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Saipem, tra transizione energetica e global solution provider. Parla Colucci

Ne ha parlato a Prima Comunicazione Gaetano Colucci direttore sustainability, identity and corporate communication del gruppo Saipem

“Da oil service a global solution provider. È questa la profonda mutazione di Saipem, nata nel 1956 per scorporo dalla Snam, sin dall’origine uno dei principali contrattisti mondiali nel settore dell’ingegnerizzazione, realizzazione e manutenzione delle infrastrutture al servizio del settore energetico, e che oggi si candida a un ruolo di protagonista della ripresa con una serie di progetti connessi con il Recovery fund, tra cui un tunnel galleggiante per lo stretto di Messina. ‘Anticipando i tempi e i temi, Saipem ha impostato la propria strategia industriale sulla transizione energetica’, spiega Gaetano Colucci, direttore sustainability, identity and corporate communication del gruppo. ‘E ha cambiato la sua ‘promessa’ agli stakeholder in tempi non sospetti, comunicando le cose che già fa e che, arricchendo il proprio bagaglio di conoscenze e competenze, potrà fare sempre meglio. La nostra comunicazione ha, da un lato, anticipato il cambiamento dell’azienda e, dall’altro, accompagnato la sua trasformazione da oil service a global solution provider’”.

IL COVID

“Il Covid-19 ha scompaginato le carte anche in un settore come il vostro? Gaetano Colucci – La pandemia ha determinato una crisi dalle caratteristiche assolutamente nuove. È una crisi di liquidità ma, soprattutto, una crisi simmetrica che ha colpito tutti nello stesso modo e nello stesso tempo. Per la prima volta stiamo assistendo a una crisi universale, non determinata da fattori geopolitici, non regionale e non settoriale. In una crisi globale, stando ai dati, sono innanzitutto le società globali ad aver accusato il colpo perdendo valore”.

NESSUN CONTRACCOLPO ALLE ATTIVITA’ OPERATIVE

“Nessun contraccolpo alle attività operative? G. Colucci – Neppure un giorno. Ovviamente, una realtà come la nostra che lavora a progetti giganteschi, con cantieri in cui possono operare a regime fino a 16mila persone, ha immediatamente applicato le misure sanitarie e sociali previste dagli standard internazionali — limiti di distanziamento sociale, restrizioni alla mobilità, eccetera — e, quindi, ha potuto lavorare solo con una parte degli operatori previsti con inevitabili rallentamenti nel cronoprogramma dei lavori. In questi termini la pandemia ha toccato anche noi. Ciò potrebbe aver ingenerato un po’ di confusione nel mercato tra rallentamento dei progetti e preoccupazione che potessero essere messi in discussione. In realtà, nessuno dei nostri clienti ha risolto contratti a causa del Covid-19 e solo in alcuni casi ci è stato chiesto di far slittare i lavori di qualche mese”.

GLI IMPEGNI DI SAIPEM

“G. Colucci – “Abbiamo un consolidato track record e una pipeline di progetti relativi all’eolico offshore, un mercato in forte espansione e sul quale si stanno concentrando grandi investimenti. Abbiamo progetti riguardanti la decarbonizzazione dei distretti industriali che potremo operare attraverso avanzate tecnologie proprietarie. A tal fine è stata acquisita la canadese CO2 Solution, una società con proprie licenze e siti di stoccaggio di anidride carbonica. In questo modo, senza limitarci a teorizzarlo, possiamo concretamente mostrare come sia possibile la cattura della CO2. Stiamo sviluppando sistemi integrati di energie che utilizzino tutte le nostre tecnologie in materia di eolico e fotovoltaico flottante, di produzione di energia da moto ondoso e correnti marine e di produzione di idrogeno. Certamente Saipem continuerà a operare lungo tutta la catena del valore del gas, in cui abbiamo un’indiscussa leadership: lavoriamo ai quattro principali progetti mondiali di Lng, gas naturale liquefatto, un segmento del mercato delle infrastrutture energetiche nel quale abbiamo acquisito competenze e conoscenze di eccellenza”.

LA COMUNICAZIONE DI SAIPEM

Non è facile comunicare, rimanendo credibili, parlando di ambiente e sostenibilità in un contesto dove si stanno sempre più sommando i segni di una crisi climatica provocata da 200 anni di ‘festival’ del carbonio. “G. Colucci – Intanto, mi fa piacere ricordare che, secondo un’analisi indipendente condotta dal Wall Street Journal solo attraverso elementi reperibili sul web, Saipem è risultata la prima delle italiane nella classifica delle principali aziende sostenibili pubblicata da pochi giorni. Comunque, quando parliamo di sostenibilità dobbiamo tenerne presenti tutti e quattro gli elementi fondanti. Il primo è quello economico. Se non ti reggi in piedi non puoi fare impresa, tantomeno la più virtuosa. Poi c’è l’aspetto ambientale che assorbe gran parte del dibattito attuale. Quindi, i versanti sociali ed etici. Vorrei andare in controtendenza e, parlando dell’aspetto etico comportamentale, sottolineare il fatto che la promessa dell’azienda deve essere credibile, sostenibile e realizzabile in fretta, ciò al fine di non provocare una delusione agli stakeholder. Insomma, il dovere del comunicatore è raccontare una promessa e una proposta possibile e non raccontare ciò che non c’è.

I SOCIAL E I BLOG

Colucci ha poi aggiunto che il gruppo ricorre ai canali social anche per comunicare acquisizione di commesse ‘minori’. “Prima – In che senso? G. Colucci – Noi non diamo notizia al mercato, producendo comunicati stampa, di commesse ‘non materiali’, ovvero quelle che sono al di sotto dei 150-200 milioni di euro. Lo facciamo attraverso i social ottenendo lo stesso impatto. Anzi, i social ci consentono di produrre materiali che il comunicato stampa tratta più aridamente”.

A giugno avete lanciato anche un blog. “G. Colucci – Un altro strumento per raccontare l’evoluzione del modello sostenibile di business di Saipem, le nuove frontiere dell’energia e le innovazioni tecnologiche. Serve anche a descrivere i progetti che realizziamo in tutto il mondo e le persone che lo rendono possibile. Ci si accede attraverso il nostro sito istituzionale. Un altro canale di comuni Uno del primi robot sottomarini (Roy) dl Saipem esposto in uno spazio che ricorda un ambiente marino, nella nuova sede del Science Centre Immaginarlo Scientifico, ospitata in un edificio storico dl 3.000 mq nel Porto Vecchio di Trieste; lo Scarabeo 9 dl Saipem mentre attraversa II Bosforo. raccoglie le aspettative del proprio cliente e riesce a trasformarle in maniera sartoriale in opere concrete, anche se si tratta di progetti giganteschi. A questo punto è emerso il vero grande asset di Saipem: le sue donne e i suoi uomini, che con il loro ingegno trovano soluzioni innovative e originali. Da lì ci siamo definiti global solution provider, un’azienda in condizione di rispondere immediatamente alle esigenze di qualsiasi cliente”.

TUTTO SU LINKEDIN

A quali mezzi ricorrete per rendere più efficace la vostra comunicazione? “G. Colucci – Avendo un budget piuttosto ridotto, ricorriamo essenzialmente alle forze interne. Abbiamo scelto di comunicare in maniera assolutamente rigorosa in termini di contenuti attraverso il sito istituzionale, completamente rinnovato, il blog avviato all’inizio dell’estate e i social di riferimento. Prima – Quali? G. Colucci – Non Facebook e neppure Twitter. Li abbiamo scartati nel 2016, in tempi non sospetti, quando i dibattiti sulla privacy e i diritti umani non erano così entrati nel vivo. Abbiamo puntato tutto su LinkedIn, che ci è sembrato il canale giusto per una realtà come la nostra, più adatto ai contenuti che intendiamo raccontare. Poi, ci sono YouTube e Instagram, che danno la possibilità di sfruttare al massimo il nostro magazzino di immagini e video spettacolari”.

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