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Petrolio

Perché sul picco della domanda di petrolio e gas è scontro tra Opec e Aie

L’Opec ha replicato affermando che “è una narrazione estremamente rischiosa e poco pratica ignorare i combustibili fossili, o suggerire che siano all’inizio della loro fine”.

Previsioni coerenti basate su dati mostrano che il picco della domanda di petrolio e altri combustibili fossili non avverrà prima del 2030, come affermato dall’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) all’inizio di questa settimana. Lo ha affermato l’Opec, respingendo le affermazioni sull’”inizio della fine dei combustibili fossili” che il numero uno di Aie, Fatih Birol aveva anticipato in un editoriale per il Financial Times.
La ricerca, che sarà pubblicata nel World Energy Outlook dell’Aie a ottobre, suggerisce che anche se i governi non faranno altro di quello che stanno già facendo per frenare il consumo di idrocarburi, la domanda di tutti e tre le fonti tradizionali, vale a dire petrolio, gas e carbone, raggiungerà il picco entro i prossimi anni.

LA REPLICA DI OPEC

Piccata l’Opec che ha replicato affermando che “è una narrazione estremamente rischiosa e poco pratica ignorare i combustibili fossili, o suggerire che siano all’inizio della loro fine”.

“Nei decenni passati si parlava spesso di un picco dell’offerta e, in quelli più recenti, di un picco della domanda, ma evidentemente nessuno dei due si è materializzato. La differenza oggi, e ciò che rende tali previsioni così pericolose, è che sono spesso accompagnate da inviti a smettere di investire in nuovi progetti di petrolio e gas”, ha affermato il cartello petrolifero.

AL GHAIS: NARRAZIONE CHE PORTA IL SISTEMA ENERGETICO AL FALLIMENTO

Anche il segretario generale dell’Opec Haitham Al Ghais ha commentato le proiezioni e le affermazioni dellAie, sottolineando che “tali narrazioni non fanno altro che portare il sistema energetico globale al fallimento. A un caos energetico su una scala potenzialmente senza precedenti, con conseguenze disastrose per le economie e per miliardi di persone in tutto il mondo”.

Opec e i suoi maggiori membri, inclusa l’Arabia Saudita, avvertono da anni che una transizione energetica affrettata senza la sicurezza dell’approvvigionamento convenzionale e il sottoinvestimento nell’industria del petrolio e del gas potrebbe portare al caos e a carenza di approvvigionamenti.

In risposta alle affermazioni dell’Aie, Opec ha anche affermato, riferendosi all’impatto delle politiche di zero emissioni nette sulla vita delle persone, che costeranno  parecchio: “Quali benefici porteranno? Funzioneranno come pubblicizzato? Esistono altre opzioni per contribuire a ridurre le emissioni? E cosa accadrà se queste previsioni, politiche e obiettivi non si materializzeranno?”

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