L’annuncio dell’associazione in un convegno nella sede del GSE. Istituzioni, esperti e stakeholder del settore hanno indicato le azioni da intraprendere per la piena integrazione del solare nel sistema elettrico al 2030
“Fotovoltaico: sfide e opportunità per la piena integrazione nel sistema elettrico”. Questo il nome del convegno, organizzato da EF Solare Italia in collaborazione con AEIT, che oggi ha visto riunirsi a Roma, nella sede del GSE – Gestore dei Servizi Energetici, istituzioni, esperti e stakeholder del settore per tracciare la rotta verso la piena integrazione del solare nel sistema elettrico al 2030.
ARRIGONI (GSE): FONDAMENTALE IL RUOLO DEL CAPITALE UMANO
La giornata è iniziata con i saluti di Paolo Arrigoni, Presidente del GSE ed Andrea Ghiselli, amministratore delegato di EF Solare Italia che ha aperto il dibattito riflettendo: “sull’importanza della creazione di una “generazione fotovoltaico” che costituisca la forza lavoro capace di traghettare il Paese verso gli obiettivi dell’Agenda 2030. Se iniziassimo oggi a formare le figure specializzate che servono in questo settore, saremmo ancora in tempo per coprire quei 700 mila posti di lavoro di figure tecniche mancanti nel solare ed eolico. Crediamo che il capitale umano sia il volano che, se correttamente supportato, darà la spinta necessaria a raggiungere il target previsto” e ha proseguito spiegando che “innovazione tecnologica, attenzione al territorio e regole di mercato sono tasselli imprescindibili del percorso di integrazione del fotovoltaico nel sistema elettrico del Paese.
Per poter raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, queste tre aree devono essere sviluppate contemporaneamente ed in sinergia da tutti gli operatori del settore con il supporto delle istituzioni. Ci aspettiamo che continui a crescere da un lato l’impegno del settore nello sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche capaci di integrarsi con il territorio e dall’altro che si prosegua verso la definizione di un quadro normativo e regolatorio abilitante”.
L’ENERGIA SOLARE IN ITALIA: NEL 2023 INSTALLATI 30 MW
Il Direttore della Direzione Fonti Rinnovabili del GSE, Luca Barberis, e Paolo Liberatore, Responsabile Statistiche e Monitoraggio Target della Direzione Mercati, Sostenibilità, Studi del GSE hanno poi illustrato il quadro generale del fotovoltaico in Italia da cui emergono dati incoraggianti, infatti, nel 2023 sono stati installati 30 GW, che segna una crescita del 21% sul 2022 per un totale di 30 TWh di produzione lorda complessiva, di cui circa un quarto è auto consumata. Dai dati del GSE emerge anche che la crescita osservata negli ultimi anni riguarda tutte le taglie degli impianti fotovoltaici e per gli impianti di taglia superiore a 1 MW, collocati principalmente a terra, si rileva una notevole ripresa nell’ultimo trimestre 2023.
LE REGIONI ITALIANE PIÙ VIRTUOSE NEL SOLARE
Le regioni trainanti per il fotovoltaico sono Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna mentre il Sud Italia, seppure in crescita, rimane significativamente indietro ad eccezione della Sicilia che guadagna il quinto posto nella classifica delle regioni con maggior potenza e produzione. Si osserva anche una diffusione crescente dei sistemi di accumulo associati a impianti FTV, infatti, a fine 2023 se ne rilevano in totale circa 536.000 (dato più che raddoppiato rispetto al 2022), concentrati principalmente nel settore residenziale.
LA RICERCA DI ELEMENS SUL SISTEMA ELETTRICO ITALIANO
Il convegno è poi proseguito con l’intervento di Tommaso Barbetti, Partner di Elemens, che ha presentato i possibili scenari di sviluppo del sistema elettrico italiano ed europeo al 2030 spiegando che le richieste di connessione sono quasi 3 volte superiori ai GW addizionali stabiliti dal PNIEC 2023, dato che conferma l’interesse del mercato nei confronti del fotovoltaico. Al tempo stesso, dalla ricerca di Elemens emerge che gli impianti utility scale attualmente in permitting oggi basterebbero a soddisfare il target al 2030, un dato significativo che conferma la necessità di meccanismi di supporto, e che siano realizzati nei tempi richiesti per raggiungere gli obiettivi PNRR-PNIEC.
NEI SETTORI EOLICO E SOLARE SERVONO 700.000 POSTI DI LAVORO
L’intervento di Alessandro Gentile, Partner di McKinsey, ha invece sollevato il tema del ruolo del capitale umano nella transizione energetica, un tema centrale che ha appassionato gli oltre 120 presenti in sala. Dalla ricerca presentata emerge che da qui al 2030 servirà creare circa 700 mila nuovi posti di lavoro di figure tecniche nel solare ed eolico per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030, iniziando, sin da ora, a formare figure dedicate alla costruzione e manutenzione degli impianti che sarà necessario realizzare.
È stata poi la volta della tavola rotonda a cui hanno preso parte, in un ricco confronto: Massimiliano Atelli (Presidente Commissione VIA-VAS e Commissione PNRR-PNIEC del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Fabio Bulgarelli (Direttore Affari Regolatori di Terna), Andrea Galliani (Direttore Direzione Mercati Energia dell’ARERA), Andrea Ghiselli (Amministratore Delegato di EF Solare Italia), Alessandro Noce (Direttore generale DG mercati e infrastrutture energetiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Guido Stratta (Presidente dell’Accademia della Gentilezza, già Direttore del Personale ed Organizzazione del Gruppo Enel).
ATELLI (MASE): SERVE UN’EVOLUZIONE DEL SISTEMA REGOLATORIO
“Molti aspetti che in una prima fase della transizione energetica potevano essere immaginati con grande slancio, oggi invece comportano maggiori difficoltà, perché bisogna comprendere le traiettorie, che non sono sempre omogenee”, ha dichiarato Massimiliano Atelli, presidente della Commissione VIA-VAS e della Commissione PNRR-PNIEC del MASE.
Secondo Atelli, “oggi dobbiamo sviluppare un pensiero lungo, dobbiamo capire come raggiungere i nostri target sapendo che il tempo a nostra disposizione è poco. Non dobbiamo pensare che ci siano delle ricette organizzative per arrivare dove vogliamo arrivare, bisogna pensare ad un’evoluzione del sistema delle regole. C’è bisogno di selettività, occorre fare delle scelte, serve un sistema evoluto che tenga conto di tutte le variabili in gioco”.
BULGARELLI (TERNA): PER FARE LA TRANSIZIONE SERVONO INGEGNERI ELETTRICI
“Realizzare la transizione energetica – ha affermato Fabio Bulgarelli, direttore Affari Regolatori di Terna – significa fare almeno tre cose: cambiare il modo di generare elettricità, cambiare il sistema elettrico e ambiare il modo di consumare energia. Per fare queste tre cose abbiamo bisogno di ingegneri elettrici, e oggi la percentuale degli elettrici su tutti gli ingegneri italiani è solo del 2%. Quello del capitale umano è un tema che va affrontato insieme alle università, ma anche le aziende devono fare la loro parte”.
Sulle reti elettriche, ha aggiunto Bulgarelli, “nel 2020 abbiamo aumentato la capacità di trasporto di circa 1.600 MW, nel 2022 abbiamo aggiunto altri 400 MW e nel 2023 altri 400 MW, per un totale di 2.400 MW. Il nostro piano di sviluppo è pensato per accogliere le rinnovabili previste al 2030. Lato autorizzazioni stiamo andando bene, sono previste una nuova dorsale adriatica e una nuova dorsale ionica”.