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Reti elettriche, Arera propone piani di investimento “straordinari” per accelerare sulla transizione

Secondo la proposta dell’Autorità, i distributori avranno due “finestre temporali” per presentare i loro piani straordinari: una prima subito dopo l’approvazione del decreto ministeriale e una seconda a gennaio 2028.

Piani di investimento straordinari in cambio di un allungamento delle concessioni. È questa la proposta chiave messa sul tavolo dall’Autorità per l’energia (ARERA) per spingere i distributori di energia elettrica ad accelerare sulla modernizzazione delle reti, rendendole più sicure, resilienti e pronte ad accogliere la sfida della decarbonizzazione al 2050. I distributori che si impegneranno a investire di più rispetto al passato potranno ottenere una rimodulazione della durata della loro concessione, attualmente in scadenza nel 2030, per un periodo di almeno 10 anni. La proposta è contenuta nella delibera 392/2025/R/EEL del 5 agosto 2025, un atto formale che l’Autorità trasmette al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Ministro dell’Economia. Il documento definisce i criteri e le modalità con cui i concessionari potranno presentare i loro piani quinquennali di investimento e come verranno calcolati gli “oneri di rimodulazione” da versare allo Stato per ottenere il prolungamento.

UN QUADRO NORMATIVO PER RETI A PROVA DI FUTURO

L’intervento di ARERA si inserisce nel solco tracciato dalla Legge 30 dicembre 2024, n. 207, che ha identificato la necessità di interventi urgenti per migliorare sicurezza, affidabilità ed efficienza delle reti di distribuzione, considerate infrastrutture critiche per la transizione energetica e la difesa da attacchi informatici. L’obiettivo è chiaro: sollecitare i gestori a presentare piani di investimento pluriennali che vadano oltre l’ordinaria amministrazione, focalizzandosi su obiettivi strategici.

PIANI STRAORDINARI: COME FUNZIONERANNO

Secondo la proposta dell’Autorità, i distributori avranno due “finestre temporali” per presentare i loro piani straordinari: una prima subito dopo l’approvazione del decreto ministeriale e una seconda a gennaio 2028. Questi piani, della durata di 5 anni, dovranno contenere un impegno vincolante a realizzare un livello minimo di investimenti, calcolato in base a uno specifico “indicatore di livello di investimento” che confronta la spesa media storica (la baseline del periodo 2020-2024) con quella programmata.

In particolare, le aziende che in passato hanno investito meno (con un indicatore inferiore a 1) dovranno impegnarsi ad aumentare i propri investimenti di un valore compreso tra il 25% e il 35% rispetto alla media precedente. Per quelle che già investivano di più, l’aumento richiesto sarà tra il 10% e il 20%. Chi non rispetterà gli impegni o presenterà piani non adeguati, non otterrà la rimodulazione della concessione, che andrà quindi a gara come previsto dalla normativa vigente.

LA CONTROPARTITA: UN ALLUNGAMENTO DELLE CONCESSIONI

La “carota” offerta ai distributori per incentivare questa accelerazione è una rimodulazione omogenea della durata delle concessioni, che dovrà essere di almeno 10 anni e decorrerà dalla scadenza attuale del 2030. Un orizzonte temporale più lungo, secondo ARERA, consentirà alle imprese di ammortizzare i maggiori investimenti, ridurrà il valore di subentro nelle future gare, favorendo una maggiore concorrenza, e renderà più sostenibili eventuali processi di aggregazione tra le società.

GLI “ONERI DI RIMODULAZIONE”: UN COSTO PER LA PROROGA

Ottenere l’allungamento della concessione non sarà però a costo zero. La legge prevede che i concessionari versino un “onere di rimodulazione”. ARERA propone che questo onere sia un importo una tantum, di valore contenuto e calcolato come percentuale dei ricavi riconosciuti per i costi del capitale. Un criterio, secondo l’Autorità, che garantisce semplicità amministrativa, contiene l’impatto finale sulle bollette dei clienti e salvaguarda la capacità finanziaria delle imprese, che dovranno già sostenere un notevole sforzo per realizzare i nuovi investimenti.

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