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Snam, Alverà: Dopo il coronavirus più forti idrogeno e biometano

Il numero uno di Snam: Anche gli analisti più ambiziosi ritengono che l’elettricità non potrà coprire oltre il 50% del mix elettrico al 2050

“La fase post-emergenza può portare a un’accelerazione nella transizione energetica in Europa, con una spinta alle rinnovabili e in particolare all’idrogeno, tanto più ora che sperimentiamo un’aria più pulita”. Le parole sono dell’amministratore delegato di Snam Marco Alverà intervistato su La Stampa in un momento particolare per il nostro paese, alle prese con l’epidemia da coronavirus.

FIDUCIOSO SUL FUTURO

“Sul futuro dell’Italia si dice ‘tutto sommato fiducioso: ci potranno essere problemi, ma siamo il primo Paese occidentale a essere entrato in emergenza, saremo i primi a uscirne. Se ci impegniamo possiamo ripartire bene, mobilitando investimenti e capitali privati’”, ha spiegato Alverà sul quotidiano, chiarendo poi quli sono stati gli impatti dell’emergenza su Snam? “Abbiamo messo in sicurezza i nostri colleghi e i collegamenti energetici. A beneficio della collettività, tra donazioni e acquisti per conto della struttura del commissario straordinario, abbiamo acquistato 1.600 ventilatori polmonari e 4,7 milioni di mascherine”, si legge sul quotidiano torinese.

CONSUMI IN CALO MA PER GLI INVESTIMENTI SERVE DIMEZZARE GLI ITER AUTORIZZATIVI

“Che Italia vede dai consumi di gas? – si legge ancora su La Stampa -. ‘Settimana scorsa abbiamo registrato un -12%, combinato disposto tra il -30% di termoelettrico e industriale e un aumento dei consumi privati’. Il prezzo scenderà ancora? ‘Da dicembre il gas si è praticamente dimezzato: effetto del petrolio, dei consumi e della stagionalità. Difficile dire se potrà scendere ancora. Di certo un prezzo così basso sarà d’aiuto alla ripresa’. ‘Snam investe circa un miliardo di euro l’anno, prevediamo rallentamenti per circa 200 milioni di euro. Ma stiamo lavorando per capire come recuperare e andare oltre’. In che modo? ‘Dobbiamo guadagnare tempo. In dieci anni contiamo di investire 14 miliardi di euro. Senza cambiare le norme, si potrebbero ridurre gli iter autorizzativi dagli attuali 1.200 a 450-500 giorni. Basterebbe far andare le autorizzazioni in parallelo’.

PUNTARE SU IDROGENO E BIOMETANO

“Il “green new deal” con cui l’Ue punta alla svolta verde rischia con questa crisi? ‘Al contrario, assumerà ancora più importanza: il covid-19 è una occasione per cambiare con più incisività’. Perché punta sull’idrogeno? ‘Anche gli analisti più ambiziosi ritengono che l’elettricità non potrà coprire oltre il 50% del mix elettrico al 2050. L’idrogeno e il biometano possono funzionare per i settori non del tutto elettrificatili come il riscaldamento. Per la produzione, puntiamo sul solare nel Sud Italia e in Nord Africa per poi trasportare l’idrogeno coi nostri gasdotti nel Nord dell’Europa: l’Italia può avere un ruolo centrale’”, ha concluso il quotidiano.

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