Tutti i numeri delle auto elettriche in Italia
Crescono ancora le auto elettriche su strada, registrando numeri record. La quota di mercato, guardando all’intero anno, supera l’8,85%. Un rimbalzo importante rispetto al 3,2% dello stesso periodo nel 2020. Tutti i dettagli.
I NUMERI DELLE AUTO ELETTRICHE DI OTTOBRE
Secondo i dati di Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica, ad ottobre 2021 le immatricolazioni di auto BEV (auto elettriche a batteria) sono state pari a 7.108, per una crescita del 145,78% rispetto ad ottobre dello scorso anno. Le auto PEV (le Plug-in Electric Vehicle, somma di BEV e PHEV) sono cresciute dell’87,59%, con 12.285 unità immatricolate. Di queste, 5.177 sono PHEV (ibride plug-in), per un aumento del 41,56% rispetto alle vendite registrate ad ottobre 2020.
La quota di mercato delle PEV, per il mese appena chiuso, “rimane a livelli paragonabili a quelli dello scorso mese (da record) con il 12,17% (rispettivamente 7.0% BEV e 5,1%PHEV), complice un total market davvero basso”, specifica Motus-E.
UN ANNO DA RECORD
Guardando ai primi 10 mesi dell’anno, si registra una crescita degli acquisti delle PEV pari a 207,82%, con oltre 112.00 mezzi immatricolati e una penetrazione del mercato che supera l’8,85%, rispetto al 3,2% dello stesso periodo nel 2020.
LA TOP FIVE DELLE ELETTRICHE PIU’ VENDUTE
La Fiat 500E continua a essere la BEV più venduta in Italia, con 8.893 unità e un più 13% rispetto al mese precedente. La Smart Fortwo, con 5.180 unità (+14% rispetto al mese precedente), si piazza al secondo posto, mentre la Renault Twingo sale al terzo posto con 4.645 unità (+13%). Rallenta la Tesla Model 3 con 4.512 unità (+2%), al quarto posto. Chiude la Top Five una new entry: la Dacia Spring con 4.274 unità (2.497 unità nel mese scorso, +71%).
ECOBONUS ESAURITO
A spingere il mercato, in questi mesi, è stato il cosiddetto Ecobonus M1, i cui fondi, però, nonostante il nuovo stanziamento di 65 milioni di euro, sono stati esauriti il 28 ottobre, nel giro di 24 ore. “Serve una soluzione strutturale e un programma di medio termine sugli incentivi” per garantire un’adeguata disponibilità dei fondi, sottolinea l’associazione di settore.