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Rifiuti nucleari, Francia preoccupata. Crippa rassicura: Iter Cnapi concluso entro fine anno

“Tenendo conto dei tempi necessari all’eventuale nuova validazione della Cnapi da parte dell’Isin e di quelli previsti per il rilascio del nulla osta da parte del Mise e del Mattm, si prevede di concludere l’iter, a seconda che occorra o no una seconda validazione, entro la fine del corrente anno”

Una Francia “preoccupata” per i ritardi italiani sullo stoccaggio dei rifiuti radioattivi ma anche un iter di validazione della Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nucleare nazionale, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. È stata un’audizione ricca di contenuti quella del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa, ascoltato in commissione Ecomafie sulla gestione dei rifiuti radioattivi italiani.

FRANCIA PREOCCUPATA PER NOSTRI RIFIUTI NUCLEARI, SI TEMONO RITARDI NEL DEPOSITO NAZIONALE

Finora la strategia italiana di decomissioning e gestione rifiuti “è stata basata sul riprocessamento all’estero”. Ora “rimangono da definire le operazioni di trasferimento di una quota inferiore all’1% con l’invio in Francia dei 64 elementi di combustibili presenti nel deposito Avogadro di Saluggia (Vc). Italia e Francia hanno sottoscritto un accordo” negli anni passati a Lucca “per il trattamento oltralpe di 235 tonnellate di combustibile nucleare utilizzato negli impianti nucleari italiani. La consegna agli impianti francesi sarebbe dovuta avvenire tra il 1 gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2015”. Con lo stesso accordo, “il Governo italiano si era impegnato a prendere tutte le misure necessarie per realizzare un sito di stoccaggio idoneo per il completo rientro in Italia dei rifiuti provenienti dal riprocessamento, entro il 31 dicembre 2025 e ad informare annualmente il Governo francese sull’avanzamento di queste attività. Al momento sono state trasportate dall’Italia circa 222 tonnellate e restano da effettuare tre trasporti dal deposito Avogadro” per circa 13 tonnellate. L’esecuzione degli ultimi trasporti, tuttavia, ha chiarito Crippa, “è subordinata da parte francese a precise garanzie del Governo italiano di ripresa in carico dei rifiuti alla data prevista. Da parte francese permangono il marcato timore di un mancato ritiro del materiale inviato, considerato il ritardo accumulato nel processo di localizzazione del deposito nazionale, e la consapevolezza delle difficoltà che normalmente si incontrano in un processo autorizzativo di questa rilevanza. Non vi è dubbio che questa situazione di perdurante blocco costituisce un problema anche per la parte francese. La ripresa di contatti con il Governo italiano è un evidente segnale della ricerca di una soluzione che dia alla Francia una garanzia concreta sulle modalità e sui tempi del rientro in Italia dei rifiuti dopo il riprocessamento – ha spiegato il sottosegretario -. Per dare una probabilità di successo al confronto stiamo dando un’accelerazione al processo di localizzazione del deposito. Il Mise sta concordando un incontro a livello tecnico richiesto da parte francese da tenersi non appena approvato il programma nazionale e pubblicata la Cnapi”.

VIA LIBERA ITER CNAPI ENTRO FINE ANNO

“L’iter della pubblicazione della Cnapi è a buon punto considerando il tempo perso nella scorsa legislatura su questo tema. Tenendo conto dei tempi necessari all’eventuale nuova validazione della Cnapi da parte dell’Isin e di quelli previsti per il rilascio del nulla osta da parte del Mise e del Mattm, si prevede di concludere l’iter, a seconda che occorra o no una seconda validazione, entro la fine del corrente anno”, ha sottolineato il sottosegretario ricordando che il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, che riporterà il parere ‘politico’ sul Dpcm è all’ordine del giorno della seduta della Conferenza unificata del 1 agosto. “Appare evidente che tutti i ritardi che si sono accumulati per concludere tutte le fasi che portano alla realizzazione del deposito, richiedono un intervento dell’attuale governo – ha precisato Crippa -. E per i rifiuti ad alta attività su mia proposta dell’ottobre 2018” si prevede un “ricorso più flessibile ad accordi internazionali” nell’ambito del programma nazionale con “intese bilaterali” con “stati membri o terzi” per lo smaltimento di rifiuti a media-alta attività.

CREATO UN TAVOLO PERMANENTE PER IL MONITORAGGIO DELLE ATTIVITÀ DI DECOMMISSIONING

In merito al ruolo di indirizzo del Mise nel settore “tra le ultime attività intraprese c’è stata su mia indicazione la costituzione di un tavolo permanente per il monitoraggio delle attività di decommissioning con il Mattm, Isin, Arera, Sogin. Ho ritenuto opportuno costituire questo tavolo perché la commessa nucleare ha accumulato nel corso degli anni ritardi significativi con una conseguenza dei tempi e dei costi” e quindi per “analizzare la situazione” al fine di individuare soluzioni condivise sulle criticità” per “efficientare l’intero processo” e “creare una sinergia tra le amministrazioni e i soggetti coinvolti”. Una riunione si è tenuta l’11 aprile 2019 che ha individuato un gruppo di lavoro politico e tecnico.

CRIPPA A SOGIN: MAPPE VANNO AGGIORNATE IN TEMPO REALE

I tre mesi dall’Isin alla Sogin per le ulteriori verifiche? “Non nascondo che abbiamo inviato una lettera a Sogin dove lamentiamo questo aspetto. Se un ente ha il compito di predisporre una mappa, allora quella deve essere aggiornata in tempo reale. Non è accettabile che un’autorità, dopo il controllo, mi segnali che alcune delle mappe, sulle quali si basano le valutazioni, risalgono al 2014” su aree sensibili come strutture militari e aeroporti. Speriamo che il percorso si concluda più rapidamente dei 90 giorni e sicuramente noi ogni mese saremo abbastanza pressanti per capire a che punto siamo eventualmente anche facilitando il rapporto tra gli enti coinvolti”.

CRIPPA: LAVORIAMO SULLA TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI NUCLEARI

“Il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando sulla tracciabilità dei rifiuti nucleari. È partito un progetto di sperimentazione con Sogin sulla tracciabilità della filiera nucleare su tecnologia blockchain” con l’obiettivo di avere “una mappatura ben chiara dei flussi e delle quantità anche a livello di produzione e gestione” in “modo tale da avere tutti tracciabile. Il progetto, che “partirà in via sperimentale, potrebbe essere esteso normativamente come soluzione”.

IMPIANTO CEMEX SALUGGIA PRONTO PER FINE 2024

In relazione alla realizzazione dell’impianto Cemex all’interno del comprensorio Eurex di Saluggia “la Sogin ha riferito che parte dei ritardi erano dovuti all’impossibilità di risolvere alcuni situazione secondo modalità che non fossero in contrasto con il codice degli appalti da cui è scaturito il contenzioso tutt’ora in corso. Ad aprile 2018 la Sogin ha chiesto al Mise un’ulteriore proroga temporale”” ma l’autorità di sicurezza nucleare ha comunque “ribadito alla società di procedere con urgenza. Inoltre, ha chiesto alla Sogin di procedere con la verifica straordinaria sui serbatoi di stoccaggio dei rifiuti liquidi presenti. La società stima “che il completamento dell’impianto stesso possa avvenire per fine 2024”. Inoltre, “pur non sussistendo ad oggi preoccupazioni per la sicurezza dello stoccaggio è necessario provvedere al condizionamento dei rifiuti liquidi nel più breve tempo possibile, la necessità e l’urgenza scaturiscono sia dal rispetto delle prescrizioni delle autorità di controllo sia dalla necessità di effettuare continue verifiche di sicurezza e adeguamento ai più elevati standard di sicurezza”, ha concluso Crippa.

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