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Enel

Si complica il voto per i vertici Enel: fondo norvegese voterà contro Scaroni

Sindacati del comparto elettrico preoccupati per il futuro: Enel rischia di finire nelle mani di grandi gruppi finanziari

Dopo le parole dell’attuale numero uno di Enel Francesco Starace, sulla possibilità a rimanere in carica al massimo per un mese per gestire il passaggio di consegne con i nuovi vertici, dopo l’esito dell’assemblea del 10 maggio prossimo, e la decisione del cda dell’azienda di entrare in silenzio stampa, la telenovela attorno all’azienda elettrica si arricchisce di una nuova puntata.

IL FONDO NORVEGESE NORGES PUNTA SU MAZZUCCHELLI

Il fondo sovrano petrolifero norvegese Norges che detiene il 2,2% di Enel, ha annunciato che non voterà per Paolo Scaroni – indicato dal Mef – all’assemblea del 10 maggio ma sosterrà Marco Mazzucchelli, il candidato dell’hedge fund londinese Covalis. La notizia, riportata dal Financial Times, evidenzia i contrasti che sono ancora in atto sui vertici Enel nonostante il fondo norvegese detenga una partecipazione di oltre il 2% in Enel mentre il Tesoro può contare sul 23% del capitale, lasciando quindi la decisione di Norges come una sorta di atto dimostrativo.

“SOSTENIAMO I CANDIDATI DI MINORANZA PER RAFFORZARE L’INDIPENDENZA DEL CONSIGLIO”

“Il nostro punto di partenza nelle elezioni del consiglio di amministrazione italiano è sostenere i candidati presentati dagli azionisti di minoranza per rafforzare l’indipendenza del consiglio”, ha dichiarato al Financial Times il fondo petrolifero norvegese.

LE TRE LISTE IN LIZZA

Le liste depositate ad aprile sono tre: una è stata presentata da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, titolare come detto del 23,585% circa del capitale di Enel, una seconda lista è stata presentata da parte di un raggruppamento di società di gestione del risparmio e altri investitori istituzionali, titolari complessivamente dell’1,860% circa del capitale e una terza lista è stata presentata da Covalis Capital LLP e Covalis (Gibraltar) Ltd. in qualità di gestori di 5 fondi di investimento, titolari complessivamente dello 0,641% circa. La lista del MEF è composta da Fiammetta Salmoni (indipendente); Paolo Scaroni; Flavio Cattaneo; Johanna Arbib (indipendente); Alessandro Zehentner (indipendente); Olga Cuccurullo. La seconda lista di SGR e investitori istituzionali è composta da: Dario Frigerio (indipendente); Alessandra Stabilini (indipendente); Mario Corsi (indipendente). La lista presentata da Covalis è composta da: Marco Mazzucchelli (indipendente); Leilani C. Latimer (indipendente); Francesco Galietti (indipendente); Monique Sasson (indipendente); Paulina Beato Blanco (indipendente); Daniel Lacalle Fernandez (indipendente). Inoltre, il MEF ha comunicato di proporre la nomina del candidato Paolo Scaroni alla carica di presidente, mentre Covalis ha manifestato l’intenzione di proporre la nomina del candidato Marco Mazzucchelli alla carica di presidente.

IL NODO

Come ricorda lo stesso Financial Times “Il mese scorso Covalis, che detiene una quota dell’1% di Enel ed è gestita dal lituano Zach Mecelis, ha presentato una lista alternativa di candidati al consiglio di amministrazione di Enel, affermando che ‘il processo di selezione mancava di trasparenza’. Mecelis ha dichiarato di voler porre fine a questo processo ‘tossico’ perché ostacolava la valutazione in borsa dell’azienda. ‘Gli azionisti dovrebbero poter scegliere. È una questione di governance e di trasparenza’”, le parole di Mecelis ricordato da Ft. Sulla stessa linea anche i consulenti proxy Glass Lewis e Frontis che avevano appoggiato l’hedge fund.” Secondo Glass Lewis, Mazzucchelli si trova in una posizione migliore rispetto a Scaroni per controbilanciare l’influenza dell’amministratore delegato nel consiglio di amministrazione.Anche Mondrian Investment Partners, che possiede una quota dell’1,7% di Enel, ha appoggiato Covalis, dicendosi preoccupato’ per le scelte di Roma e ‘deluso’ per la mancanza di trasparenza”, scrive Ft.

LA STOCCATA

Non solo. anche il proxy advisor ISS, ha affermato che alcuni dei candidati amministratori proposti “mancano di competenze ed esperienze rilevanti”, e ha anche consigliato agli azionisti di sostenere la lista di Assogestioni, ricorda sempre FT.

I SINDACATI DEL COMPARTO ELETTRICO LANCIANO L’ALLARME: “POSSIBILE SCALATA DI GRANDI GRUPPI FINANZIARI INTERNAZIONALI”

Nel frattempo hanno però parlato anche i sindacati del comparto elettrico Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil ricordando che con le tre liste che si stanno contendendo il vertice del gruppo, si potrebbe aprire la porta a una scalata e all’arrivo di grandi gruppi finanziari internazionali. “Un pericolo per il ruolo e la missione di Enel”, ha detto preoccupati i sindacati per i quali c’è il rischio che “un tale scenario possa sopra la testa dei lavoratori, i soli a pagarne le conseguenze, se i conti finanziari non dovessero tornare”. “Non è solo questione di uomini che andranno a formare il Consiglio di Amministrazione di Enel – dichiarano Amedeo Testa (Segretario Generale Flaei Cisl), Ilvo Sorrentino (Segretario Nazionale Filctem Cgil) e Marco Pantò (Segretario Nazionale Uiltec Uil) – noi sfidiamo e continueremo a sfidare, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, la proprietà sulle strategie, bisogna: aumentare gli investimenti per cogliere gli obiettivi del PNRR; potenziare la rete; incrementare gli standard di qualità e sicurezza del servizio e, soprattutto, premiare le Lavoratrici e i Lavoratori a partire dalla valorizzazione del personale attuale che in questi anni ha dimostrato di essere all’altezza di un compito storico”.

“Come sempre – continuano Testa, Sorrentino e Pantò – saremo pronti ad opporci a manovre sulla pelle dei Lavoratori. Se si impoverisce Enel sul piano industriale le ripercussioni riguarderanno l’intero “sistema Paese”. La transizione energetica è un futuro che dobbiamo scrivere tutti insieme, Istituzioni, Governo e Parti sociali”.

“Il Sindacato di categoria confederale ha sempre dimostrato di essere forte, a partire dai rinnovi contrattuali e dagli accordi aziendali qualificanti. Noi non saremo spettatori di dispute finanziarie restando inermi, vogliamo incidere sulle scelte strategiche dell’Azienda. Per farlo – è l’appello di Filctem-Cgil Flaei-Cisl E Uiltec-Uil – serve un Sindacato forte a garanzia dei diritti dei Lavoratori e dell’economia del Paese”.

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