Il presidente di Antitrust è intervenuto in Commissione Attività produttive della Camera
Si al completamento della transizione al mercato libero dell’energia elettrica ma evitando distorsioni come si potrebbero verificare, ad esempio, con il Sistema delle Tutele graduali che potrebbero ingenerare inerzia da parte dei consumatori. Infine, sanzioni più elevate per chi pratica il telemarketing aggressivo. Sono questi i punti principali toccati dal presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli in audizione in Commissione Attività produttive alla Camera.
“AUSPICIO È CHE SIA COMPLETATA TRANSIZIONE A MERCATO LIBERO”
La fine del mercato tutelato nel settore elettrico è uno “snodo cruciale per completare la liberalizzazione dei mercati energetici” per “consentire ai consumatori di cogliere appieno le opportunità generate dalla competizione da più fornitori tanto con riferimento alla varietà dell’offerta quanto in termini di prezzo. Tuttavia affinché la liberalizzazione si riveli un successo è necessario che le dinamiche concorrenziali possano dispiegarsi senza ostacoli e che ai consumatori siano fornite tutte le informazioni necessarie per comparare le alternative disponibili sul mercato”. “L’auspicio è che sia completata la transizione dal regime di maggior tutela al mercato libero anche con riferimento ai consumatori che non presentano caratteristiche di vulnerabilità”.
“BENE ASTE SERVIZIO TUTELE GRADUALI MA EVITARE INERZIA CONSUMATORI”
“Apprezzamento per il sistema di aste disegnato” dal Mase per il passaggio al Servizio a Tutele Graduali dei clienti non vulnerabili. “Il livello di partecipazione alle aste e il grado di competizione tra le offerte degli operatori raggiunto nel loro svolgimento hanno permesso di conseguire ottimi risultati, consentendo ai consumatori di realizzare – rispetto al precedente regime di Maggior Tutela – risparmi pari a 130 euro per punto di fornitura su base annua, come calcolato da Arera” ha detto il presidente dell’Antitrust. “Inoltre, in ragione dei limiti di assegnazione previsti in termini di quote della domanda, il ricorso a procedure competitive ha determinato una significativa apertura del mercato e un’apprezzabile riduzione dei relativi indici di concentrazione – ha osservato Rustichelli -. Ciò premesso, non va sottovalutato il rischio che la clientela così acquisita continui ad aderire passivamente al Servizio a Tutele Graduali fino alla sua scadenza, anche in ragione degli sconti significativi riscontrati in sede di gara (che paiono, peraltro, riflettere tale aspettativa). Pertanto, questa tipologia di servizio non dovrebbe assumere, nel tempo, caratteristiche simili a quelle del servizio di Maggior Tutela, in termini di inerzia, di fedeltà acritica dei consumatori nei confronti del fornitore aggiudicatario del servizio, nonché di diffidenza nei confronti di eventuali migliori opportunità presenti sul mercato. Tutto ciò si tradurrebbe, infatti, in una riduzione dell’incentivo per le imprese non aggiudicatarie a contendersi i consumatori acquisiti da altri fornitori”.
Per questa ragione, “l’Autorità intende vigilare con attenzione e rigore sulle condotte che gli esercenti il Servizio a Tutele Graduali potranno mettere in atto per mantenere la clientela acquisita con le aste e ostacolarne o influenzarne il passaggio al mercato libero – ha affermato il presidente dell’Antitrust -. L’Autorità valuta inoltre molto positivamente la previsione di procedure competitive anche per l’assegnazione del servizio di vulnerabilità, in quanto le aste assumono un ruolo rilevante sia per le imprese che per i consumatori, sottolineando tuttavia l’urgenza che esse vengano bandite entro l’inizio del 2025. Difatti, le aste consentono a tutti i venditori di competere ad armi pari per aggiudicarsi la tipologia di forniture oggetto della procedura, eliminando vecchie situazioni di privilegio a favore dei gestori verticalmente integrati e permettendo, al contempo, anche ai consumatori ‘vulnerabili’ di fruire dei benefici della concorrenza e di partecipare pienamente al mercato”.
“PRESTO AL VIA ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE OPERATORI SU CORRETTEZZA OFFERTE”
“Sulla base degli esiti dell’analisi delle offerte commerciali e dei profili critici rilevati”, riguardanti la correttezza dei messaggi promozionali diffusi dai principali operatori del settore, l’Antitrust “è in procinto di avviare una diffusa attività di sensibilizzazione nei confronti degli operatori, le cui offerte promozionali presentano ambiguità o carenze informative in ordine alle componenti economiche o all’impatto ambientale” ha detto Rustichelli in audizione. “In proposito, l’Autorità intende esprimere l’auspicio che si avvii una riflessione più ampia, intesa a promuovere la trasparenza sostanziale dei prezzi dei servizi energetici, necessaria al fine di consentire il dispiegarsi dei positivi effetti della concorrenza fra operatori nel mercato libero dell’energia”, ha aggiunto Rsutichelli.
“Il realizzarsi di una effettiva concorrenza tra società fornitrici richiede la concreta ed agevole possibilità per il consumatore di procedere a un confronto immediato tra le offerte commerciali disponibili. Allo stato – ha precisato il presidente di Antitrust -, nel settore energetico tale confronto non è agevolmente realizzabile, in ragione del permanere di un’articolazione delle tariffe estremamente complessa – connotata da oneri fissi, oneri variabili, alcuni necessari, altri solo eventuali – che si riflette nella struttura delle offerte commerciali. In tal modo, anche a fronte della corretta e fedele prospettazione di tutte le componenti di prezzo applicate dal singolo professionista, per il consumatore resta tutt’altro che agevole discernere l’onere complessivo (mensile e/o annuale) derivante dal contratto e comparare, quindi, le diverse offerte sul mercato.
Come è noto, gli interventi di enforcement che l’Autorità può compiere consentono soltanto di esigere la piena rispondenza tra quanto rappresentato nell’offerta promozionale e quanto effettivamente disciplinato dai contratti e dalle condizioni di fornitura. In quest’ottica, potrebbe rivelarsi utile un intervento che promuova una semplificazione dell’attuale articolazione tariffaria, agevolando la percezione della relativa convenienza delle offerte da parte dei consumatori e stimolando, per questa via, la concorrenza tra le imprese”, ha concluso Rustichelli.
“BENE COMPARATORI OFFERTE MA EVITARE DI ORIENTARE SCELTE CONSUMATORI”
“Al fine di agevolare un ingresso consapevole dei clienti finali nel mercato libero dell’energia, l’Autorità ritiene essenziale che le istituzioni competenti mettano a disposizione strumenti per fornire delucidazioni e informazioni adeguate, nonché per consentire ai consumatori di procedere al confronto e alla valutazione delle offerte disponibili, quale ad esempio il Portale Offerte predisposto da Arera” ha detto il presidente dell’Antitrust aggiungendo che “in quest’ottica, risulta essenziale migliorare ulteriormente il flusso informativo, la comparabilità e la comprensibilità delle offerte, con particolare riferimento, tra l’altro, all’oggetto della comparazione, all’arco temporale dell’analisi, alla base dati utilizzata, nonché alle modalità di calcolo dei prezzi”.
Secondo il presidente dell’Antitrust alcuni siti già offrono autonomamente dei servizi di comparazione ma “possono orientare indebitamente le scelte” dei consumatori,” se le informazioni ad essi rese risultano non veritiere o parziali. Al riguardo, l’Autorità negli ultimi mesi ha svolto due procedimenti istruttori che hanno interessato società titolari rispettivamente dei siti comparatori delle offerte di energia elettrica e gas denominati Comparasemplice e Supermoney” per “messaggi promozionali che enfatizzavano la possibilità di conseguire significativi risparmi, senza fornire elementi informativi circa i criteri utilizzati dal professionista ai fini della loro quantificazione” una “classificazione delle offerte senza che fossero specificati i criteri di comparazione utilizzati” e per la mancata chiara indicazione se “i professionisti operavano in partnership con alcune società che erogavano i servizi di gas e luce – e, quindi, in situazione di conflitto di interessi. Tali carenze informative apparivano rilevanti, in quanto il consumatore non era edotto del reale servizio offerto dal comparatore, delle caratteristiche di indipendenza e imparzialità dello strumento di comparazione, nonché delle successive attività di contatto e sollecitazione all’acquisto – tramite call center – non richieste dal consumatore stesso. Un primo procedimento si è chiuso in data 5 dicembre 2023, con l’accoglimento degli impegni volti a rimuovere le criticità contestate, mentre la seconda istruttoria si è conclusa in data 20 febbraio 2024 con l’accertamento di una pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo, nonché con l’irrogazione di una sanzione pari a 1.480.000 euro”, ha ricordato Rustichelli.
“CONTRO TELEMARKETING AGGRESSIVO SERVONO SANZIONI PIÙ PESANTI”
“L’Autorità già in passato ha rappresentato la necessità di un intervento del legislatore al fine di contrastare efficacemente il fenomeno” del telemarketing aggressivo e/o selvaggio. “Sebbene, infatti, la riforma del Registro pubblico delle opposizioni si proponesse di limitare l’invasivo modus operandi degli operatori di telemarketing, i risultati ottenuti sono stati del tutto insoddisfacenti” ha detto il presidente Rustichelli. “A tale riguardo, l’esperienza dell’Autorità suggerisce che i sistemi che prevedono la scelta esplicita e preventiva di un servizio (opt-in), piuttosto che un meccanismo che ne consenta il rifiuto (opt-out), assicurano una più efficace tutela dei consumatori – ha proseguito il presidente dell’Antitrust -. In tale ottica, si ritiene auspicabile un intervento normativo più incisivo, che valga ad arginare il fenomeno e a salvaguardare la scelta dei consumatori di non essere bersaglio di sollecitazioni indesiderate. In particolare, dovrebbe essere presidiato, tramite l’applicazione di sanzioni pecuniarie davvero deterrenti, il divieto di contattare telefonicamente, a fini commerciali, i consumatori che non vi abbiano previamente ed esplicitamente consentito chiedendo l’inclusione nell’apposito registro pubblico”.
Per quanto riguarda la conclusione dei contratti a distanza di fornitura di energia elettrica e gas mediante canali telefonici, “l’Autorità ha svolto, negli anni, numerosi interventi volti ad accertare e sanzionare le pratiche commerciali scorrette consistenti nelle attivazioni non richieste di fornitura, poste in essere da molti importanti operatori del settore anche per il tramite della rete di agenzie di call center”, ha detto Rustichelli. “In questo contesto, occorre sottolineare che l’interposizione di uno o più soggetti nel rapporto fra l’operatore commerciale e la clientela non esclude la responsabilità dell’impresa. Pertanto, l’adozione di strategie commerciali ingannevoli o aggressive da parte delle agenzie di vendita – comprese le insistenti sollecitazioni telefoniche alla sottoscrizione di contratti di fornitura – sono imputabili anche all’operatore commerciale che ne trae in ultima analisi un vantaggio economico, quante volte sia possibile dimostrare una carenza di diligenza professionale”.
“Il Consiglio di Stato ha infatti precisato che ‘il mancato impiego della diligenza ordinariamente pretendibile da parte dell’operatore commerciale, in eligendo e in vigilando, riguarda non soltanto le condotte direttamente poste in essere da quest’ultimo, ma anche le attività che siano state demandate ad altri e che vengano, conseguentemente, eseguite nell’immediato interesse del mandante’. Tuttavia, la necessità di provare in concreto il deficit di diligenza professionale del fornitore – in un contesto in cui permangono fortissimi gli incentivi economici delle reti di vendita alla stipula dei contratti – limita la capacità dell’Autorità di garantire un ristoro efficace ai consumatori danneggiati dalle pratiche illecite e agevola l’elusione delle norme da parte degli operatori meno scrupolosi – ha proseguito il presidente di Antitrust -. L’Autorità, pertanto, auspica che le attività di promozione e stipula dei contratti poste in essere dalle reti di vendita esterna siano imputabili ex lege alle imprese che ne beneficiano a titolo di responsabilità oggettiva, in tal modo inducendole ad effettuare controlli seri e puntuali”.
“RIPROGRAMMATA CAMPAGNA CON ARERA PER CONTRASTARE FENOMENO TELESELLING AGGRESSIVO”
“Già nel corso del 2022, l’Autorità ha lanciato in collaborazione con ARERA la campagna di comunicazione denominata #difenditicosi, destinata ai consumatori e incentrata sul tema del teleselling aggressivo. L’iniziativa è nata a seguito delle numerose segnalazioni rivolte ad ARERA e ad AGCM sulle condotte dei call center che promuovono in modo aggressivo contratti per il libero mercato dell’energia e in generale per i servizi di utilities, ottenendone talvolta la sottoscrizione con dei veri e propri raggiri” ha detto il presidente dell’Antitrust. “A supporto della campagna è stato progettato e realizzato un minisito AGCM/ARERA denominato “difenditicosi.it.”, destinato a fornire al pubblico tutte le informazioni utili per difendersi dalle condotte aggressive dei call center e per stipulare contratti via teleselling in modo consapevole, nonché a informare i consumatori sui ruoli e sui poteri di AGCM e ARERA – ha aggiunto Rustichelli -. Sono stati, poi, realizzati uno spot TV e uno spot radio, entrambi da 30 secondi, diffusi sulle reti RAI, con l’obiettivo di informare i consumatori sull’importanza di effettuare scelte ponderate in materia di contratti stipulati al telefono e invitarli a visitare il sito difenditicosi.it. I video informativi e i video tutorial realizzati nell’ambito della suddetta campagna sono stati altresì diffusi sul web e sui canali social delle due Autorità, generando oltre 7 milioni di video views e oltre 126 milioni di impressions. Nei primi mesi del 2024, in seguito all’aumento della pressione dei call center in vista della scadenza del servizio di maggior tutela (prevista per il mese di luglio), AGCM e ARERA hanno ritenuto necessaria una riprogrammazione della campagna, con gli stessi contenuti e modalità di diffusione, considerando di cruciale importanza fornire ai consumatori uno strumento importante per contrastare il fenomeno del teleselling aggressivo”, ha spiegato Rustichelli.
CON SANZIONI CONTRO IUS VARIANDI CONTRATTI POSSIBILE 1 MLD DI EURO DI RESTITUZIONI
“Siamo un’autorità esposta, non abbiamo la pretesa di fare le leggi o di intervenire a gamba tesa sul parlamento, diamo pareri e abbiamo grande rispetto del parlamento e del governo e portiamo avanti le tesi della tutela del mercato e della concorrenza e dei consumatori, siamo un’autorità ex post e non regolatoria” ha detto il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli rispondendo a una serie di domande dei deputati della Commissione Attività produttive della Camera. “La norma sul divieto allo ius penitendi e allo ius variandi sul settore energia ci ha permesso di fare ben 19 istruttorie, 6 di queste si sono concluse con la restituzione di 122 milioni di euro ai consumatori. Abbiamo fatto sei casi con sanzioni, se il Tar e il Consiglio di Stato dovesse confermare i nostri provvedimenti i nostri consumatori avrebbero una prova legale privilegiata da poter esercitare chiedendo la restituzione di queste somme che riteniamo siano state fatte pagare in modo contrario alla legge. Facendo un conteggio molto per difetto” “parliamo di oltre 1 mld di euro di restituzione ma probabilmente i conteggi sono tra i tre e i cinque miliardi”.
SU TELESELLING AGGRESSIVO COINVOLGERE AZIENDE
“Sul teleselling credo che la soluzione non possa che passare per due vie: la prima cambiare le impostazioni e cioè il fatto che io debba fare qualcosa per non ricevere telefonate nella mia vita privata. Non devo fare nulla, ci vuole un sistema per cui se la voglio allora me la possono fare ma c’è un altro grande tema. Abbiamo tantissime segnalazioni di call center ma si fa fatica a trovarle perché sono società residenti in paesi diversi con triangolazioni dei numeri telefonici. L’unico sistema che proponiamo è quindi quello di coinvolgere le aziende”, ha concluso Rustichelli.
“EVENTUALE ALTRO PERIODO TRANSIZIONE NON SI TRASFORMI IN UN SECONDO MERCATO TUTELATO”
“La concorrenza non regola i prezzi quindi noi monitoriamo il mercato però in generale quando c’è un aumento dei prezzi può essere indice di un mercato che ha delle problematiche di carattere concorrenziale o di un aumento fisiologico dovuto ad altre variabili. Ovviamente questo è un tema di cui abbiamo particolare attenzione ma un’autorità sulla concorrenza è attenta a un mercato libero e aperto per cui tuto ciò che sono lacci e lacciuoli alla libera formazione del prezzo quali tutele non possono incontrare il nostro favore. Se poi è necessario un altro periodo di transizione, l’importante è che questo non si trasformi in un secondo mercato tutelato”. Lo ha detto il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli in Commissione Attività produttive della Camera. “Non abbiamo tra le nostre competenze quelle di regolare i prezzi abbiamo quelle di verificare che non ci siano abusi di mercato”, ha proseguito Rustichelli. “Vedremo con i nuovi poteri delle indagini conoscitive e con le risorse che abbiamo se dovessimo avere delle evidenze particolari di aprire un’indagine conoscitiva su questo mercato e ovviamente controllare che non ci siano intese tra le imprese”, ha concluso il presidente di Antitrust.