Il vicepremier: no a grandi impianti, sì al microeolico e al fotovoltaico dove serve. Nei prossimi giorni il nuovo decreto sulle rinnovabili
Puntare su microeolico, fotovoltaico e geotermico. Sono questi i piani del governo per le rinnovabili nei prossimi anni. “Per quel che mi riguarda il macroeolico e i campi ricoperti di fotovoltaico sono idee degli anni ’90: noi dobbiamo stimolare non grandi appezzamenti che producono un milione di kiloWattora, ma un milione di cittadini che producono 1 kWh a testa”, ha detto Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, in una diretta dalla Basilicata sulla sua pagina Facebook personale.
IL 70% DELLE REGIONI ITALIANE HA POTENZIALITÀ NEL GEOTERMICO
“Andremo sempre più nella direzione del microeolico, del fotovoltaico ma solo dove serve – ha proseguito il ministro – e ovviamente del geotermico, perché oltre il 70% delle Regioni ne ha le potenzialità. Ma tutto a livello del cittadino”.
NEI PROSSIMI GIORNI IL NUOVO DECRETO SULLE RINNOVABILI
“Nei prossimi giorni avremo un nuovo decreto sulle rinnovabili che stanno aspettando molti operatori del settore – ha proseguito Di Maio -, ci abbiamo messo un po’ perché dovevamo decidere se continuare con il testo di Calenda o ripartire da zero, ma in questo caso bisogna ricontrattare con l’Europa, mandando quello che hai scritto alla Commissione Ue e riavviando la discussione. Ecco perché non lo abbiamo fatto subito, e ancora una volta c’erano favori all’Eni e ai grandi a scapito dei piccoli”.