenuta dall’ONU e volta ad affrontare il cambiamento climatico, dopo il recente esodo di alcuni membri, sono pronte ad allentare i requisiti di adesione all’alleanza. Lo hanno affermato due fonti.
Secondo le fonti, la NZIA è pronta a rimuovere un termine di 6 mesi per i membri per pubblicare obiettivi di emissioni di gas serra, insieme ad altre modifiche per rendere l’adesione meno prescrittiva. La speranza è di “stabilizzare la nave” e creare spazio affinché gli ex membri possano prendere in considerazione il ritorno in seguito, hanno affermato.
LA NZIA PERDE PEZZI
La NZIA ha perso oltre la metà dei suoi membri, tra cui AXA, Lloyd’s of London e Tokio Marine, da quando i procuratori generali di 23 Stati degli Stati Uniti gestiti dai repubblicani hanno inviato una lettera, lo scorso 15 maggio, chiedendo informazioni sull’adesione degli assicuratori e minacciando azioni legali.
I procuratori generali hanno affermato che i requisiti della NZIA per i membri di pubblicare e raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sembrano violare le leggi antitrust e che le azioni dell’alleanza hanno aumentato l’assicurazione e altri costi per i consumatori.
Lanciata nel 2021 per guidare gli sforzi degli assicuratori per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 nei loro portafogli di sottoscrizione, la NZIA è una delle numerose coalizioni di settore sotto il gruppo ombrello della Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ). La NZIA ora conta 12 membri, in calo rispetto al picco di 30. Anche altre alleanze GFANZ hanno affrontato la pressione politica degli Stati Uniti, ma non hanno visto l’abbandono da parte di molti dei suoi membri.
I TIMORI DEGLI AMBIENTALISTI
Il “protocollo di definizione degli obiettivi” della NZIA, pubblicato a gennaio, richiedeva agli assicuratori di pubblicare i loro obiettivi iniziali al 2030 per la riduzione delle emissioni entro la fine di luglio – o entro 6 mesi dall’adesione per i nuovi entranti – e, quindi, riferire annualmente i loro progressi rispetto agli obiettivi. Secondo una fonte, però, i restanti membri – tra cui la britannica Aviva, l’italiana Generali e la sudcoreana Shinhan Life – vogliono evitare che gli assicuratori pubblichino obiettivi contemporaneamente, il che potrebbe suscitare nuove accuse di collaborazione anticoncorrenziale. Un portavoce della NZIA ha rifiutato di commentare.
Il potenziale per regole più flessibili è stato accolto con preoccupazione dagli attivisti ambientali, che affermano che gli assicuratori stanno già facendo troppo poco per ridurre le emissioni e che serve un’azione collettiva aggressiva. “La NZIA ha avuto dei requisiti minimi e delle aspettative di adesione fin dall’inizio”, ha dichiarato Peter Bosshard, coordinatore del gruppo “Insure our Future”.
“L’alleanza – ha affermato Bosshard – ha sviluppato dei requisiti meno rigorosi, come non limitare la sottoscrizione di combustibili fossili, rispetto a un’altra coalizione di investitori, la Net Zero Asset Owners Alliance, proprio per evitare accuse di violazione delle leggi antitrust. La definizione degli obiettivi è l’unica cosa rimasta. Senza tali requisiti la NZIA diventerebbe solo un altro gruppo di chiacchiere del settore”.
Secondo la prima fonte, altre proposte in discussione includono la trasformazione dell’alleanza in un forum più ampio, in cui gli organismi del settore assicurativo partecipino ad aree come le migliori pratiche di definizione degli obiettivi. Le fonti hanno detto che i cambiamenti in discussione non sono stati finalizzati e che non è chiaro come l’alleanza si occuperà degli assicuratori che ritardano gli obiettivi di pubblicazione.
L’INFLUENZA DEGLI STATI UNITI
Gli assicuratori all’interno e all’esterno della NZIA affermano di restare attivi nei loro impegni net zero, nonostante il contraccolpo negli Stati Uniti. Sono convinti di non violare le regole antitrust, ma le aziende che escono dalla coalizione erano preoccupate per la loro esposizione a rischi normativi e contenziosi, dato che gli Stati Uniti sono il principale regolatore del settore. Anche gli assicuratori con poca esposizione negli USA hanno abbandonato, minacciando la fattibilità dell’alleanza.
Insurance Australia Group ha rifiutato di spiegare la sua uscita, il mese scorso. La canadese Beneva ha affermato che il dibattito politico statunitense sui criteri ESG è stato “una distrazione dalle azioni attorno alle quali la società desidera mobilitarsi”.
I restanti membri ritengono che la NZIA abbia ancora un ruolo prezioso, e sottolineano le metodologie da essa sviluppate per la valutazione e la rendicontazione delle emissioni legate alla sottoscrizione. La francese AXA – che ha presieduto la NZIA prima di dimettersi, a maggio – la scorsa settimana ha pubblicato i suoi primi obiettivi di emissione per il suo portafoglio assicurativo.