Si specifica che eventuali costi delle misure in argomento non saranno a carico del GSE ma ricadranno sulla bolletta, senza determinare pertanto nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica
Per la Ragioneria Generale dello Stato (Rgs) la gestione degli acquisti delle rinnovabili da parte del Gse contenuta all’interno del Dl Energia potrebbe far aumentare le bollette dei cittadini. Lo ha scritto nero su bianco la stessa Rgs che ha inviato una nota al Senato sulle norme approvate dalla Camera al Dl Energia. “Si precisa che dalla norma non si determinano direttamente ricadute sulla bolletta, tenuto peraltro conto che la disciplina puntuale materia è demandata a successivi decreti attuativi del Ministro della transizione ecologica rispetto ai quali la norma in esame ne indica, in linea generale, i contenuti. In ogni caso – si legge nella nota -, si specifica che eventuali costi delle misure in argomento non saranno a carico del GSE ma ricadranno sulla bolletta, senza determinare pertanto nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”, si legge nella nota inviata al Senato dalla Ragioneria dello Stato”.
COSA PREVEDEVA L’ART 16 BIS
La gestione degli acquisti delle rinnovabili da parte del Gse contenuta all’interno del Dl Energia aveva sollevato molte critiche da parte delle associazioni di settore, tanto da aver portato a una riformulazione del testo. Si tratta della norma introdotta con l’emendamento Crippa/Benamati all’art. 16 bis del provvedimento che prevede che il Gse possa comprare energia da rinnovabili con contratti di ritiro e vendita pari ad almeno tre anni che poi dovrà rigirare con contratti simili a prezzi fissati dal Mite sulla base dei costi delle varie tecnologie e tenendo conto dei prezzi medi dell’ultimo decennio, di cui andrà garantita l’applicazione ai clienti finali energivori. La norma prevede anche un meccanismo di cessione, prioritariamente alle imprese e alle Isole maggiori (Sardegna e Sicilia), dell’energia ritirata dal Gse nell’ambito di tariffe onnicomprensive. Mentre il MIte avrà 90 giorni dal via libera al decreto per stabilire i prezzi “tenendo conto dei valori di investimento standard delle singole tecnologie” e del prezzo medio zonale di vendita dell’ultimo decennio.