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Energia Elettrica

Sistema elettrico Ue adeguato alle sfide invernali ma possibili stress. Il gas? Dipende da meteo, Asia e Usa

L’analisi di Entso-E evidenzia alcune criticità per l’elettricità che i tagli previsti dall’Ue dovrebbero arginare. Ma per il gas un’inverno rigido o la competizione con Asia e Usa potrebbero mandare in tilt la regione

Il sistema elettrico europeo è adeguato ad affrontare le sfide dell’inverno. Sono i risultati preliminari del Winter Outlook di Entso-E – l’associazione che raccoglie la rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione, rappresenta 39 gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica provenienti da 35 paesi in tutta Europa -, basate sulla prima raccolta di dati da parte dei TSO dell’energia elettrica che tuttavia mostrano una situazione di stress in molti paesi che dovrebbe tuttavia essere gestibile con misure di mitigazione, preparazione, coordinamento e operative adeguate.

COSA DICE LO STUDIO

Lo studio – che verrà pubblicato il 1 dicembre – esamina anche ulteriori rischi che potrebbero peggiorare la situazione di adeguatezza elettrica questo inverno: l’impatto dell’indisponibilità prolungata o aumentata delle centrali nucleari in Francia, Svezia e Finlandia, i vincoli sulla disponibilità di combustibili carbone/lignite in Polonia e Germania e un aumento domanda di energia elettrica causata dal passaggio dal riscaldamento residenziale a gas a quello elettrico.

La riduzione della domanda di elettricità, ovvero la riduzione del consumo di elettricità del 10% e la riduzione del carico di punta del 5%, come previsto dal regolamento UE di recente adozione per un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia, dovrebbe comunque attenuare “significativamente” il rischio di adeguatezza, avverte Entso-E.

In ogni caso, precisa Entos-E, il gas resta fondamentale per mantenere l’adeguatezza del sistema elettrico in Europa quest’inverno e in assenza di nuove misure e investimenti anche nei prossimi anni. Il volume minimo di gas necessario – anche se è l’ultima risorsa disponibile per la produzione di energia elettrica – quest’inverno corrisponde a circa un terzo del livello totale di stoccaggio del gas in Europa, in linea con gli inverni precedenti.

LE INCERTEZZE UE SUL GAS

Per quanto riguarda il gas, cui comunque è legato il discorso elettrico visto che viene utilizzato in molti paesi come combustibile per produrre elettricità, la situazione è ancora incerta: malgrado il Consiglio Ue abbia raggiunto un accordo sulll’acquisto congiunto volontario di gas, ad eccezione dell’aggregazione vincolante della domanda per un volume equivalente al 15 per cento del fabbisogno di stoccaggio”, sulla riforma del mercato del gas entro i primissimi mesi del nuovo anno, su un corridoio dinamico di fissazione dei prezzi (temporaneo) del gas e su una maggiore solidarietà e capacità di risparmio a livello europeo, l’inverno alle porte fa pausa.

La Norvegia, scrive il Washington Post, ha assicurato forniture per ulteriori 90 miliardi di metri cubi di gas per gli stoccaggi. Anche gli Stati Uniti hanno risposto con un massiccio trasporto marittimo di miliardi di metri cubi di GNL, principalmente dagli impianti Cryo della costa del Golfo.

Ora che gli stoccaggi di gas dell’UE sono in gran parte pieni, grazie, la popolazione europea è nelle mani della natura, avverte il WSJ: “Gli impianti di stoccaggio del gas per il riscaldamento e la produzione di energia elettrica sono quasi pieni, i consumi sono in calo e le autocisterne di gas naturale liquefatto stanno entrando a tutto vapore. L’Europa è in una posizione più forte di quanto temuto negli ultimi mesi, dopo che Mosca ha ridotto le consegne di gas in rappresaglia alle sanzioni occidentali sul invasione dell’Ucraina.

COSA POTREBBE ANDARE STORTO

Infatti c’è ancora molto che potrebbe andare storto. Una lunga ondata di freddo o un gasdotto rotto potrebbero sconvolgere i piani europei, minacciando un razionamento di emergenza, blackout e una recessione economica più profonda. “Funzionari e analisti affermano che la volontà dei consumatori di ridurre il consumo di gas sarà la chiave per superare l’inverno”.

Prima di tutto la domanda asiatica: in particolare quella cinese, dovrebbe aumentare nei prossimi mesi. Questa domanda incessante, se dovesse verificarsi, metterà alla prova gli hub di importazione dell’UE, visto che quest’inverno l’Ue inizierà a utilizzare il gas immagazzinato e a cercare nuove forniture per affrontare l’inverno del 2023-24.

Bloomberg ha osservato di recente che la Cina, che aveva rivenduto carichi di GNL statunitense all’UE a scopo di lucro, non lo sta più facendo.

“La Cina ha detto ai suoi importatori di gas di proprietà statale di interrompere la rivendita di GNL ad acquirenti in Europa e in Asia per garantire la propria fornitura per la stagione di riscaldamento invernale”.

Se questa azione segnala una svolta nelle prospettive della Cina, gli acquirenti dell’UE dovranno affrontare una maggiore concorrenza per le forniture statunitensi.

Il secondo punto è superare questo inverno senza i tagli draconiani discussi nell’articolo del WSJ. Il rispetto delle direttive sulla conservazione determinerà se la sicurezza energetica dell’UE sarà alla mercé del clima questo inverno.

Anche qui molte cose potrebbero andare storte. Se il clima gelido aumenta la domanda, le scorte potrebbero essere utilizzate massicciamente e i prezzi potrebbero salire a livelli alti. Inoltre le basse temperature potrebbero innescare una contesa tra Nord America ed Europa per le forniture di Gnl.

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