La Commissione Ue ha approvato la quinta proposta di revisione del Pnrr 5.0. ma la vera rivoluzione arriverà dopo l’estate
Via libera alla quinta revisione del Pnrr. La Commissione Europea ha accettato l’ennesima proposta di modifica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presentata dall’Italia il 21 marzo. Una revisione mossa dal timore del Governo italiano di non ricevere le ultime rate da Bruxelles. Infatti, ad oggi la situazione è preoccupante: l’Italia fino ad oggi ha ricevuto 122 miliardi di euro dei 194,4 assegnati, ma ne ha utilizzati poco più della metà. A farne le spese saranno gli investimenti su ferrovie, idrogeno, colonnine di ricarica e impianti di rifiuti. Ma non sarà certo l’ultima versione del Pnrr. Infatti, la vera rivoluzione del Piano arriverà dopo l’estate e investirà Transizione 5.0, il motore green del Pnrr che sembra essersi ingolfato. Infatti, fino ad oggi Transizione 5.0 ha visto prenotazioni per appena un sesto dei 6,23 miliardi previsti.
TRENI FUORI DAL PNRR
Il Governo può tirare un sospiro di sollievo, anche se momentaneo. La Commissione europea ha detto sì all’ultima proposta di revisione del Pnrr. Una revisione profonda che investe 67 misure, 107 Milestone e Target (rilevanti per 96 investimenti e 11 riforme) che sono in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Gli interventi riguardano gli ultimi tre semestri del Piano. Il numero maggiore di modifiche riguardano le ferrovie, con interventi che verranno soppressi o dirottati su altri programmi. La tratta Palermo-Catania, in particolare, riguarda un progetto da 588 milioni, finanziati in parte dal Pnrr.
“In qualche caso, come il terzo valico dei Giovi e la Palermo-Catania, gli interventi dovrebbero uscire dal Pnrr, perché non realizzabili entro un anno, e finire su altri programmi. Tra i progetti da rimodulare, l’alta velocità Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria, Brescia-Verona-Padova e le diagonali Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia”, si legge su Il Corriere della Sera.
COLONNINE ADDIO, TORNANO GLI INCENTIVI AUTO
Sono in arrivo 597 milioni di euro destinati alla rottamazione delle auto più inquinanti, finanziati in parte con risorse originariamente previste per la realizzazione di nuove infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. La revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede infatti una riduzione di 3,6 milioni di euro del budget destinato alle colonnine di ricarica (misura M2C2-4.3.1), che vengono invece riallocati alla nuova misura M2C2-4.3.2 dedicata al rinnovo della flotta veicolare. Il programma, denominato “Rinnovamento della flotta di veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici”, offre incentivi per la rottamazione di auto termiche in favore di veicoli elettrici, rivolti a persone fisiche con un ISEE sotto una certa soglia e a microimprese situate in aree urbane. Secondo quanto riportato da Repubblica, la soglia ISEE sarebbe fissata a 40.000 euro, con un contributo massimo di 11.000 euro per chi ha un ISEE fino a 30.000 euro e di 9.000 euro per chi si colloca tra 30.000 e 40.000 euro.
PNRR: 640 MILIONI DALL’IDROGENO AL BIOMETANO
La filiera dell’idrogeno stenta a decollare e il Mase ha deciso di spostare 640 milioni di euro sulla misura che riguarda lo sviluppo del biometano (M2C2-1.4), ritardando al tempo stesso la scadenza del target di 6 mesi. La scelta di modificare la deadline è legata all’epidemia di Peste Suina Africana (PSA) nel Nord Italia, che ha rallentato la produzione agricola necessaria per gli impianti.
ZAULE-DEKANI (SLOVENIA) FUORI DAL TYRRHENIAN LINK
La revisione investe anche l’elettrodotto Tyrrhenian Link. Il progetto Zaule-Dekani (Slovenia) verrà cancellato per indice di redditività insufficiente. Sono confermati invece Somplago-Würmlach e Redipuglia-Vrtojba.