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Sharing mobility: cresce il settore, sempre più a emissioni zero

Su strada 107.000 bici, scooter e monopattini – leggeri, poco ingombranti e green. Dimezzati nelle città gli incidenti causati dalla micromobilità condivisa. Noleggi aumentati del 41%.

Il 2022 si è rivelato in Italia un anno molto positivo per la sharing mobility. Il numero di noleggi totali nel vehiclesharing è cresciuto del 41% rispetto al 2021 per un totale di circa 49 milioni di viaggi, dato che supera abbondantemente quello prepandemia (2019) del 77%. In aumento anche il numero di servizi attivi nelle città italiane, passati dai 190 del 2021 ai 211 del 2022, ed il numero di mezzi a disposizione degli utenti di sharing mobility è salito da 89 mila a 113 mila. Il 95% della flotta in sharing è a zero emissioni. Anche il fatturato complessivo generato dal settore del vehicle sharing in Italia è cresciuto, superando i 178 milioni di euro nel 2022, registrando un incremento del 38% rispetto al 2021. Per i settori del monopattino-sharing, del carsharing station-based e del bikesharing free-floating, si stima addirittura un incremento del fatturato tra il 2021 e il 2022 pari rispettivamente al +48%, +72% e +95%. Milano, poi, è la terza città in Europa per incremento della micromobilità in sharing nel 2023. Questi i dati che emergono dal settimo Rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato oggi a Roma in occasione della Conferenza “LESSCARS: decarbonization of urban mobility” organizzata dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile presso la sede di Cassa Depositi e Prestiti.

UNO SCENARIO DI DECARBONIZZAZIONE

Uno scenario positivo per la decarbonizzazione dei trasporti è stato presentato dall’Osservatorio. Esso assume che nell’arco di sette anni si verifichi un consistente ampliamento della quota di auto elettriche già previsto nel Piano Nazionale Energia e Clima (6,6 milioni di elettriche e ibride plug-in nel 2030) e la riduzione del tasso di motorizzazione privato già prevista nella Long Term Strategy Italiana, e cioè 4,5 milioni di auto in meno nel 2030 rispetto ad oggi (circa 600 auto ogni 1000 abitanti, la stessa flotta del 2007, contro le 683 di oggi). Questo scenario, con un incremento del 30% dell’offerta di trasporto pubblico e di sharing mobility porterebbe ad una riduzione di 18 Milioni di tonnellate di gas serra (più della metà di quello che deve fare l’intero settore trasporti).

AUMENTA IL NUMERO DELLE CITTA’ IN SHARING

Un segnale certamente positivo arriva dal numero di Comuni italiani capoluoghi di provincia al cui interno è attivo un servizio di vehiclesharing: sono 67. Resta ancora un’ampia distanza tra nord e resto d’Italia sul livello di copertura delle città capoluogo con servizi di sharing: 77% dei comuni nel settentrione, 50% al centro e 48% al sud e sulle isole, che però in 3 anni hanno recuperato 15 punti percentuali. Milano si conferma la capitale della sharing mobility italiana sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta di servizi con 14,8 milioni di noleggi complessivi e 30.700 veicoli a disposizione degli utenti, subito seguita da Roma rispettivamente con 12 milioni di noleggi e 29.300 mezzi della flotta in sharing.

CRESCONO BICICLETTE, MONOPATTINI E SCOOTER IN CONDIVISIONE

Per quanto riguarda la c.d. “micromobilità” a zero emissioni, il numero di viaggi registrati utilizzando servizi di bikesharing, scootersharing e monopattino-sharing nel 2022 ha superato i 43 milioni. Tutti in crescita i dati dei noleggi dei singoli servizi rispetto al 2021, che vanno dal +108% del bikesharing free-floating, + 42% dello scootersharing elettrico, +39% per i monopattini in sharing al +24% per il bike sharing station based. Non da meno il dato sulle flotte, dove la quota della micromobilità sul totale arriva al 95%, cioè 107 mila veicoli leggeri, poco ingombranti e a zero emissioni che permettono ai cittadini di spostarsi in maniera più veloce e contribuiscono a una maggiore sostenibilità. Un dato negativo però è la riduzione dell’offerta di servizi di scootersharing verificatasi a cavallo del 2023, che in Italia ha portato all’abbandono del mercato da parte di alcuni importanti player internazionali, la conseguente diminuzione del 45% nel numero di veicoli e la chiusura di 12 servizi su 22.

IL CAR SHARING CAMBIA PELLE

Le statistiche del 2022 sulla domanda di carsharing free-floating confermano un cambiamento strutturale in atto nel settore: la percorrenza media del noleggio è passata dai 7,4 km/noleggio del 2019 ai 12,2 del 2022, mentre la durata media del noleggio è addirittura triplicata, passando da 32 minuti/noleggio a 109 minuti/noleggio. Tutto ciò a fronte del numero di viaggi che nel 2022 si attesta a circa 6,1 milioni, in leggera crescita rispetto al 2021 (+7%) ma ancora molto al di sotto dei livelli del 2019 (-50%). Un trend che conferma una trasformazione nel modello di business del servizio, che si rivolge oggi a segmenti di utenza della sharing mobility diversi rispetto al passato, più orientati agli spostamenti medio-lunghi. Occorre sottolineare, però, che uno degli aspetti più critici nel 2022 è stata la riduzione del numero di veicol,i passati dalle 5.400 auto del 2021 alle 4.600 auto del 2022. Il rischio che si inneschi un circolo vizioso tra scarsità di offerta e riduzione della domanda è da ritenersi dunque alto.

SI RIDUCONO GLI INCIDENTI DEI MONOPATTINI IN SHARING

Torna anche nell’attuale edizione del Rapporto l’analisi sull’incidentalità nella micromobilità in sharing, basata sui dati forniti annualmente dagli operatori. Rispetto al 2021, si osserva un calo generale degli incidenti ogni 100 mila noleggi: -56% per i monopattini (1,56 incidenti ogni 100.000 noleggi), -52% per gli scooter (3,76 incidenti ogni 100.000 noleggi), -22% per le biciclette (1,76 incidenti ogni 100.000 noleggi). Esaminando il rapporto tra incidenti e percorrenze chilometriche, invece, gli scooter presentano un aumento con 2,24 incidenti ogni 100.000 km (+30% rispetto al 2021), mentre monopattini e biciclette registrano cali significativi con 0,58 e 0,65 incidenti ogni 100.000 km, corrispondenti a un calo rispettivamente del -61% e del -40% rispetto al 2021.

LA SHARING MOBILITY NELLE CITTA’ EUROPEE

L’approfondimento dedicato alle tendenze europee del 2023, realizzato in collaborazione con Fluctuo, ha quest’anno analizzato la micromobilità in sharing a Barcellona, Madrid, Lione, Parigi, Amburgo, Berlino, Roma e Milano. La complessità su scala urbana e nazionale rende ovviamente difficile una lettura uniforme delle tendenze in città così diverse. Ad esempio Parigi, in considerazione anche di un referendum svolto in primavera, ha vietato la circolazione di tutti i monopattini in sharing, Roma e Madrid ne hanno ridotto considerevolmente il numero di operatori e di mezzi in circolazione con specifici bandi pubblici, mentre a Berlino. si osserva un grande balzo in avanti della micromobilità che in un anno passa da 420 mila noleggi a 1 milione e 700 mila (+306%). La capitale tedesca è la prima per incremento di viaggi, seguita da Barcellona (+44%). Milano è la terza città in Europa per incremento della micromobilità in sharing nel 2023, con un +21% e quasi 1 milione di noleggi ad aprile 2023.

UNA NUOVA FORMA DI SHARING AVANZA: L’AUTOBUS A CHIAMATA DIGITALE

Il Rapporto include anche un approfondimento sui servizi di DRT (Demand Responsive Transit): i servizi di autobus e miniautobus su chiamata, operativi tramite piattaforme digitali e applicazioni online. Questi servizi hanno il potenziale di ottimizzare l’incontro tra domanda e offerta, offrendo soluzioni più dinamiche e flessibili in termini di percorsi e orari per gli utenti. Emerge dallo studio un quadro fatto di segnali interessanti e positivi. Tutte le maggiori piattaforme digitali operative nel settore a livello internazionale sono ora presenti anche in Italia, e tra gli operatori di trasporto che hanno avviato servizi e sperimentazioni del DRT ci sono grandi aziende e attori di primo livello del trasporto pubblico italiano. Dal punto di vista operativo è interessante notare, che il 65% dei servizi sia destinato a servire aree a domanda debole, andando ad integrare i servizi di linea tradizionali.

“Il sostegno allo sviluppo e all’adozione di modalità di trasporto sostenibile e di sharing mobility rappresentano un tassello fondamentale nel processo di transizione green del Paese, nonché un obiettivo prioritario del Piano Strategico di CDP 2022-2024. A questo proposito, nel 2022 Cassa ha contributo a potenziare e riqualificare oltre 400 km di strade e tratte del trasporto pubblico locale, e ha fornito servizi di advisory diretta agli enti locali su 24 progetti di trasporto pubblico in ambito PNRR, per un totale di 3,7 miliardi di risorse”. Ha dichiarato Andrea Montanino Direttore Strategie Settoriali e Impatto CDP.

REFRIGERI (OSS. NAZIONALE SHARING MOBILITY): NEL 2022 IL FATTURATO DEL VEHICLE SHARING È AUMENTATO DEL 38%

“Lo scorso anno – ha spiegato Luca Refrigeri, dell’Osservatorio Nazionale sulla sharing mobility, intervenendo alla 7ª conferenza nazionale della sharing mobility – i noleggi in sharing mobility sono aumentati di circa il 40%, soprattutto per quanto riguarda i monopattini e il bike sharing. È aumentata anche l’offerta, che nel 2022 è passata a 211 servizi rispetto ai 190 del 2021, per un totale di 113.000 veicoli (+27% rispetto al 2021). Il fatturato del vehicle sharing nel 2022 è stato di 178 milioni di euro, +38% rispetto all’anno precedente. È difficile dare delle indicazioni generali, perché dipendono molto dalle singole aree geografiche. Possiamo cogliere però delle tendenze – ha aggiunto Refrigeri -, come la decisione di Parigi e i nuovi bandi, varati a Madrid e Roma, che hanno regolato l’offerta dei monopattini. In Italia però servono più automobili in car sharing perché al momento ce ne sono meno di 6.000″.

RATTI (MIT): OTTIMIZZANDO GLI SPOSTAMENTI AVREMMO -40% AUTO SU STRADA

“Negli ultimi anni abbiamo studiato delle soluzioni di car pooling e abbiamo scoperto che a New York è possibile usare questa tipologia di mobilità, mettendo nella stessa auto 2 persone che devono fare lo stesso percorso (o uno simile), ottenendo il 40% di auto in meno. Un altro studio che abbiamo condotto ci ha mostrato che, adottando un algoritmo che ottimizza gli spostamenti dei taxi di Manhattan – la metà dei quali si spostano vuoti in cerca di clienti – si potrebbe passare da 8.400 a 5.000 auto”. Lo ha dichiarato Carlo Ratti, professore del MIT di Boston.

RONCHI: AVERE MENO AUTO AUMENTA LO SPAZIO PER LA MOBILITÀ CONDIVISA

“Nel 2022 abbiamo registrato un calo di 1 milione e 300.00 auto vendute, il livello più basso dal 2011. Quest’anno c’è stato un leggero aumento, ma siamo ancora molto distanti da 2019. Il basso numero di immatricolazioni invecchia il parco auto circolante, lo scorso anno le auto italiane avevano un’età media di 12,5 anni. Dei circa 40 milioni di auto in circolazione nel

nostro Paese, il 20% ha oltre 17 anni: entro il 2030 questi modelli inquinanti saranno rottamati, ma saranno sostituiti solo parzialmente”. Lo ha dichiarato il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi.

“I giovani in possesso della patente e di un’auto sono in forte calo: nel 1997 il 67% prendeva la patente mentre nel 2022 solo il 47%. Questo – ha aggiunto Ronchi – non è un dato solo italiano, anche negli USA e in Germania molti giovani non hanno la patente. In Italia va segnalato anche il notevole calo di produzione di auto, siamo all’8º posto in Europa. ‘Less cars’ non è solo un obiettivo programmatico dell’Italia, è un trend strutturale che non genererà solo benefici ambientali, ma rafforzerà lo spazio per le soluzioni di mobilità condivisa e per la micromobilità nelle città”.

DELOITTE: METTERE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL SERVIZIO DEI CITTADINI

Per Luigi Onorato, Senior Partner di Monitor Deloitte, “l’Intelligenza Artificiale sta diventando sempre più accessibile, va oltre i linguaggi naturali e l’auto a guida autonoma, aprendo a nuove e affascinanti applicazioni in tutti i campi del vivere sociale ed economico. La prossima sfida è di metterla al servizio dei cittadini, unendo le sue potenzialità a quelle dell’uomo, evolvendo la Smart City in Autonomous City, un contesto in cui la tecnologia lavora in armonia con le persone, promuovendo una migliore qualità di vita. A tal riguardo, più di metà della popolazione esprime fiducia nelle capacità dell’Intelligenza Artificiale e vorrebbe vederla applicata a livello urbano. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un approccio di sistema in grado di sfruttare le tecnologie e affrontare attivamente le sfide degli ecosistemi urbani e che sia in grado di mettere a fattor comune le competenze e le risorse di tutti gli attori coinvolti”.

RFI: VOGLIAMO DIFFONDERE SHARING MOBILITY NELLE STAZIONI

Luigi Contestabile, responsabile Strategie di sviluppo stazioni di RFI, ha sottolineato che “utilizzare un mezzo condiviso in abbinamento al treno sta diventando un’opportunità di grande rilevanza. Ad oggi contiamo più di 250 stazioni ferroviarie coperte da servizi di sharing mobility, una modalità di spostamento che contribuisce in maniera significativa a promuovere l’intermodalità. Come RFI stiamo lavorando in sinergia con l’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility e con le amministrazioni comunali affinché questa forma di mobilità sostenibile possa essere sempre più diffusa nei dintorni delle stazioni”.

UBER: PUNTIAMO A DIVENTARE UNA PIATTAFORMA A ZERO EMISSIONI ENTRO IL 2030

“Il nostro obiettivo è diventare una piattaforma ad emissione zero entro il 2030 in Europa e Nord America. Per raggiungerlo dobbiamo agevolare il passaggio all’elettrico di tutti gli operatori che lavorano con la nostra app, ed è per questo che abbiamo stanziato 800 milioni di dollari di investimenti e stretto diverse partnership con aziende produttrici, società di infrastrutture e di ricarica e istituti finanziari. In Italia abbiamo lanciato da poco Uber Green a Milano e siamo pronti ad investire ulteriormente, ma solo se tutto il settore del trasporto non di linea accetterà questa sfida potremo riuscirci”, ha commentato Lorenzo Pireddu, general manager Uber Italia.

LIME: SHARING MOBILITY FONDAMENTALE PER I CENTRI URBANI

“La crescita a doppia cifra dei veicoli a noleggio conferma come la micro mobilità in sharing rappresenti sempre più un asset fondamentale per i centri urbani. I numeri presentati oggi fotografano infatti una situazione di continuo sviluppo per il settore con ben 67 comuni italiani che hanno adottato servizi di mobilità in sharing”, ha dichiarato Alessio Raccagna, senior director Government Affairs Southern Europe di Lime. “Con oltre 22 milioni di viaggi e 6 milioni di utenti coinvolti in Italia dal 2019 – ha aggiunto Raccagna – Lime continua a fare la sua parte, andando incontro alle esigenze delle città, dimostrandosi partner affidabile e sicuro al loro fianco, con l’obiettivo di offrire a tutti i cittadini la possibilità di spostarsi in piena sicurezza, grazie anche agli incoraggianti numeri relativi alla riduzione degli incidenti sia per i monopattini sia per le biciclette, con un -23% di incidenti nel 2022 rispetto all’anno precedente”.

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