Intesa Sanpaolo, BPER e UniCredit sono le prime banche aderenti al programma da 1,38 miliardi. Le ESCo devono ora presentare la valutazione del merito creditizio.
Parte la fase decisiva per l’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) finanziato dal PNRR. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha annunciato che il sistema è ora pienamente operativo e ha fissato al 5 novembre 2025 il termine ultimo per le Energy Service Company (ESCo) per integrare le domande di accesso ai fondi con la valutazione del merito creditizio. Dopo tale data, le istanze prive di questo documento non saranno più considerate procedibili.
IL SISTEMA FINANZIARIO È ORA OPERATIVO
L’accelerazione arriva a seguito della piena operatività della convenzione finanziaria siglata il 31 luglio 2025 tra GSE, Cassa Depositi e Prestiti (CDP), SACE e ABI. Il quadro si è completato con l’adesione dei primi, fondamentali istituti bancari: come risulta dall’elenco ufficiale, Intesa Sanpaolo, BPER Banca e UniCredit sono le prime ad aver siglato l’accordo, rendendo di fatto accessibile la componente di finanziamento del programma e aprendo la strada alle ESCo per finalizzare le loro richieste.
UN PIANO DA 1,38 MILIARDI PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
La misura, inserita nell’Investimento 17 della Missione 7 del capitolo REPowerEU del PNRR, mira a incentivare gli investimenti privati per le ristrutturazioni energetiche degli edifici di edilizia residenziale pubblica. L’obiettivo è ambizioso: ogni intervento, per essere ammesso, deve garantire un miglioramento minimo dell’efficienza energetica non inferiore al 30%. La dotazione complessiva di risorse ammonta a 1.381 milioni di euro, destinati a rivoluzionare il patrimonio immobiliare pubblico del Paese.
IL MECCANISMO: 65% A FONDO PERDUTO E 35% CON PRESTITI
Il sostegno finanziario per le ESCo, che si aggiudicano i lavori tramite gara pubblica, è strutturato in due componenti principali. Una prima parte consiste in una sovvenzione a fondo perduto, gestita dal GSE, che può coprire fino al 65% delle spese ammissibili, con una dotazione di 1.331 milioni di euro. La restante quota del 35% può essere coperta da un prestito facoltativo, erogato dalle banche convenzionate utilizzando una dotazione di 50 milioni di euro gestita da CDP, previa valutazione del merito creditizio dell’impresa. Per la quota non coperta da sovvenzione, le ESCo possono anche ricorrere a finanziamenti bancari differenti, eventualmente assistiti da garanzia SACE, o a fondi propri.
COME ACCEDERE AI FONDI: IL RUOLO DELLE BANCHE E DEL GSE
La procedura per le ESCo è ora chiaramente delineata. Il primo passo è contattare uno degli istituti di credito convenzionati per avviare la valutazione del merito creditizio. Una volta ottenuto l’esito, la procedura prosegue attraverso il portale telematico messo a disposizione dal GSE, dove andrà caricata tutta la documentazione progettuale e finanziaria. Per supportare Comuni, gestori di ERP e le stesse ESCo, il GSE ha inoltre attivato un servizio di tutor dedicato, richiedibile via email, e ha messo a disposizione una sezione di FAQ e una guida dettagliata all’uso del portale.


