Gli investimenti strategici nella rete svolgono un ruolo importante nel promuovere questa transizione e nel garantire un sistema energetico affidabile ed efficiente.
ACER lancia un doppio appello per le infrastrutture energetiche dell’UE, chiedendo maggiore coerenza tra i piani di sviluppo delle reti elettriche nazionali ed europei per accelerare la transizione. Un’analisi sui finanziamenti rivela inoltre che l’accesso ai fondi UE è il motore principale per la ripartizione dei costi dei progetti transfrontalieri, il cui numero è però in calo.
ACER CHIEDE MAGGIORE COERENZA NEI PIANI DELLE RETI ELETTRICHE EUROPEE
Mentre l’UE accelera la sua transizione verso le energie rinnovabili, le reti elettriche devono tenere il passo con l’aumento della domanda, la generazione decentralizzata e i crescenti flussi transfrontalieri. Gli investimenti strategici nella rete svolgono un ruolo importante nel promuovere questa transizione e nel garantire un sistema energetico affidabile ed efficiente.
Per sostenere questo processo, ACER pubblica il suo Parere sull’allineamento tra i piani di sviluppo della rete elettrica a livello nazionale e dell’UE, evidenziando la necessità di una maggiore coerenza.
COSA SONO I PIANI DI SVILUPPO DELLA RETE?
Per guidare i futuri investimenti nella rete, gli operatori dei sistemi di trasmissione (TSO) di ogni Stato membro preparano regolarmente Piani di Sviluppo Nazionali (PSN). A livello europeo, la Rete europea dei gestori di sistemi di trasmissione di energia elettrica (ENTSO-E) pubblica il Piano di Sviluppo Decennale della Rete (TYNDP dell’UE), che affronta le esigenze infrastrutturali transfrontaliere.
Garantire la coerenza tra questi piani nazionali ed europei è fondamentale per uno sviluppo tempestivo ed efficiente della rete. Svolge anche un ruolo importante negli sforzi più ampi dell’UE, incluso il prossimo Pacchetto Reti Europee, volto a modernizzare le infrastrutture elettriche e a consentire un sistema energetico più integrato.
LE TENDENZE CHIAVE IDENTIFICATE
L’allineamento tra i piani nazionali e dell’UE è migliorato grazie a un ruolo rafforzato dei regolatori nazionali, a consultazioni più ampie e a un migliore coordinamento su tempistiche e scenari.
Cicli di pianificazione disallineati, progetti del TYNDP non riflessi nei piani nazionali e una limitata trasparenza dei dati rischiano di ostacolare uno sviluppo della rete efficiente e coordinato.
L’ACCESSO AI FONDI UE È IL PRINCIPALE MOTORE PER LE DECISIONI SULLA RIPARTIZIONE DEI COSTI TRANSFRONTALIERI
ACER ha anche pubblicato il suo quinto rapporto sulle decisioni di ripartizione dei costi transfrontalieri (CBCA), fornendo approfondimenti su 50 decisioni prese tra il 2014 e il 2024.
COME FUNZIONA LA RIPARTIZIONE DEI COSTI TRANSFRONTALIERI
La ripartizione dei costi transfrontalieri aiuta a distribuire equamente i costi di investimento dei Progetti di Interesse Comune (PIC) e dei Progetti di Interesse Reciproco (PIR) tra i paesi coinvolti, specialmente quando alcuni sosterrebbero altrimenti costi superiori ai benefici che ricevono.
I promotori dei progetti presentano richieste di investimento ai regolatori nazionali, che le esaminano ed emettono decisioni CBCA per definire gli accordi di condivisione dei costi. Queste decisioni sono necessarie affinché i progetti possano accedere al sostegno tramite il Meccanismo per Collegare l’Europa (CEF), un programma di finanziamento delle infrastrutture dell’UE.
QUALI TENDENZE HA RILEVATO IL MONITORAGGIO DI ACER?
Il 65% in meno di decisioni CBCA emesse nella seconda metà del periodo di monitoraggio (2019-2024), riflettendo un calo dei progetti transfrontalieri idonei a causa del completamento delle infrastrutture, dell’eliminazione graduale del gas naturale e della Brexit.
I costi rimangono nazionali nella maggior parte dei casi, poiché gli Stati membri di solito concordano di coprire la propria quota.
L’accesso alle sovvenzioni dell’UE tramite il Meccanismo per Collegare l’Europa (CEF) è la ragione principale per cui i promotori di progetti presentano richieste di investimento.
Ancora nessuna decisione CBCA per l’idrogeno, poiché il settore è ancora in una fase iniziale di sviluppo.