Dopo una partenza a singhiozzo, il nuovissimo marchio USA Rivian sarebbe finalmente “sulla buona strada” per raggiungere l’obiettivo di produzione 2022. Ma un giudice allontana la possibilità di ricevere finanziamenti statali per la costruzione della sua prossima Gigafactory
Potrebbe finalmente ingranare la marcia Rivian, la startup dei veicoli elettrici di RJ Scaringe su cui hanno scommesso big del calibro di Amazon e, per restare nel settore automotive, Ford. Dopo una IPO in grande stile, infatti, non sono mancati i problemi, dal Covid alla difficoltà di reperire i semiconduttori, che hanno costretto la giovane realtà statunitense a rivedere continuamente il proprio piano industriale, abbassando la soglia delle unità sfornate.
Ma adesso i problemi maggiori sembrano alle spalle. Rivian Automotive Inc ha dichiarato di aver prodotto 7.363 veicoli presso il suo stabilimento di Normal, Illinois, e di averne consegnati 6.584 nel trimestre conclusosi il 30 settembre. Dato che molti, soprattutto nella stampa specializzata, hanno più volte definito Rivian come la principale rivale di Tesla, i dati diffusi dalla startup mettono in luce l’enorme distacco rispetto al marchio di Elon Musk.
IL DISTACCO TRA TESLA E RIVIAN RESTA ABISSALE
Poche ore prima Tesla aveva infatti comunicato che nel terzo trimestre del 2022 ha consegnato 343.830 auto EV polverizzando il precedente record del primo trimestre del 2022 con 310.048 macchine recapitate. Nel secondo trimestre del 2022, invece, Tesla aveva dovuto tirare il freno per via dei problemi che vi avevamo documentato, consegnando 254.695 vetture. Ma dato che è la somma che fa il totale, il numero che fa girare la testa è proprio quello: da inizio anno, la casa automobilistica americana ha consegnato oltre 908 mila auto elettriche.
Parlando della produzione, il marchio americano ormai emblema di auto EV nel terzo trimestre del 2022 ha prodotto 365.923 unità. Archiviati i rallentamenti alla Gigafactory di Shanghai, che a inizio anno ha dovuto fare i conti con i colpi di coda del Covid-19, grazie all’ampliamento della capacità della fabbrica cinese e all’aggiornamento dei macchinari, Tesla ha potuto star dietro alle ordinazioni. Questo nonostante l’assenza di chip e il fatto che gli impianti di Berlino, in Germania e di Austin, in Texas, non stiano ancora procedendo ai ritmi voluti da Musk.
L’abisso tra Tesla e Rivian, insomma, al momento resta incolmabile. La società a cui Amazon ha affidato il rinnovo della propria flotta di furgoni per le consegne, ha però ribadito l’obiettivo di produzione per l’intero anno di 25.000 veicoli, facendo salire le azioni del 9% negli scambi post-mercato. Nel trimestre precedente, l’azienda ha prodotto 4.401 veicoli e ne ha consegnati 4.467.
NIENTE FONDI PUBBLICI PER LA GIGAFACTORY IN GEORGIA
Ma, per una buona notizia, Rivian deve farne i conti con un’altra decisamente peggiore: un tribunale della Georgia ha difatti respinto la proposta congiunta per ottenere incentivi locali da 5 miliardi di dollari per costruire nello Stato un nuovo impianto. Rivian aveva annunciato l’intenzione di edificare una gigafactory in Georgia lo scorso dicembre, affermando che sarebbe dovuta entrare in funzione nel 2024. Al momento l’azienda ha un impianto a Normal, nell’Illinois.
L’impianto che Rivian vuole edificare in Georgia, secondo le carte depositate, avrebbe una capacità di produzione di 400.000 veicoli all’anno e una forza lavoro prevista di oltre 7.500 unità. E dato che sempre più Stati USA stanno provando ad accaparrarsi gigafactory di auto e batterie per veicoli EV, pareva che la startup potesse beneficiare di incentivi per 1,5 miliardi di dollari, come del resto aveva pure dichiarato, a maggio, proprio il Dipartimento per lo Sviluppo Economico della Georgia.
Ma giovedì il giudice della Corte Superiore della Contea di Morgan, Brenda Trammell, ha fatto coriandoli dell’assegno respingendo l’accordo tra l’autorità di sviluppo locale e l’azienda EV sostenuta da Amazon.com Inc. in quanto la proposta non appariva fattibile e non dimostrava che avrebbe promosso il benessere delle comunità locali.
Le autorità locali restano al fianco di Rivian: “Non ci scoraggiamo e i nostri sforzi continueranno per portare in Georgia posti di lavoro americani ad alta remunerazione: stiamo valutando tutte le opzioni legali”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto l’Autorità di Sviluppo Congiunto (JDA) delle contee di Jasper, Morgan, Newton e Walton e il Dipartimento di Sviluppo Economico della Georgia. Resta da capire come si muoverà ora Rivian, perché anche ricorrere in appello e attendere una nuova pronuncia potrebbe farle perdere terreno sugli avversari.