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Ue

Tassonomia, Ue sposta al 21/1 decisione su gas e nucleare: non si placano polemiche tra pro e contro

Chicco Testa difende il gas, posizione simile di De Bortoli sul Corsera. Berlino dice no al nucleare, dubbi anche di Sut (M5s): “Prenderemo in considerazione il nucleare solo se, e quando, la ricerca ci avrà mostrato che si tratta di una scelta sostenibile, sicura e conveniente economicamente”

L’adozione dell’atto delegato sul ruolo di nucleare e gas naturale nella tassonomia europea è stato posticipato al 21 gennaio per dare tempo agli Stati membri di analizzare il testo. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Eric Mamer rimandando, dunque, l’appuntamento previsto per il 12 gennaio.

LA PETIZIONE PER DIRE NO A GAS E NUCLEARE IN TASSONOMIA UE

Intanto l’Osservatorio Transizione Ecologica-Pnrr (promosso da Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato Si’, Nostra) ha lanciato una petizione per dire no a nucleare e gas nell’elenco europeo delle energie rinnovabili. La petizione lanciata su Change.org ha già superato le 110mila firme e, sottolinea l’Osservatorio, è “contro la proposta della Commissione Europea di inserire nucleare e gas nell’elenco europeo delle energie verdi, proposta che vuol dire in sostanza usare i soldi del Next Generation Eu (in Italia Pnrr) per queste fonti pericolose e inquinanti”. Contro questa proposta della Commissione si sta mobilitando la società civile europea. Anche in Germania è stata presentata una petizione che chiede di escludere il nucleare e il gas dal novero delle energie rinnovabili. “Ci sono pochi giorni per bloccare la proposta della Commissione Europea, usiamoli tutti”, ha aggiunto l’Osservatorio in una nota.

LE RINNOVABILI NON BASTANO DA SOLE: PAROLA DI CHICCO TEST

Ma dall’altro lato c’è chi sostiene che le rinnovabili “non bastano da sole” a fornire energia per tutti. Servono gas e “anche altro per venire incontro ai consumi elettrici mondiali”. Le parole affidate al suo profilo Twitter sono di Chicco Testa intellettuale riformista e manager che ha ricoperto ruoli di primo piano nell’industria italiana, compreso il vertice dell’Enel ed è attualmente presidente di Assoambiente. In un post di ieri l’ex si chiedeva: “Domanda (seria). Come mai nonostante i sempre più ingenti investimenti in rinnovabili i prezzi dell’energia continuano a crescere?”.

E in un altro posto di qualche ora dopo rispondeva: “Perché evidentemente le rinnovabili non bastano. Ci vuole anche più gas e qualche cosa d’altro. La transizione implica almeno il raddoppio dei consumi elettrici mondiali”.

Questa mattina Testa ha poi pubblicato “qualche numero” ripreso da Bp sul consumo annuale globale di energia tra il 2000 e il 2020 e il suo taso di crescita dal 2015 al 2020 comprese dal quale si evince come alcune fonti – in primi gas e nucleare – siano cresciute nonostante vengano considerate non perfettamente in linea con la transizione energetica: il gas del 2,3% l’anno e il nucleare dello 0,8%. A queste si affiancano l’idroelettrico (+1,4%) e le altre rinnovabili (+11,4%) mentre il carbone e il petrolio risultano in contrazione, rispettivamente, dello 0,6 e dello 0,5%.

Subito dopo ha definito “Ottimo realistico e ragionevole” il pezzo di Ferruccio De Bortoli di oggi sul Corriere Economia sull’energia intitolato “(Caro) bollette e pregiudizi – Gas, nucleare carbone il gran rifiuto è impossibile”. Secondo De Bortoli infatti “le fonti fossili che dovremmo sostituire al più presto per combattere il cambiamento climatico, non sono mai state così desiderate e di conseguenza, strapagate. Come ben sanno le famiglie alle prese con i conti domestici di fine anno”. Mentre “il vero nemico sono le emissioni di anidride carbonica che andrebbero ridotte con tutte le opzioni sicure a disposizione”.

Chicco Testa ha infine pubblicato una tabella per dire “ecco cosa succede in Germania quando cala il vento” evidenziando come molti gigawatt di energia tedeschi siano ancora generati da carbone (quasi 30 GW) e gas (circa 10).

BERLINO DICE NO AL NUCLEARE

Il governo tedesco ha comunque deciso che presenterà una propria dichiarazione alla Commissione Europea nei prossimi giorni per dire no all’inclusione dell’energia nucleare nella tassonomia, ha ribadito oggi sui social la ministra tedesca dell’Ambiente Steffil Lemke, portavoce della Rappresentanza Permanente della Germania presso l’Ue.

SUT (M5S): “PRENDEREMO IN CONSIDERAZIONE IL NUCLEARE SOLO SE, E QUANDO, LA RICERCA CI AVRÀ MOSTRATO CHE SI TRATTA DI UNA SCELTA SOSTENIBILE, SICURA E CONVENIENTE ECONOMICAMENTE”

Anche dai Cinque Stelle si sono sollevati malumori per la proposta europea di inserire il nucleare nella tassonomia. “Dopo la Sottosegretaria Gava, le sirene del nucleare iniziano a incantare anche una parte della politica della Regione Fvg, vista la dichiarata apertura dell’assessore alle Attivita’ produttive Bini a possibili investimenti in tal senso. Sarebbe interessante sapere anche dove, in caso, l’assessore vorrebbe situare un eventuale nuovo impianto, e se gli amministratori locali sarebbero d’accordo ad aprire le porte a un nucleare pulito che, ad oggi, nemmeno esiste”, ha dichiara il deputato friulano Luca Sut, capogruppo M5S in Commissione Attivita’ produttive della Camera.”Saremo disposti a prendere in considerazione il nucleare solo se, e quando, la ricerca ci avrà mostrato che si tratta di una scelta sostenibile, sicura e conveniente economicamente”. Mentre “il passaggio a fonti energetiche, sicuramente pulite e sicure, va affrontata oggi, attraverso il ricorso alle rinnovabili. Sull’impiego di esse dobbiamo accelerare, se vogliamo raggiungere gli obiettivi di progressiva riduzione delle emissioni entro il 2030 e il 2050, guardando all’esempio virtuoso di Paesi come la Germania che sta chiudendo le sue centrali” ha concluso Sut.

NUCLEARE, BEGHIN (M5S): CONDIVIDIAMO NO GERMANIA, GOVERNO ITALIANO SEGUA ESEMPIO TEDESCO

“Condividiamo il no della Germania all’inserimento del nucleare nella tassonomia europea, così come annunciato dalla portavoce della rappresentanza tedesca a Bruxelles. Il nucleare è una fonte energetica non sicura al 100% e produce scorie che i cittadini non vogliono vengano stoccate vicino casa. Includerlo fra le attività sostenibili dal punto di vista ambientale non farà altro che drenare risorse fondamentali rallentando gli investimenti per la produzione di energia rinnovabile, quella solare, eolica e idroelettrica. È questa la strada da seguire se vogliamo garantire bollette sostenibili e al contempo raggiungere l’indipendenza energetica. La decisione del governo tedesco, che fino a qualche giorno sembrava propendere per l’astensione in Consiglio, riapre di fatto i giochi e la conferma arriva dalla decisione presa oggi dalla Commissione europea di posticipare la data della presentazione ufficiale della tassonomia. Il governo italiano segua l’esempio tedesco e invii alla Commissione il suo parere che preveda una tassonomia realmente sostenibile. L’Italia guardi al futuro senza se e senza”, ha aggiunto in una nota Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo.

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