Il Ministro delle Infrastrutture accelera sulla riforma per dare al paese “un corpo normativo moderno ed efficiente”. Il decreto Salva-Casa, intanto, fa volare le compravendite: +11% nel primo trimestre 2025.
La riforma complessiva del Testo Unico dell’Edilizia è alle battute finali e approderà in Consiglio dei Ministri “nella prima seduta utile di novembre”. A dare l’annuncio è stato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, durante un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera. Secondo il ministro, questo provvedimento rappresenta “il tassello fondamentale che chiude il cerchio” di un percorso di riforma avviato per modernizzare un settore strategico per l’economia nazionale.
UN CAMBIO DI PARADIGMA PER UN SETTORE DA 223 MILIARDI
“È il momento di mettere mano all’architettura complessiva del Paese,” ha dichiarato Salvini, sottolineando come l’attuale quadro normativo sia il risultato di una “stratificazione complessa e talvolta disorganica” che ha generato incertezza e complicazioni procedurali. L’obiettivo del nuovo “codice dell’edilizia e delle costruzioni” è quello di sostituire integralmente il testo unico attuale, incorporando anche altre discipline settoriali obsolete per restituire al Paese “un quadro normativo certo, semplice e moderno”. La riforma mira a consolidare un comparto che nel 2024 ha generato investimenti per 223 miliardi di euro, un dato che testimonia la sua importanza strategica.
FRUTTO DELL’ASCOLTO E DELLA CONDIVISIONE
Il Ministro ha tenuto a precisare che il disegno di legge delega non è stato elaborato “a porte chiuse”, ma è il risultato di un “profondo e strutturato percorso di ascolto”. Un’ampia consultazione pubblica, conclusasi a febbraio, ha visto la partecipazione attiva dei principali attori del settore, dalle categorie professionali alle associazioni d’impresa, riuniti nel tavolo “Piano Casa” presso il Ministero. Dall’analisi degli 86 contributi ricevuti, sono emerse le priorità che hanno guidato la stesura del testo: la semplificazione delle tipologie di intervento edilizio e dei titoli abilitativi, e un riordino complessivo della normativa.
BASTA CONFUSIONE: INTERVENTI E TITOLI SARANNO PIÙ CHIARI
Uno dei pilastri della riforma, ha spiegato Salvini, è fare chiarezza sulla “confusione tra le categorie di intervento edilizio e i titoli abilitativi necessari”, un problema che oggi genera “frustrazione e contenzioso”. Il nuovo codice non si baserà più su definizioni letterarie interpretabili, ma su parametri misurabili come la rilevanza dell’intervento e il suo reale impatto urbanistico. L’obiettivo è eliminare le “zone grigie” e associare in modo univoco ogni categoria di intervento a un titolo abilitativo, con procedure rapide e proporzionate alla complessità dell’opera. “Non è pensabile,” ha sottolineato il Ministro, “che per un intervento minore il cittadino debba affrontare un iter complesso quasi quanto una nuova costruzione”.
L’EFFETTO “SALVA-CASA” SUL MERCATO IMMOBILIARE
Nell’attesa della riforma organica, Salvini ha rivendicato il successo del decreto “Salva-Casa”. Citando i dati più recenti, il Ministro ha evidenziato come il provvedimento abbia impresso un’inversione di tendenza positiva al mercato immobiliare. Dopo un primo semestre 2024 in difficoltà, con un calo del 7% delle compravendite, l’entrata in vigore del decreto a luglio ha portato a una crescita del 2,7% nel terzo trimestre e del 7,6% nel quarto. Una dinamica positiva consolidatasi nel 2025, con aumenti dell’11% e dell’8% nei primi due trimestri. “I numeri parlano chiaro,” ha concluso Salvini, “il Salva-Casa ha rafforzato la fiducia del comparto”.
EMERGENZA ABITATIVA: 106 MILA ALLOGGI IN ARRIVO
Infine, un passaggio sulla questione abitativa. “Siamo ben consapevoli delle proporzioni dell’emergenza abitativa nel nostro Paese,” ha affermato il Ministro, annunciando che i programmi attualmente in esecuzione renderanno disponibili circa 106 mila alloggi, per un investimento complessivo di 6,5 miliardi di euro. Tra questi, spicca il programma “PinQua”, finanziato con 2,8 miliardi del PNRR, che consentirà di riqualificare 10.000 alloggi pubblici e rigenerare quasi 2 milioni di metri quadrati di spazi urbani entro la primavera del 2026.


