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gas acquisto congiunto Europa

Il picco dei prezzi del gas in Europa mostra la sua vulnerabilità agli shock energetici

Secondo gli analisti, nonostante l’Europa in questo momento si trovi su un livello di riserve confortevole, “il mercato rimane instabile, poiché questo inverno potrebbe portare ad un rapido esaurimento degli stoccaggi. Inoltre, “i prezzi del gas in Europa dovranno essere più alti di quelli in Asia per incentivare i commercianti a inviare GNL nel vecchio continente”

La violenta impennata dei prezzi del gas europeo di questa settimana sottolinea come il successo del vecchio continente nell’affrancarsi dall’energia russa l’abbia resa più vulnerabile al flusso e riflusso dei volatili mercati energetici globali.

LA CRISI ENERGETICA (SCONGIURATA) DEL 2022

L’Europa lo scorso anno è riuscita a scongiurare una crisi energetica aumentando rapidamente le importazioni di GNL. Il combustibile trasportato dal mare ha sostituito il flusso proveniente dai gasdotti russi dopo che il Cremlino ha interrotto la maggior parte delle forniture in un’escalation dello scontro energetico a seguito della sua invasione dell’Ucraina. La ritrovata dipendenza dal GNL, che è una merce globale, ha reso però i prezzi dell’energia europei più sensibili alle interruzioni dell’approvvigionamento da tutto il mondo, anche in Australia.

I DATI SUI PREZZI DEL GAS IN EUROPA DI QUESTA SETTIMANA

I prezzi del gas naturale europeo mercoledì scorso sono aumentati di quasi il 40%, poiché la prospettiva di scioperi in grandi progetti australiani di GNL – che forniscono collettivamente circa il 10% delle forniture globali di gas via mare – ha gettato i mercati nel panico. Gli analisti hanno affermato che la mossa è stata molto netta perché numerosi trader avevano scommesso su ulteriori ribassi dei prezzi e, quando il mercato si è mosso contro di loro, sono stati costretti ad abbandonare bruscamente le loro posizioni corte.

LE CAUSE DELLA VOLATILITÀ DEI PREZZI DEL GAS IN EUROPA

Per gli analisti energetici la mossa ha confermato la nuova realtà dell’Europa: le forniture di gas da cui dipende, così come il petrolio, ora sono davvero globali. “Il potenziale sciopero negli impianti di esportazione di GNL in Australia evidenzia ancora una volta il fatto che ora ci troviamo in un mercato del gas globalizzato”, ha commentato Tom Marzec-Manser, della società di consulenza energetica ICIS. “L’Europa ha comprensibilmente rifornito la fornitura dai gasdotti russi con il GNL, che è versatile. Questa versatilità porta però ad una maggiore volatilità dei prezzi”. Goldman Sachs, una delle banche più influenti nel settore delle materie prime, ha avvertito che i prezzi europei questo inverno potrebbero raddoppiare o addirittura triplicare.

IL RUOLO DEL GNL PRIMA E DOPO L’INIZIO DELLA GUERRA IN UCRAINA

Prima dell’invasione russa dell’Ucraina, quello che avveniva nei mercati asiatici del gas ha avuto un impatto solo limitato in Europa, dove il gas russo a buon mercato e abbondante significava che il continente era solo un acquirente minore di GNL. Nel 2021, secondo i dati del think tank Bruegel, il combustibile super-refrigerato rappresentava solo circa il 20% delle importazioni complessive di gas dell’Unione europea, mentre il gas russo il 40%. L’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022 ha spostato profondamente l’equilibrio: lo scorso anno il GNL ha rappresentato il 34% delle importazioni di gas dell’Ue, e si prevede che il totale quest’anno aumenterà nuovamente, fino al 40%, conferendogli la stessa importanza che aveva una volta il gas russo.

Il GNL dall’Australia raramente arriva direttamente sulle coste europee, poiché la lunghezza del viaggio rende antieconomici gli alti costi di spedizione. Se gli acquirenti di gas australiano in Asia hanno bisogno di cercare alternative, però, li metterà direttamente in competizione con l’Europa e la sua ritrovata sete di GNL. Giappone, Cina e Corea del Sud sono alcuni dei maggiori importatori di GNL al mondo. “Molto del GNL USA che attualmente viene inviato in Europa potrebbero essere portato in Asia, aumentando il rischio di una guerra di offerte interregionali”, ha spiegato Kaushal Ramesh, responsabile analisi GNL di Rystad Energy.

LE PREVISIONI SUGLI STOCCAGGI E SULLE IMPORTAZIONI DI GNL

Ieri i prezzi sul TTF, il benchmark europeo del gas, sono scesi del 7,5%, a 36,60 euro/MWh. Gli stoccaggi, fondamentali per soddisfare la domanda invernale, sono pieni quasi al 90%, e secondo gli analisti a settembre potrebbero raggiungere la piena capacità, settimane prima dell’inizio della stagione di riscaldamento.

Mentre l’Europa in questo momento si trova su un livello di riserve confortevole, “il mercato rimane instabile, poiché questo inverno potrebbe portare ad un rapido esaurimento degli stoccaggi”, ha affermato Ramesh. Inoltre, gli stoccaggi da soli non possono soddisfare la domanda in inverno, e l’Europa dovrà continuare ad importare enormi quantità di GNL. I prezzi del gas in Europa dovranno essere più alti dei prezzi in Asia per incentivare i commercianti a inviare GNL nel vecchio continente.

L’analista di Goldman Sachs Samantha Dart ha affermato che, se gli scioperi australiani andranno avanti, sarà necessario “un impatto meteorologico molto inferiore per portare gli stoccaggi europei al di sotto della media entro la fine di marzo 2024”. Dart ha aggiunto che una fascia di prezzo TTF da 68 euro/MWh a 97 euro/MWh in inverno “è probabile, finché non sapremo di più sulle temperature invernali”.

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