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Ponte

Salvini difende il Ponte sullo Stretto dai rilievi del Quirinale. La carta Nato

Smentite dal Mit le notizie pubblicate dai quotidiani circa un taglio dei fondi a vantaggio del Ponte sullo Stretto di Messina

La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina si fa sempre più concreta. Il passo in avanti più importante è arrivato ieri con il via libera del ministero dell’Ambiente che dopo settimane di attesa ha dato l’ok attraverso la Commissione di esperti incaricata di effettuare le Valutazione di impatto ambientale.

IL VIA LIBERA DEL MASE

I tecnici del Mase nei mesi scorsi avevano infatti chiesto una serie di approfondimenti prima di autorizzare il trasferimento della documentazione alla Presidenza del Consiglio che dovrà dare il semaforo verde definitivo con il Comitato internazionale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess). E attraverso l’informativa del Governo diretta alla Commissione europea.

IL QUIRINALE BOCCIA LE MISURE PER CONTRASTARE POTENZIALI ILLEGALITÀ E INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CENTRALIZZATE AL VIMINALE

Ieri il Dl Infrastrutture pubblicato in Gazzetta Ufficiale ha rischiato di complicare il percorso di realizzazione dell’opera: il provvedimento ha ricevuto infatti una serie di rilievi da parte del Quirinale nella parte legata alle misure per contrastare potenziali illegalità e infiltrazioni della criminalità organizzata. La norma pensata dai ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, rispettivamente titolari di Infrastrutture e Trasporti e Interni, prevedeva un trasferimento delle competenze sui controlli alla struttura centralizzata per la prevenzione antimafia del ministero dell’Interno sul modello di quanto già successo per Milano-Cortina 2026. Una soluzione che però la Presidenza della Repubblica ha giudicato inopportuna.

“La norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri. La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”, ha poi precisato l’ufficio stampa del Quirinale con una nota in riferimento ad alcune “inesattezze comparse sulla stampa odierna in relazione al decreto Infrastrutture”.

IL MIT AUSPICA CHE IL PARLAMENTO POSSA RIVALUTARE LA MISURA IN SEDE DI CONVERSIONE DEL DL INFRASTRUTTURE

Questa mattina fonti del Mit hanno fatto sapere che il ministero “auspica fortemente che il Parlamento possa valutare l’importanza di alcune integrazioni, a partire dal rafforzamento dei controlli anti-mafia sul Ponte sullo Stretto a cui hanno già lavorato i ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, con l’apporto dei ministeri dell’Economia, della Difesa e della Giustizia”. Un’opera così importante, sottolineano dal Mit “merita il massimo dell’attenzione, per garantire legalità e trasparenza nel coinvolgimento delle migliaia di imprese e degli oltre 100mila lavoratori che parteciperanno alla costruzione”.

LA CARTA DELL’OPERA DIFENSIVA A SOSTEGNO DELLA NATO

Al di là degli aspetti tecnici, il sogno ultra cinquantennale di realizzare l’opera sta ricevendo il pieno sostegno del Governo che sta spingendo per inserire il Ponte tra le opere di interesse militare. In particolare nel piano d’azione per la mobilità militare dell’UE, che finanzia corridoi di trasporto che consentano un rapido dispiegamento militare in tutta l’Unione europea. In una lettera di aprile alla Commissione, il governo Meloni ha sostenuto che il ponte avrebbe rafforzato la posizione difensiva dell’Europa, agevolando gli spostamenti delle truppe dall’Europa settentrionale alle quattro basi militari Nato della Sicilia.

Se la designazione dovesse essere accettata, sbloccherebbe ulteriori fondi dall’UE e consentirebbe all’Italia di conteggiare il progetto nella sua spesa per la difesa: una mossa importante visto che gli alleati NATO sono vicini a stabilire un nuovo obiettivo di spesa per la difesa. Inoltre si aggirerebbe l’ostacolo dell’impatto ambientale visto che la realizzazione del Ponte incide su tre siti protetti dalla Rete Natura 2000, che richiede la previa approvazione della Commissione europea.

IL MIT PRECISA: NESSUN TAGLIO DEI FONDI PER LE PROVINCE

Smentite invece le notizie pubblicate dai quotidiani circa un taglio dei fondi a vantaggio del Ponte sullo Stretto di Messina. “Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, anche oggi e perfino su una prima pagina, si ribadisce che la rimodulazione dei fondi per le Province non ha riguardato in alcun modo il Ponte sullo Stretto. In altre parole, non c’è stato trasferimento di fondi dagli enti locali all’opera che collegherà Calabria e Sicilia”, hanno precisato fonti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si parlava di un taglio complessivo di 1,7 miliardi di euro fino al 2036 di fondi già assegnati riguardanti la manutenzione delle strade, segnaletica, ponti e così via.

CGIL: BASTA A CORSA PER PONTE SULLO STRETTO, OPERA NON NECESSARIA

“Chiediamo al Governo e alla Commissione Europea di sospendere la corsa per il Ponte sullo Stretto: bloccare 14 miliardi per un’opera non necessaria, con inaccettabili forzature, non è questione politica, ma di responsabilità. Si pensi alle risorse del PNRR e alle infrastrutture che occorrono al Paese. Domani a Messina lo ribadiremo in una grande assemblea pubblica”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.

“Di giorno in giorno – sostiene il dirigente sindacale – aumentano i problemi provocati dalle forzature che il Ministro Salvini sta facendo per arrivare alla foto ‘estiva’ dell’avvio dei lavori. Nessuna gara per l’opera, lievitazioni dei costi e della penale a favore di chi dovrebbe realizzarla. Il Ministro ha dovuto ritirare dal Decreto omnibus infrastrutture la ‘promozione’ a stazione appaltante qualificata della Società per azioni Stretto di Messina e, grazie all’intervento del Presidente della Repubblica, deve cambiare la modalità di gestione della prevenzione per la legalità e contro le infiltrazioni mafiose scelta dal Consiglio dei Ministri”.

Gesmundo sottolinea poi che “da un lato si destinano ingenti risorse al Ponte, dall’altra si mettono a rischio i finanziamenti del PNRR, con immenso danno per le future infrastrutture italiane. Ieri – spiega – è emerso che saranno sottratti 1,7 mld per la manutenzione e messa in sicurezza di strade e viadotti anche per finanziare il Ponte, altro che il ‘nuovo Rinascimento delle strade’ di cui ha parlato Salvini. È ora di smetterla con i proclami e di fermarsi per confrontarsi”.

Per affrontare le diverse questioni sull’iter di quest’opera, che “di strategico ed emergenziale non ha niente”, domani a Messina la Confederazione ha organizzato un’iniziativa che vedrà la partecipazione di associazioni, delle strutture territoriali della Cgil, degli onorevoli Angelo Bonelli (Avs), Antonio Nicita (Pd), e degli europarlamentari Annalisa Corrado (Pd), Benedetta Scudieri (Avs) e Pasquale Tridico (M5S), impegnati nell’esame del costo economico e sociale di questo faraonico progetto. Concluderà il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo. L’appuntamento, che si terrà dalle ore 17.30 nella Sala Borsa della Camera di Commercio di Messina, sarà l’occasione per chiedere formalmente un incontro alla Commissaria europea per l’Ambiente Jessica Roswall e annunciare la presentazione di un esposto alla Commissione Europea.

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