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Terza Trimestrale 2022

Snam: nel 2022 ricavi in crescita di oltre il 10% rispetto a un anno fa

La terza trimestrale del gruppo è stata commentata dall’ad Stefano Venier come una conferma di “solidità anche in uno scenario incerto”

Snam ha reso pubblici i suoi conti e la sua traiettoria dei primi nove mesi del 2022. Crescono del 10,3 i ricavi rispetto alle prime te trimestrali 2021, così come gli investimenti tecnici. Giù l’indebitamento netto. Messi “a verbale” anche i successi sulle autorizzazioni delle navi Fsru di rigassificazione per Piombino e Ravenna. Per il biometano, invece, registrata l’acquisizione di 9 nuovi impianti che consentiranno il raggiungimento di una capacità totale di 32 MW.

TERZA TRIMESTRALE DI SNAM, LA SINTESI

Come recita nel dettaglio la nota di Snam, “i ricavi totali, al netto degli energy costs, ammontano a 2.400 milioni di euro, in aumento di 224 milioni di euro (+10,3%) rispetto ai primi nove mesi del 2021. Crescono i ricavi dei business della transizione energetica (+219 milioni di euro; +89,4%), principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, i ricavi aumentano di 5 milioni di euro per effetto della realizzazione degli investimenti programmati e dell’offerta di servizi “output-based”, oltre che da effetti positivi one-off. La riduzione del WACC ha inciso per 95 milioni di euro, di cui -76 milioni relativi al trasporto”. Compensata, però, da crescita dei ricavi RAB, dal surplus di gas trasportato, esportato e stoccato, “dai maggiori ricavi per servizi “output-based” (+14 milioni di euro, relativi al trasporto e allo stoccaggio, per i servizi di flessibilità offerti sulle aste di breve termine). I primi nove mesi del 2021 avevano, inoltre, beneficiato del rilascio di poste patrimoniali pregresse per 17 milioni di euro”.

I ricavi regolati sugli energy costs scendono “a 1.871 milioni di euro, in riduzione di 40 milioni di euro (-2,1%) rispetto ai primi nove mesi del 2021”.

MARGINE OPERATIVO LORDO E UTILE NETTO IN LINEA CON IL 2021

“Il margine operativo lordo adjusted dei primi nove mesi del 2022 ammonta a 1.706 milioni di euro, sostanzialmente in linea (-0,6%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2021. La crescita dei business della transizione energetica (+19 milioni di euro), legata al positivo contributo del business dell’efficienza energetica (+14 milioni di euro) e delle attività nel biometano (+7 milioni di euro), è stata assorbita dalla riduzione registrata dal business delle infrastrutture gas (-29 milioni di euro) anche a seguito della dinamica dei fondi rischi ed oneri, a fronte dei rilasci effettuati nei primi nove mesi del 2021 per controversie giunte a conclusione e dei maggiori costi delle utilities”.

Mentre “l’utile operativo adjusted dei primi nove mesi del 2022 è pari a 1.065 milioni di euro, in riduzione di 50 milioni di euro (-4,5%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2021, a seguito della variazione del margine operativo lordo e dei maggiori ammortamenti e svalutazioni (-40 milioni di euro, pari al 6,7%), per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset”. Anche se “”l’utile netto adjusted di gruppo dei primi nove mesi del 2022 è pari a 932 milioni di euro, sostanzialmente in linea (-0,6%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2021 (938 milioni di euro) per effetto della positiva performance delle società partecipate”.

LE PAROLE DI VENIER

“I risultati dei primi nove mesi del 2022 confermano la solidità del percorso del Gruppo anche in uno scenario incerto. La buona performance di tutto il business in Italia, nonostante la riduzione delle tariffe regolate nelle attività gas, il contributo delle nostre partecipate estere e dei nuovi business legati alla transizione energetica, hanno concorso alla stabilità degli utili e ci consentono di confermare la guidance di Gruppo a fine 2022″, ha commentato l’ad di Snam Stefano Venier.

“Con l’ottenimento delle autorizzazioni per la messa in funzione delle navi rigassificatrici si concretizza, inoltre, il primo tassello del rimodellamento della sicurezza energetica nazionale, che dovrà essere presto accompagnato da un potenziamento delle infrastrutture di trasporto e stoccaggio e da un’accelerazione delle iniziative per la transizione, su cui Snam conta di giocare un ruolo di primo piano. Solo così potremo trasformare la crisi attuale in un’opportunità per la costruzione del futuro paradigma energetico”, ha aggiunto.

NELLA TERZA TRIMESTRALE SALGONO GLI INVESTIMENTI TECNICI

Infine, “gli investimenti tecnici dei primi nove mesi del 2022 ammontano a 883 milioni di euro, in aumento di 17 milioni di euro (+2,0%) e si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (682 milioni di euro; 697 milioni di euro nei primi nove mesi 2021) e stoccaggio di gas naturale (114 milioni di euro; 104 milioni di euro nei primi nove mesi 2021), mentre gli investimenti relativi ai business legati alla transizione energetica hanno raggiunto i 59 milioni di euro. Si conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2022”

E “nei business legati alla transizione energetica è atteso un positivo contributo dal decreto sulle attività nel biometano pubblicato lo scorso 26 ottobre, che tuttavia dispiegherà la maggior parte dei suoi benefici a partire dal 2023. Le attività legate ai programmi di incentivazione nell’efficienza energetica continueranno a svilupparsi con continuità e secondo le aspettative”, si legge in conclusione del comunicato.

“Si prevede che le mutate condizioni di mercato e lo scenario di tassi e credit spread, anche se notevolmente deteriorati, abbiano un limitato impatto nella rimanente parte dell’anno, grazie alle azioni di funding sul mercato dei capitali e all’esercizio di liability management conclusi a inizio 2022, nonché a linee di credito revolving stipulate nel corso del secondo e terzo trimestre 2022. Tali azioni hanno consentito di completare il funding previsto a piano per l’anno in corso, nel primo semestre del 2022 per circa 3 miliardi di euro, e di raccogliere ulteriori 2 miliardi di euro in ottica di pre-funding per il 2023, attraverso strumenti che garantiscono adeguata flessibilità per gestire la volatilità del mercato e ottimizzare il ricorso al mercato dei capitali. La guidance sull’utile netto 2022 si conferma ad almeno 1,13 miliardi di euro”.

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