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G7

Stop al carbone, si al nucleare e raddoppio dell’efficienza energetica: cosa si è deciso al G7

La dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano siglata dai sette grandi riuniti alla Reggia di Venaria a Torino.

Riduzione delle emissioni di gas serra del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035. Raddoppiare l’efficienza energetica sempre entro il 2030 e triplicare le rinnovabili, assieme a una riduzione delle emissioni di metano. Infine, addio al carbone e sostegno alle tecnologie nucleare, in particolare quelle innovative come gli Smr e in prospettiva, la fusione”. Così la dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano siglata dai sette grandi riuniti alla Reggia di Venaria a Torino.

RIDUZIONE EMISSIONI DEL 43% ENTRO IL 2030 E DEL 60% ENTRO IL 2035

Ridurre le emissioni globali di gas serra di circa il “43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035, rispetto al livello del 2019, alla luce delle ultime conclusioni dell’IPCC”. Serve “uno sforzo collettivo e “sono necessarie ulteriori azioni da parte di tutti i Paesi, in particolare delle principali economie, per raggiungere il picco delle emissioni globali di gas serra al più tardi entro il 2025 e per ottenere emissioni nette globali pari a zero entro il 2050”, si legge nel documento.

RADDOPPIARE EFFICIENZA ENERGETICA GLOBALE, RIDURRE LE EMISSIONI DI METANO

Raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, portandolo al 4%”. Inoltre “la riduzione delle emissioni di metano, che sono responsabili di circa un terzo del riscaldamento che oggi sperimentiamo, è fondamentale per mantenere un limite di riscaldamento di 1,5°C. Riconosciamo quindi la necessità di ridurre le emissioni di metano in tutti i settori di emissione”, si legge nella dichiarazione finale.

NEL DOCUMENTO FINALE SI RIBADISCONO PREOCCUPAZIONE PER CAMBIAMENTI CLIMATICI

“Siamo profondamente preoccupati per le molteplici crisi in diverse regioni del pianeta che pongono sfide geopolitiche a tutti i governi e hanno un impatto significativo sulle persone in tutto il mondo, in particolare sulla sicurezza energetica e alimentare”. Così la dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano riferendosi alla crisi tra Russia e Ucraina al conflitto tra Israele e Palestina, ma anche alla situazione nel Mar Rosso. “Ribadiamo le nostre preoccupazioni sulla gravità e l’urgenza della crisi globale del cambiamento climatico, che è interconnessa e si rafforza reciprocamente, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, nonché della desertificazione, del degrado della terra, del suolo e degli oceani e della scarsità d’acqua, siccità e deforestazione, che rappresentano una minaccia globale per lo sviluppo sostenibile. Riconosciamo inoltre che questi problemi aggravano ulteriormente le perturbazioni economiche e sociali, le minacce alla salute e i danni ambientali, l’accesso all’energia e le sfide alla sicurezza. Per affrontare queste sfide, riaffermiamo il nostro impegno ad attuare azioni concrete immediate e a breve-medio termine in questo decennio critico. Ci baseremo sui progressi compiuti, sul sostegno che abbiamo mobilitato e sui partenariati che abbiamo stretto con altri soggetti al di là del G7, per affrontare la triplice crisi”, si legge nel documento finale.

G7, NEL DOCUMENTO FINALE RIBADITA L’IMPORTANZA DELL’APPROCCIO SCIENTIFICO PER AFFRONTARE CRISI CLIMATICA

“Consapevoli del nostro ruolo di leadership nell’affrontare la triplice crisi globale, ricordiamo gli impegni già presi nei settori del clima, dell’energia e dell’ambiente, compreso il raggiungimento di emissioni nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2050 al più tardi per mantenere un limite di 1,5°C di aumento delle temperature”. Così la dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano. “Ribadiamo l’importanza di un approccio scientifico nel processo decisionale per affrontare la crisi climatica e ambientale globale”, si legge nella dichiarazione.

“PUNTIAMO A TRIPLICARE RINNOVABILI E SESTUPLICARE STOCCAGGIO”

“Riconosciamo che il ritmo e l’entità della diffusione delle energie rinnovabili deve aumentare in modo significativo, favorendo la transizione globale dai combustibili fossili, aumentando la sicurezza energetica e la crescita economica e creando posti di lavoro. Siamo pienamente impegnati nella realizzazione dell’obiettivo globale di triplicare la capacità installata di energia rinnovabile entro il 2030, portandola ad almeno 11 TW, e a garantire un’azione decisa per mitigare le sfide legate a permessi, autorizzazioni e occupazione”. Così la dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano. Assieme a questo obiettivo viene riconosciuta la necessità di “rafforzare la sicurezza energetica aumentando la flessibilità del sistema” il “potenziamento della rete e la diffusione delle reti intelligenti” e “contribuire all’obiettivo globale di stoccaggio dell’energia nel settore energetico di 1500 GW nel 2030, un aumento di oltre sei volte rispetto ai 230 GW del 2022”.

NEL DOCUMENTO FINALE SI RIAFFERMA OBIETTIVO A ELIMINARE SAD INEFFICIENTI ENTRO IL 2025

“Ricordiamo che le sovvenzioni ai combustibili fossili sono incoerenti con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e che l’eliminazione graduale dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili è un elemento chiave per il raggiungimento di questo obiettivo. Riaffermiamo il nostro impegno per l’eliminazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili entro il 2025 o prima”. Così la dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano

STOP AL CARBONE ENTRO IL 2030 NELLE ECONOMIE AVANZATE

La domanda di carbone nei paesi del G7 ha raggiunto livelli record nel 2023 – livelli non si vedevano dal 1900 – mentre il PIL è cresciuto più di tre volte”. Per questo è necessaria, sulla base dei dati dell’Agenzia internazionale per l’energia, “l’eliminazione progressiva del carbone entro il 2030 nelle economie avanzate ed entro il 2040 in tutte le altre regioni”, e “non dovrebbe essere costruita alcuna nuova centrale elettrica a carbone”. Così la dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano. “Il limite di aumento della temperatura di 1,5°C è a portata di mano e osservando con preoccupazione le ultime stime dell’Aie che la capacità globale di produzione di energia elettrica da carbone è aumentata dell’1,6% arrivando a oltre 2,2 TW” e che “oltre 500 GW di potenziale nuova capacità di carbone siano in fase di sviluppo al di fuori di quella avanzata economie, ribadiamo il nostro appello in linea con la Dichiarazione dei leader del G7 del 2023 per altri paesi e partner che si uniscono a noi per porre fine alle autorizzazioni e alla costruzione di nuove centrali elettriche alimentate a carbone il più presto possibile, riconoscendo il lavoro della Powering Past Coal Alliance”, si legge nella dichiarazione.

I paesi del G7 si impegnano inoltre a “eliminare gradualmente la produzione di energia da carbone esistente nei sistemi energetici durante la prima metà del 2030 o in una sequenza temporale coerente con il mantenimento del limite di 1,5°C di aumento della temperatura a portata di mano, in linea con i percorsi net-zero dei paesi” e a “ridurre il più possibile, nel frattempo, l’utilizzo continuo della produzione di energia a carbone nei sistemi energetici”.

NEL DOCUMENTO FINALE SI AFFERMA IMPORTANZA NUCLEARE E FUSIONE

“Riaffermiamo l’impegno dei leader del G7 a ridurre la dipendenza dai beni legati al nucleare civile dalla Russia, inclusa la promozione di una catena di approvvigionamento di carburante diversificata e libera dall’influenza russa. Sottolineiamo l’importanza per tutti i paesi e i rispettivi popoli di sostenere i più elevati standard di sicurezza, sicurezza, salvaguardia e non proliferazione, soprattutto perché sempre più paesi adottano l’energia nucleare come parte integrante del loro mix energetico”. Così la dichiarazione finale del G7 Energia e Clima italiano.

“I paesi che scelgono di utilizzare l’energia nucleare giocheranno un ruolo nel ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, sostenendo la transizione verso l’energia zero e la garanzia della sicurezza energetica. Notiamo che reattori avanzati e tecnologie innovative, come quelle avanzate come potrebbero esserlo anche piccoli reattori modulari, compresi i microreattori, e nuovi progetti in fase di sviluppo apporteranno in futuro ulteriori vantaggi quali maggiore sicurezza e sostenibilità, costi di produzione ridotti, riduzione del rischio di progetto, miglioramento della gestione dei rifiuti, migliore accettazione sociale, opportunità per l’industria fornendo allo stesso tempo energia, calore ad alta temperatura, idrogeno”, si legge nella dichiarazione.

I paesi del G7 si sono impegnati quindi a “sostenere gli sforzi multilaterali per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento nucleare”, “continuare la cooperazione per la costruzione di una solida catena di approvvigionamento nucleare”, “promuovere iniziative di ricerca e sviluppo su tecnologie innovative per l’energia nucleare”, compresi i reattori avanzati e i piccoli reattori modulari, inclusi i microreattori e a “lavorare collettivamente per condividere le migliori pratiche nazionali, anche per una gestione responsabile delle scorie”.

Nell’ambito della fusione nucleare il G7 riconosce che il “successo potrebbe offrire importanti vantaggi a livello sociale, ambientale ed economico, essendo una fonte di energia pulita potenzialmente a zero emissioni, sicura, protetta e virtualmente illimitata”, si legge nella dichiarazione. “Anche l’industria deve avviare una collaborazione sul campo di ricerca e sviluppo” e per questo il G7 si impegna a “promuovere collaborazioni internazionali per accelerare lo sviluppo e la dimostrazione degli impianti di fusione” “istituire un gruppo di lavoro del G7 sull’energia da fusione per condividere le migliori pratiche ed esplorare aree di reciproco interesse” e “istituire uno scambio del G7 per promuovere approcci coerenti alle normative sulla fusione, ove opportuno”.

 

G7 Climate Energy Environment Ministerial Communiquè_Final

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