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Ue

Sul tetto al prezzo del gas oggi vertice Ue: ma Italia, Spagna e Polonia storcono il naso

Per Pichetto Fratin la proposta di price cap rischia di essere inefficace. Difficile che si realizzino le condizioni previste per far scattare il tetto

Dopo l’arrivo della proposta della Commissione europea sul price cap di due giorni fa, c’è attesa per il Consiglio dei ministri dell’Energia in programma oggi a Bruxelles. I paesi Ue saranno infatti chiamati a decidere se dare luce verde o no al nuovo meccanismo a partire dal 1 gennaio 2023. Ma sul via libera ci sono parecchie incertezze determinate da alcuni paesi Ue che hanno sollevato critiche alla proposta europea.

COSA PREVEDE LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE UE

Lo strumento proposto consiste, infatti, in un prezzo massimo di sicurezza di 275 euro sui derivati Ttf del mese prima. Il Title Transfer Facility (Ttf), che è il parametro di riferimento per i prezzi del gas più comunemente utilizzato nell’UE, svolge un ruolo chiave nel mercato europeo del gas all’ingrosso. Il meccanismo verrebbe attivato automaticamente però solo quando sono soddisfatte entrambe le condizioni messe da Bruxelles: il prezzo del derivato Ttf front-month supera i 275 euro per due settimane; i prezzi Ttf sono superiori di 58 euro rispetto al prezzo di riferimento del Gnl per 10 giorni di negoziazione consecutivi nelle due settimane. Condizioni difficili da raggiungere.

PICHETTO: PROPOSTA UE SU TETTO UN SEGNALE MA NON SUFFICIENTE

La proposta di price cap Ue “certamente può essere un primo segnale ma un tetto in questo modo e così alto non lo riteniamo sufficiente anzi rischia di innescare la speculazione. Domani valuteremo le modalità, ci sarà la discussione e valuteremo la posizione da assumere ma così com’è non va bene. Rischia di essere inefficace. È una pura bandiera ma non ha effetto”, ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin parlando ai microfoni di SkyTg24 dall’assemblea Anci. Se si dovessero ripetere i prezzi di agosto, quando si raggiunse il picco di 345 euro per MWh, “continueremo ad avere speculazione con tutte le conseguenze per famiglie e imprese”, ha aggiunto il ministro.

ANCHE SPAGNA E POLONIA SONO CRITICHE CON LA PROPOSTA UE

Critiche sono arrivate anche dalla Spagna e dalla Polonia. Il ministro per la Transizione ecologica di Madrid Teresa Ribeira ha parlato di “effetto opposto a quello desiderato” visto che si rischia di aumentare artificialmente i prezzi piuttosto che abbassarli. “ Questa non è una proposta, è un gioco. Ci opporremo in maniera forte”, ha aggiunto. Stesso discorso per primo ministro polacco Mateusz Morawiecki che si è detto preoccupato per la fissazione a un livello troppo alto del tetto: “Ne parleremo domani a Kosice al Gruppo di Visegrad”.

LA SIMSON CONFERMA: ABBIAMO MESSO DELLE SALVAGUARDIE

Come aveva già fatto due giorni fa presentando la proposta, la Commissaria Ue all’Energia Kadri Simson ha ribadito oggi davanti al Parlamento europeo che sono state prese tutte le salvaguardie del caso per evitare possibili problemi sul piano delle forniture.

PREZZI RISENTONO DELLE MINACCE DI GAZPROM

In realtà, chi pensava che l’annuncio della Commissione europea avrebbe portato a un raffreddamento dei prezzi è rimasto deluso. Il gas al Ttf di Amsterdam hanno registrato fiammate anche del 12% poi stabilizzatesi attorno al 6,5% per un valore che oscilla tra i 122 e i 130 euro al megawattora. A pesare soprattutto le minacce di Gazprom, che ha annunciato che ridurrà i residui flussi verso l’Europa attraverso i gasdotti ucraini a partire da lunedì e il peggioramento del clima

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