A livello nazionale, il report censisce 500.518 edifici interessati dagli interventi, per un totale di 123,6 miliardi di euro di investimenti. L’importo ammesso a detrazione ammonta a 121,8 miliardi, che si traducono in un onere a carico dello Stato di 126,9 miliardi di euro.
Il Superbonus arriva al suo bilancio quasi definitivo, presentando un conto da quasi 127 miliardi di euro in detrazioni maturate a carico dello Stato, a fronte di oltre 123 miliardi di investimenti totali su più di 500.000 edifici in tutta Italia. Con il 96,2% dei lavori ormai concluso, la fotografia mostra come a trainare la spesa siano stati principalmente i condomini, che da soli rappresentano quasi il 68% del valore degli investimenti, e le regioni del Nord, con la Lombardia in testa per distacco. A fotografare la portata finale della maxi-agevolazione è il report mensile sul SuperEcobonus pubblicato da ENEA e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con i dati aggiornati al 31 luglio 2025.
IL DETTAGLIO NAZIONALE: IL PESO DECISIVO DEI CONDOMINI
A livello nazionale, il report censisce 500.518 edifici interessati dagli interventi, per un totale di 123,6 miliardi di euro di investimenti. L’importo ammesso a detrazione ammonta a 121,8 miliardi, che si traducono in un onere a carico dello Stato di 126,9 miliardi di euro.
L’analisi per tipologia di edificio rivela una dinamica chiara: i condomini, pur rappresentando solo il 27,6% del numero totale di cantieri (137.991 edifici), hanno assorbito la fetta più grande della torta, con 83,4 miliardi di investimenti, pari al 67,8% del totale. L’investimento medio per ogni condominio è stato di oltre 604.000 euro. Al contrario, gli edifici unifamiliari, pur essendo la categoria più numerosa con 245.133 interventi (49% del totale), hanno generato una spesa di 28,7 miliardi, pari al 22,9% del totale, con un investimento medio di circa 117.000 euro. Le unità immobiliari funzionalmente indipendenti rappresentano il restante 9,3% degli investimenti.
LA GEOGRAFIA DEL SUPERBONUS: IL NORD TRASCINA LA SPESA
La distribuzione territoriale degli investimenti non è affatto omogenea. È il Nord Italia a guidare la classifica della spesa, con la Lombardia che si conferma la regione leader indiscussa, totalizzando da sola ben 23,7 miliardi di euro di investimenti su quasi 79.000 edifici.
Seguono a grande distanza le altre regioni più “spendaccione”: l’Emilia-Romagna con 11,8 miliardi, il Veneto con 11,4 miliardi, il Lazio con 10,2 miliardi e la Campania, prima regione del Sud, con 9,3 miliardi. La stragrande maggioranza delle regioni mostra uno stato di avanzamento dei lavori ormai prossimo alla conclusione, con percentuali di realizzazione che superano quasi ovunque il 95%.
LA NOTA TECNICA E LE PROSPETTIVE FUTURE
Come specificato nella nota generale del report, il dato relativo al “Totale investimenti ammessi a detrazione” è una stima basata sulle asseverazioni presentate. Questo significa che l’invio degli stati di avanzamento lavori finali (SAL) per i cantieri non ancora conclusi potrebbe comportare ulteriori, seppur minime, oscillazioni del dato complessivo.
Tuttavia, con oltre il 96% dei lavori già realizzati, il quadro che emerge è sostanzialmente definitivo e consegna allo Stato un’eredità finanziaria di quasi 127 miliardi di euro, un macigno che peserà sui conti pubblici per i prossimi anni.