Arabia Saudita e Russia hanno votato, nonostante le resistenza di Iran e Venezuela, per un aumento della produzione di petrolio di circa un milione di barili al giorno, ma la cosa non piace ai mercati
L’accordo per l’aumento di produzione non piace ai mercati: il prezzo del petrolio, che inizialmente è salito dopo l’annuncio di un accordo in arrivo dal vertice di Vienna, nelle ultime ore è tornato a scendere.
In mattinata, il Brent viaggiava intorno ai 74,79 dollari al barile circa, in calo dell’1,01%. Il WTI invece scambiava a 68,84 dollari al barile circa, in ripresa dello 0,38% per via della leggera diminuzione dell’attività di estrazione negli Stati Uniti e l’interruzione delle forniture canadesi.
Dal 2017 i Paesi OPEC e quelli fuori dal cartello, inclusa la Russia, hanno tagliato la loro produzione di 1,8 milioni di barili al giorno per rafforzare il mercato e sostenere i prezzi, ma all’ultima riunione del cartello tenutasi il 22 giugno Arabia Saudita e Russia hanno votato, nonostante le resistenza di Iran e Venezuela, per un aumento della produzione di circa un milione di barili al giorno. Riad potrebbe aumentare già a partire da luglio.