Zanchini (Legambiente): “Risparmio energetico inferiore agli obiettivi (inadeguati) del PNIEC”
Dopo essere stato in stand by fino a questa mattina è arrivata intorno all’ora di pranzo la proroga in manovra del Superbonus per le unifamiliari a tutto il 2022. “È una notizia importante per il settore delle costruzioni, per tante famiglie e tanti territori e per i benefici che la nostra misura continuerà a produrre sull’economia nazionale. È di pochi giorni fa la notizia che anche l’Europa intende prendere a modello la maxi-agevolazione italiana per estenderla a tutti i Paesi dell’Unione, confermandone i positivi effetti economici e quelli ambientali, dal momento che i lavori di efficientamento degli edifici contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra e i consumi energetici, con relativo taglio dei costi in bolletta”, ha commentato in una nota Davide Crippa, capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera.
“Grazie al nostro impegno per ottenere il prolungamento per le abitazioni unifamiliari – aggiunge -, abbiamo scongiurato tra l’altro una ingiusta disparità di trattamento tra i centri urbani più grandi e con più edifici condominiali e i Comuni piccoli e medi, dove le unifamiliari sono la tipologia costruttiva prevalente. Grazie al ruolo guida svolto dal MoVimento nel corso dell’esame della manovra, la nostra misura sarà applicabile anche alle seconde case a ai cosiddetti lavori trainati, sia per le unifamiliari sia per gli edifici condominiali, inclusi dunque gli impianti fotovoltaici. Ora l’attenzione di Governo e Parlamento si dovrà concentrare sul miglior funzionamento dell’agevolazione, in modo da portare a termine la missione con cui il MoVimento 5 Stelle l’ha progettata: rigenerare l’Italia e farla ripartire all’insegna della transizione ecologica, dell’occupazione e della crescita” conclude Crippa.
L’attesa riformulazione riguardava proprio la misura che di cancellazione del tetto Isee di 25.000 euro per le villette unifamiliari (lasciando il vincolo del 30% dei lavori effettuati entro il 30 giugno 2022) che era stata presentata dal governo e subito accantonata per ulteriori approfondimenti portando alla sospensione dei lavori della Commissione Bilancio del Senato.
LE QUESTIONI DEL TELERISCALDAMENTO E DEL FOTOVOLTAICO
La maggioranza chiedeva infatti l’introduzione di una norma interpretativa per includere anche gli immobili con teleriscaldamento tra quelli per cui è prevista la detrazione del 110%, immobili che attualmente sarebbero penalizzati in quanto appartenenti a classi energetiche più elevate e che quindi non avrebbero diritto allo sconto. Problemi anche per la sezione che riguarda l’allargamento del fotovoltaico, che secondo i gruppi non sarebbe in linea con quanto precedentemente concordato. Infine, il Movimento 5 Stelle chiedeva uno slittamento più morbido a partire dal 2023, una richiesta che il governo ritiene troppo onerosa.
Sul superbonus è intervenuto anche il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, che su Twitter ha scritto: “Il superbonus serve davvero all’ambiente? 11,6 miliardi di euro per intervenire sullo 0,42% del patrimonio edilizio, con un risparmio energetico inferiore agli obiettivi (inadeguati) del PNIEC. Per la climate emergency ci vuole ben altro”.
L’IMPATTO DELL’EDILIZIA SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA – LO STUDIO
In un articolo pubblicato su La Voce, Claudio Baccianti e Federica Daniele hanno analizzato l’impatto dell’edilizia sulle emissioni di gas serra. “Poiché mancano stime comparabili dell’impatto sulle emissioni – si legge nell’articolo – ne abbiamo prodotte di nostre utilizzando i target in termini di interventi realizzati (numero di abitazioni per il residenziale o metri quadri riqualificati per il non residenziale). Il risultato dell’analisi rivela 1) un’eterogeneità tra paesi, che dipende in larga misura dalle dimensioni degli interventi (numero di abitazioni o metri quadrati rinnovati); il fatto che 2) gli interventi consentiranno di conseguire tutto sommato una percentuale molto modesta della riduzione di emissioni settoriali previste dai Pniec al 2030. In particolare, le nostre stime indicano che gli investimenti del Pnrr porterebbero a una riduzione delle emissioni nel settore dell’edilizia compresa tra lo 0,1 (Germania) e il 5,4 per cento (Spagna) di quella necessaria per raggiungere gli obiettivi dei Pniec”.
Dall’analisi di Baccianti e Daniele emerge infatti che la riduzione stimata delle emissioni nel settore edilizia connessa con la Recovery and Resilience Facility in Italia sarebbe tra 0,30 e 0,49 MtCO2eq (Riduzione emissioni totale, residenziale e non residenziale – diretta) e tra 0,09 e 0,14 MtCO2eq (Riduzione emissioni totale, residenziale e non residenziale – indiretta).
SUPERBONUS PROROGATO FINO AL 2025 IN AREE COLPITE DA TERREMOTO
Il superbonus verrà prorogato fino al 2025 per gli interventi edilizi nelle aree colpite dai terremoti degli ultimi anni, da L’Aquila al Centro Italia. È quanto prevede un emendamento alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, che permette la detrazione del 110% sulle spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per interventi effettuati nei Comuni colpiti dal sisma.