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total papua nuova guinea

Petrolio, perché Total non vuole ridurre la produzione

Total non vuole ridurre la produzione di petrolio, ma mantenerla sui livelli attuali. La compagnia darà però la priorità ai progetti meno costosi

L’amministratore delegato di Total, Patrick Pouyanné, ha detto che la compagnia non ha in programma di ridurre i volumi produttivi di petrolio, ma che anzi punta a mantenere gli attuali livelli dando però la priorità a progetti upstream meno costosi e più brevi.

È una dichiarazione che contrasta, ad esempio, con i piani di un’altra grande società petrolifera, BP, che lo scorso settembre ha annunciato di voler diminuire la produzione oil & gas di almeno 1 milione di barili di petrolio equivalente al giorno entro il 2030 per trasformare il proprio modello di business al di là degli idrocarburi.

COSA HA DETTO POUYANNÉ

Nel suo intervento all’India Energy Forum Puoyanné ha detto nello specifico che “non vogliamo diminuire il petrolio dal lato della produzione; continueremo. È un po’ difficile crescere quando si è selettivi, ma mantenere la nostra produzione petrolifera è parte di una strategia… Quando avremo l’opportunità di crescere, lo faremo. Siamo orgogliosi di essere dei produttori di petrolio”.

“Vogliamo essere sicuri che il petrolio in cui investiamo oggi, quando dovrà confrontarsi con una domanda più bassa, continuerà ad essere competitivo”. Questo significherà, per Total, investire in nuovi progetti upstream con un breakeven inferiore a 25 dollari al barile, capaci di garantire un profitto superiore al 15 per cento ad un prezzo del greggio attorno ai 50 dollari al barile.

Molte scoperte – come quella, recente, in Suriname – potrebbero allora non venire mai sviluppate. Pouyanné ha menzionato poi i giacimenti di sabbie bituminose del Canada, dove “molte risorse potrebbero rimanere nel terreno” a causa delle incertezze sulla domanda petrolifera e delle misure di contrasto ai cambiamenti climatici.

I PIANI DI TOTAL

Total ha detto di aspettarsi che la domanda mondiale di petrolio raggiungerà il suo picco entro gli anni 2030. Il mese scorso ha annunciato un piano per aumentare di un terzo la sua produzione energetica complessiva entro il prossimo decennio: metà di questa crescita arriverà dal gas naturale liquefatto (GNL), e l’altra dall’elettricità (principalmente dalle rinnovabili). La compagnia ha anche previsto una contrazione del 30 per cento circa delle vendite di prodotti petroliferi in questo arco di tempo: un calo dovuto alla transizione verso forme energetiche più pulite e a basse emissioni di anidride carbonica.

Nel 2019 Total ha prodotto 1,67 milioni di barili di petrolio al giorno. L’output complessivo – petrolio più gas – ammontava a 3 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno.

L’anno scorso le vendite sono state rappresentate per il 55 per cento da prodotti petroliferi, seguiti dal gas (40%) e dagli elettroni (5%). Per il 2030, però, la compagnia prevede che saranno così composte: gas (50%), prodotti petroliferi (30%), elettroni (15%), biocarburanti (5%).

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