Advertisement Skip to content
Gnl

La Thailandia può riposizionarsi come esportatrice di GNL

La domanda di GNL sta crescendo in molte parti d’Asia, e la Thailandia potrebbe diventare un hub regionale per il commercio

La compagnia petrolifera statale della Thailandia, PTT, ha per la prima volta esportato gas naturale liquefatto (GNL) in Giappone.

IL CARICO DI GNL

Il carico – stando a quanto appreso dal Nikkei Asia – ha lasciato un terminal di PTT nella parte centrale della Thailandia alla fine di gennaio ed è arrivato la settimana scorsa in Giappone, che sta avendo problemi a soddisfare il proprio fabbisogno energetico a causa delle temperature particolarmente rigide registrate questo inverno. L’acquirente non è stato identificato, ma secondo il Nikkei Asia si tratterebbe di una grande compagnia energetica.

Il volume del carico di GNL – circa 145mila metri cubi –, se utilizzato per la generazione di energia termica, permette di alimentare 50 milioni di famiglie per un giorno.

ESPLORARE LE OPPORTUNITÀ

Una fonte interna a PTT ha detto al Nikkei Asia che la compagnia “esplorerà più opportunità” di esportazione in Asia orientale, sfruttando le sue “infrastrutture e la prossimità al Giappone, alla Corea del sud, alla Cina e a Taiwan, che sono tutti grandi acquirenti di GNL”.

La Thailandia al momento dispone di GNL in eccesso che il fabbisogno domestico non riesce ad assorbire: sia perché la domanda di energia per il riscaldamento non è stata finora particolarmente alta, sia perché la richiesta di elettricità da parte delle industrie è limitata dalla crisi del coronavirus.

La domanda di GNL sta però crescendo in altre parti d’Asia, con i prezzi spot nella regione che sono arrivati a toccare un record di oltre 30 dollari per milione di British termal unit.

Il Nikkei Asia scrive che PTT ha probabilmente addebitato un prezzo spot quando ha venduto il GNL al Giappone dopo averlo acquistato da altri fornitori tramite accordi di lungo termine (quindi ad un costo più basso), ottenendo un profitto notevole. PTT infatti acquista GNL dalla Malaysia e dal Qatar, principalmente all’interno di contratti a lungo termine.

UN RIMEDIO AI PROBLEMI DI SURPLUS

Al momento la Thailandia soddisfa il proprio fabbisogno energetico soprattutto attraverso il gas naturale prodotto internamente, ma si immagina una crescita della domanda domestica di elettricità. Il paese ha pertanto intenzione di aumentare gli approvvigionamenti dall’esterno e sta potenziando le infrastrutture per l’importazione. Ma se la domanda nazionale non dovesse comportarsi come previsto e anzi dovesse diminuire, la Thailandia potrebbe ritrovarsi con tanto gas in eccesso da dover stoccare, tra problemi e costi.

Un eventuale surplus potrebbe però essere risolto riesportando il GNL in altri paesi: un’opzione che permetterebbe alla Thailandia anche di creare una nuova fonte di entrate. Il governo sta effettivamente pensando di trasformare il paese in un hub internazionale per il commercio di GNL.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su