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RAEE

Rifiuti elettronici, la minaccia da 2,6 miliardi che nasconde un’opportunità d’oro per l’Italia

Il Piano Mattei potrebbe sbloccare altri 2,5 miliardi di euro dal riciclo dei RAEE in Nord Africa. La proposta emerge da un rapporto di Iren e TEHA Group.

L’Italia si trova a un bivio strategico: subire una nuova “tassa RAEE” europea da 2,6 miliardi di euro all’anno a causa dei bassi tassi di riciclo, oppure trasformare quello stesso importo in un investimento capace di coprire fino al 66% del fabbisogno nazionale di materie prime critiche. Questa duplice prospettiva, che contrappone un costo sterile a un’opportunità di sviluppo industriale, è il cuore del Rapporto Strategico “La geopolitica delle Materie Prime Critiche: le opportunità del Piano Mattei e dell’urban mining per la competitività industriale in Italia”. Lo studio, realizzato da TEHA Group per Iren, è stato presentato oggi durante la fiera Ecomondo di Rimini, delineando un percorso per rafforzare la sicurezza economica e la competitività del Paese.

DOMANDA GLOBALE IN CORSA E CATENE DI FORNITURA SEMPRE PIÙ CONCENTRATE

Il quadro internazionale delineato dal rapporto mostra una crescente urgenza. La domanda globale di Materie Prime Critiche (MPC) è in costante aumento (+11% rispetto al 2021) e si prevede che crescerà in media di un ulteriore 34% entro il 2030, con la corsa all’Intelligenza Artificiale che potrebbe aggiungere un ulteriore 10% di fabbisogno. Parallelamente, le catene di approvvigionamento si stanno concentrando in modo allarmante: la quota detenuta dai tre principali Paesi raffinatori per minerali chiave come litio, terre rare e cobalto ha raggiunto l’86% nel 2024, accentuando la dipendenza europea e i rischi geopolitici.

L’ITALIA, IL PAESE EUROPEO PIÙ ESPOSTO AL RISCHIO APPROVVIGIONAMENTO

In questo scenario, l’economia italiana emerge come la più vulnerabile tra le principali potenze europee. Ben il 31% del PIL nazionale, pari a 675 miliardi di euro, dipende da tecnologie e processi che incorporano materie prime critiche. La fragilità è tale che un eventuale blocco delle forniture di materiali come il titanio e le terre rare, essenziali per settori come aerospazio, automotive e dispositivi medicali, metterebbe a rischio fino a 88 miliardi di euro di produzione industriale solo in Italia.

IL PIANO MATTEI: UNA LEVA STRATEGICA ANCORA INESPRESSA SULL’ECONOMIA CIRCOLARE

Una delle soluzioni più promettenti per diversificare le fonti risiede nel Piano Mattei, che tuttavia non include ancora progetti specifici sull’economia circolare. Il rapporto evidenzia un potenziale enorme e inesplorato nel Nord Africa, un’area che genera da sola 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici (RAEE) all’anno, un volume pari all’83% di quello italiano. Il coinvolgimento delle imprese italiane in progetti di riciclo in quest’area potrebbe sbloccare un valore di materie prime stimabile fino a 2,5 miliardi di euro, riducendo al contempo la necessità di estrarre minerali vergini e abbattendo le emissioni di CO2.

DA COSTO A INVESTIMENTO: IL POTENZIALE DELL’URBAN MINING IN ITALIA

La vera svolta, tuttavia, potrebbe arrivare dall’interno. Una nuova proposta della Commissione Europea prevede una “tassa RAEE” di 2 euro per ogni chilogrammo di rifiuti elettronici non raccolto rispetto al target UE del 65%. Con un tasso di raccolta fermo al 30% nel 2024, per l’Italia questo si tradurrebbe in un “costo del non fare” di circa 2,6 miliardi di euro l’anno. Il rapporto di Iren e TEHA Group propone di ribaltare la prospettiva: investire quello stesso importo per potenziare la filiera nazionale del riciclo, dalla raccolta agli impianti. Questa mossa strategica consentirebbe, a regime, di coprire fino al 66% del fabbisogno nazionale di MPC e di valorizzare materiali per 1,7 miliardi di euro all’anno, trasformando un costo in una leva di competitività.

DAL FABBRO (IREN): “PARTNERSHIP E RICICLO SONO LE DUE LEVE PRIORITARIE”

“Il percorso verso l’autosufficienza resta complesso”, ha dichiarato il presidente esecutivo di Iren, Luca Dal Fabbro. “L’Italia non dispone di riserve minerarie significative. Per questo motivo le maggiori opportunità si concentrano su due leve sinergiche: il rafforzamento delle partnership internazionali attraverso il Piano Mattei e l’investimento nell’Economia Circolare dei RAEE per aumentare i volumi raccolti e la capacità degli impianti di riciclo”.

DE MOLLI (TEHA): “L’ECONOMIA CIRCOLARE È UNA SCELTA INDUSTRIALE STRATEGICA”

“La nuova ‘tassa RAEE’ rischia di trasformarsi in un costo del non fare per l’Italia, ma lo stesso ammontare – 2,6 miliardi di Euro – investito lungo la filiera nazionale del riciclo potrebbe coprire fino al 66% del fabbisogno italiano di Materie Prime Critiche”, ha aggiunto Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group. “In un contesto di crescente concentrazione delle supply chain globali, l’Economia Circolare rappresenta per l’Italia non solo una leva di sostenibilità, ma una scelta industriale strategica per rafforzare la competitività e la sicurezza economica del Paese.”

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