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Enel Sardegna

Rinnovabili, Enel e Università Roma Tre insieme per il progetto “Elettrificazione verde della Sardegna”

Il progetto è inserito tra i Multi-Stakeholders Energy Compact delle Nazioni Unite

L’abbandono delle fonti fossili per la produzione di energia in Sardegna, col passaggio a un mix di generazione basato esclusivamente su fonti rinnovabili, abbinato alla diffusione dell’elettrificazione degli usi finali; un percorso che consentirà al territorio sardo di fare un balzo verso la completa decarbonizzazione in un’ottica di sostenibilità ambientale, risparmio ed efficienza energetica. È quanto previsto da “Elettrificazione verde della Sardegna”, il progetto inserito tra i Multi-Stakeholders Energy Compact delle Nazioni Unite e considerato come modello per la diffusione dell’elettrificazione e la transizione energetica a livello globale.

Il progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” è stato presentato in occasione dell’evento online organizzato da Enel, Università degli Studi Roma Tre – Centro Ricerche Economiche e Sociali Manlio Rossi-Doria, con il supporto di Alleanza Sardegna Rinnovabile (che riunisce WWF, Kyoto Club, Greenpeace e Legambiente). All’appuntamento, introdotto dal sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e dal direttore Enel Italia, Nicola Lanzetta, hanno partecipato il professor Nigel Tapper, membro della commissione IPCC e premio Nobel per la pace nel 2007 con il gruppo IPCC, Valeria Termini, professoressa di Economia politica presso l’Università degli Studi Roma Tre e membro degli esperti delle Nazioni Unite; la responsabile per il Clima ed Energia di WWF Italia, per Alleanza Sardegna Rinnovabile, Mariagrazia Midulla, e il professore di Sistemi Elettrici per l’Energia e prorettore delegato per il territorio e l’innovazione dell’Università degli Studi di Cagliari, Fabrizio Pilo. All’evento sono inoltre intervenuti rappresentanti del mondo imprenditoriale come Marco Boglione, Fondatore e Presidente del Gruppo BasicNet e Libero Muntoni, General Manager, Delphina Hotels & Resorts.

LE ENERGIE DELLA SARDEGNA

Data la penetrazione marginale del metano e la rilevanza locale dei servizi come commercio, turismo, agricoltura e pubblica amministrazione, che costituiscono il 60% del valore aggiunto, la Sardegna offre un contesto unico per l’elettrificazione. La maggior parte dell’elettricità viene prodotta utilizzando il carbone e i residui dei processi di raffinazione del petrolio. A ciò si aggiunge che la Sardegna vanta un consumo pro capite di energia elettrica nel settore domestico più alto d’Italia, pari a circa 1,38 MWh l’anno, con l’autoproduzione che però rappresenta ancora meno dell’1% del totale ed è quasi esclusivamente da fonti fossili.

Il Progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” prevede di raggiungere una serie di obiettivi entro il 2030, in particolare il superamento della produzione di energia da fonti fossili attraverso la sostituzione con impianti rinnovabili, principalmente fotovoltaico ed eolico, e allo stesso tempo la diffusione di tecnologie per l’elettrificazione degli usi finali (SDG 7 target 7.1 e 7.2) come mobilità elettrica, sistemi per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, l’efficientamento energetico e le piastre ad induzione. Le caratteristiche demografiche e la bassa densità abitativa dell’isola (circa 68 abitanti per km2) consentiranno inoltre un ampio ricorso alla generazione distribuita.

ELETTRIFICAZIONE SIGNIFICA RISPARMIO E MENO EMISSIONI DI CO2

“L’elettrificazione dei consumi e la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili – ha dichiarato Nicola Lanzetta, direttore di Enel Italia – sono due leve strategiche della transizione energetica in atto. Grazie alle sue particolari caratteristiche, la Sardegna può accelerare su questo percorso di sviluppo e raggiungere in anticipo un modello di produzione e consumo energetico più sostenibile, generando ricadute positive per ambiente, economia, occupazione e territorio e ponendosi come esempio a livello globale. Se consideriamo una tipica famiglia italiana e l’elettrificazione totale dei consumi – quindi utilizzare l’energia elettrica per il riscaldamento, per cucinare e per muoversi – lo spending della famiglia si dimezzerebbe. Inoltre questa famiglia immetterebbe nell’atmosfera l’80% in meno di CO2. Stesso discorso per le aziende, che risparmierebbero ed emetterebbero il 30% di CO2 in meno”.

“Io credo che la Sardegna potrebbe essere un modello per l’Europa e per il mondo di quello che può essere realizzato grazie alla lungimiranza e all’innovazione nella lotta contro gli effetti del cambiamento climatico”, ha affermato Nigel Tapper, professore emerito della School of Earth, Atmosphere and Environment presso la Monash University (Australia) e presidente della International Association for Urban Climate. “Abbiamo condotto uno studio nello Stato dell’Australia meridionale e abbiamo visto che in una settimana – quella che è si è conclusa il 29 dicembre 2021 – oltre il 100% dell’elettricità necessaria per i fabbisogni dei cittadini è stata reperita da fonti rinnovabili e da sistemi di accumulo. Il tessuto urbano rurale e industriale e la popolazione dell’Australia meridionale sono simili a quelli della Sardegna, così come il clima e la popolazione (1,7 milioni di abitanti). Sappiamo quindi che questo è un modello possibile, è una possibilità concreta: la Sardegna, come ha già fatto l’Australia meridionale, può mostrare al mondo la via da intraprendere”.

LA CONVENIENZA DELLE ENERGIE RINNOVABILI

“I costi dell’energia geotermica, dell’energia solare (sia i pannelli sia le pellicole del cosiddetto ‘solare concentrato’) e dell’eolico dal 2010 al 2020 sono scesi notevolmente, sia l’eolico onshore che l’eolico offshore”, ha commentato Valeria Termini, Professoressa di Economia politica presso l’Università degli Studi Roma Tre. “Il costo dell’energia elettrica dalle fonti rinnovabili in un solo anno nel mondo è sceso del 10%, al punto che oggi l’IRENA (l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili) ci dice che il costo delle rinnovabili è inferiore, sia per installazione sia per operatività, a quello del carbone. Questo è un aspetto assolutamente rivoluzionario e di cui la Sardegna può beneficiare”.

Per il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, “il progetto ‘Elettrificazione verde della Sardegna’ tratta temi molto attuali e cari alla nostra amministrazione, come la transizione energetica, la sostenibilità ambientale e la mobilità elettrica nel trasporto pubblico. Proprio in questi giorni siamo occupati a definire progetti molto importanti per tutta l’area metropolitana di Cagliari”.

Le misure e le attività previste dal Progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” forniranno utili spunti per la transizione energetica di altre aree, sia in Italia che in altri Paesi e contribuiranno a diffondere soluzioni concrete applicabili anche nei Paesi in via di sviluppo. Il processo di elettrificazione della Sardegna sarà monitorato per le Nazioni Unite dall’Università degli Studi di Roma Tre – Centro Rossi–Doria.

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