Teheran ha minacciato la chiusura dello Stretto Hormuz se gli Usa dovessero entrare in guerra contro l’Iran a fianco di Israele.
Ancora una volta bollette a rischio rincaro per i cittadini europei. A lanciare l’allarme il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo alla riunione dell’Eurogruppo.
DOMBROVSKIS: SE INSTABILITÀ PERSISTE POSSIBILE RIPECUSSIONE SU BOLLETTE ENERGETICHE FAMIGLIE UE
“Ci troviamo ancora di fronte a un’elevata incertezza e instabilità geopolitica, e anche la recente escalation del conflitto tra Iran e Israele ha già portato a un aumento dei prezzi del petrolio e dell’energia. Se questa situazione persiste, potrebbe riflettersi anche sui costi di produzione e sulle bollette energetiche delle famiglie nell’Ue”, ha detto Dombrovskis aggiungendo che comunque, nonostante le incertezze e le turbolenze, “l’economia dell’Ue rimane resiliente”.
TEHERAN MINACCIA LA CHIUSURA DELLO STRETTO HORMUZ SE GLI USA DOVESSERO ENTRARE IN GUERRA
Ma le notizie che arrivano dal fronte internazionale sono tutt’altro che rassicuranti. Teheran ha minacciato la chiusura dello Stretto Hormuz se gli Usa dovessero entrare in guerra contro l’Iran a fianco di Israele. Il parlamentare iraniano Ali Yazdih, secondo quanto riferito dalla Tass ha spiegato che la Repubblica islamica dell’Iran “consente la libera navigazione nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz, purché non siano minacciati i suoi interessi vitali”. Concetto ribadito, sempre su Tass, anche da Benham Saeidi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano, secondo cui Teheran sta valutando la possibilità di chiudere lo Stretto di Hormuz.
PREZZI DEL PETROLIO IN SALITA. RINCARANO ANCHE I CARBURANTI ITALIANI
Per il momento i prezzi del petrolio sono in deciso rialzo: il Wti di circa l’1,3% a poco meno di 70 dollari al barile, il Brent di oltre il 3,2% a oltre 76 dollari al barile. E questo si sta ripercuotendo sui prezzi di benzina e diesel. Secondo le rilevazioni di Staffetta Quotidiana basati sui prezzi comunicati all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, la benzina self service haa raggiunto i 1,720 euro/litro (+6 millesimi, compagnie 1,727, pompe bianche 1,705), diesel self service a 1,621 euro/litro (+7, compagnie 1,630, pompe bianche 1,603); benzina servito a 1,858 euro/litro (+5, compagnie 1,902, pompe bianche 1,774); diesel servito a 1,759 euro/litro (+6, compagnie 1,805, pompe bianche 1,672). In autostrada la benzina self service ha raggiunto i 1,817 euro/litro (servito 2,084), gasolio self service 1,730 euro/litro (servito 2,000).
PER GOLDMAN SACHS E BARCLAYS, IL PETROLIO POTREBBE SCHIZZARE A 90-100 DOLLARI AL BARILE
E le cose potrebbero peggiorare ancora se è vero che secondo Goldman Sachs ben presto su ogni barile di petrolio Brent potrebbe essere caricato un premio geopolitico di circa 10 dollari e superare i 90 dollari se l’approvvigionamento iraniano venisse interrotto. Lo scenario di base della banca, che presuppone l’assenza di interruzioni dell’approvvigionamento e un Brent che si attesti in media a 60 dollari al barile, sta diventando sempre più dubbio a causa della possibilità che il presidente Trump si unisca a Israele nel bombardare l’Iran. Barclays avverte che i prezzi del greggio potrebbero salire addirittura oltre i 100 dollari al barile se il conflitto in Medio Oriente dovesse intensificarsi, e il Brent potrebbe raggiungere gli 85 dollari al barile se metà delle esportazioni di petrolio iraniano dovessero venir interrotte.