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Petrolio

Petrolio, i prezzi al barile scendono verso i 40 dollari

I prezzi del petrolio stanno scendendo verso i 40 dollari al barile a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus e dell’imposizione di nuove misure restrittive. Si aspetta la decisione dell’OPEC+

I prezzi del petrolio stanno scendendo verso i 40 dollari al barile a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus e dell’imposizione di nuove misure restrittive: è quanto sta succedendo in diversi paesi europei, ad esempio, Italia inclusa; ma anche nel Midwest americano i casi sono tornati a crescere. La situazione sta aggravando l’incertezza sulla domanda in un mercato – quello petrolifero, appunto – che non viene più considerato “forte” come un tempo.

QUANTO VALGONO WTI E BRENT

Negli Stati Uniti, i contratti (futures) per lo scambio del West Texas Intermediate a novembre sono scesi dell’1,3 per cento, fermandosi a 40,4 dollari al barile. In Europa, i futures del benchmark Brent per il mese di dicembre hanno un prezzo di 42,6 dollari al barile.

L’incertezza sulla domanda di greggio non è nuova, in realtà: la possibilità di nuove ondate di contagi era già stata presa in considerazione dai trader, così come l’improbabilità che gli spostamenti – inclusi quelli aerei – facessero rapidamente ritorno ai livelli pre-pandemia.

La speranza è che la Cina torni a comprare barili in grande quantità, dopo i rallentamenti negli acquisti ad agosto e settembre.

LE SCORTE ACCUMULATE

Oltre all’aumento dei casi di coronavirus, a minacciare la ripresa dei prezzi del petrolio sono anche le scorte di barili che si sono accumulate nei primi mesi dell’anno, durante i lockdown più severi, e che andranno smaltite.

Effettivamente, a livello globale le scorte si stanno riducendo. Ma l’incognita, in questo caso, è rappresentata dall’OPEC+ – il gruppo che riunisce alcuni dei principali paesi esportatori di petrolio –, che dal prossimo gennaio potrebbe procedere con un aumento delle quote di produzione, dopo i tagli all’output decisi ad aprile e poi implementati, pur tra qualche difficoltà. Se l’offerta dovesse superare la domanda, i prezzi del greggio finirebbero per crollare di nuovo.

COSA FARÀ L’OPEC+

I membri dell’OPEC+ si riuniranno a novembre per decidere il da farsi. Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman e il presidente della Russia Vladimir Putin – i due paesi che guidano l’organizzazione – hanno recentemente sollecitato gli altri produttori di petrolio ad attenersi all’accordo sui tagli.

Ci si aspetta che l’OPEC+ mantenga le limitazioni alla produzione, visto lo scenario generale: la domanda si sta riprendendo più lentamente del previsto. Ma non tutti i membri del gruppo sono d’accordo, preferendo al contrario aumentare l’output per cercare di sostenere le proprie economie e far quadrare i bilanci.

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