Riaprono miniere per materie prime critiche, scontro su presidenza Ferrovie, cda di F2i si allarga? La rassegna stampa
Il governo riapre le miniere con un decreto che finirà sul tavolo del consiglio dei ministri domani. L’obiettivo è accelerare sulla transizione puntando su estrazione e riciclo delle materie prime strategiche contenute in tecnologie green, per il digitale, la difesa e l’aerospazio. È scontro sulla presidenza di Ferrovie dello Stato. I nomi in ballo sono “Teo Luzi, attuale comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, di Stefano Cuzzilla, presidente di Trenitalia e consigliere di Cdp Venture Capital, e di Tommaso Tanzilli, consigliere di Fs organico a Fratelli d’Italia”, secondo il Corriere della Sera. Gli azionisti F2i propongono l’allargamento del Cda per far rientrare i “ribelli”.
TRANSIZIONE, GOVERNO RIAPRE MINIERE MATERIE PRIME
“Il governo riapre le miniere. Una mossa con la quale l’esecutivo rilancia la propria ambizione di puntare sull’estrazione e il riciclo delle materie prime strategiche, quelle che servono – principalmente – per le transizioni verde e digitale, per la difesa e per il settore aerospaziale. Materiali per i quali l’Italia dipende dall’importazione da paesi instabili politicamente o con i quali si registrano potenziali tensioni, come nel caso della Cina e dei dazi”, si legge sull’edizione odierna de La Stampa.
“La svolta arriverà con un decreto ad hoc che finirà sul tavolo del consiglio dei ministri di domani. (…) Le “materie prime critiche” individuate dalla Commissione europea sono 30: antimonio, afnio, barite, bauxite, berillio, bismuto, borato, carbon coke, cobalto, fluorite, fosforite, fosforo, gallio, germanio, gomma naturale, grafite naturale, indio, litio, magnesio, metalli del gruppo del platino, titanio, niobio, scandio, silicio metallico, stronzio, tantalio, terre rare leggere, terre rare pesanti, tungsteno, vanadio”, continua il giornale.
SCONTRO SU PRESIDENZA FERROVIE
“La partita nomine per i vertici di Cdp, Ferrovie e Rai entra nel vivo e le prossime ore serviranno anche a misurare le forze all’interno della maggioranza, all’indomani del passaggio elettorale. La gestione del dossier passa per poche mani: a Palazzo Chigi principalmente per quelle del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, che sovrintende per conto della premier Giorgia Meloni, e poi da quelle dei leader di Lega e di Forza Italia, ossia i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Una prima scadenza coincide con la convocazione dell’assemblea di Cdp, fissata per domani”, si legge sull’edizione odierna de Il Corriere della Sera.
“(…) Sul nome di Scannapieco c’è, dunque, condivisione per il via libera sia dalla Lega sia da Fratelli d’Italia. Per la presidenza di Cdp i giochi sono fatti e le fondazioni hanno già confermato Giovanni Gorno Tempini, indicando inoltre Lucia Calvosa e Luigi Guiso come consiglieri. Il capitolo Ferrovie, che ha come scadenza l’assemblea del 27 giugno, sembra avere trovato una sua definizione, accettata sia dal vicepremier Salvini sia da Palazzo Chigi, nella scelta di Stefano Donnarumma come amministratore delegato. Per la presidenza tra i nomi in ballo figurano quello di Teo Luzi, attuale comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, di Stefano Cuzzilla, presidente di Trenitalia e consigliere di Cdp Venture Capital, e di Tommaso Tanzilli, consigliere di Fs organico a Fratelli d’Italia”, continua il giornale.
“Un’eventuale nomina di Luzi, peraltro intenzionato a proseguire il suo mandato nell’Arma fino al termine previsto in autunno, richiederebbe di scegliere il nuovo vertice dei Carabinieri. Nel risiko delle nomine e nell’avvio di un nuovo corso in Ferrovie ricade anche l’uscita dell’attuale amministratore delegato Luigi Ferraris, che forte di un curriculum con ruoli chiave in Enel, Poste e Terna è il candidato di Kkr per Netco, la società della rete ex Tim. (…) Un’intesa ci sarebbe anche sul destino di Viale Mazzini, dove la partita Rai verrebbe disciplinata accordando la presidenza a Forza Italia, con l’indicazione di Simona Agnes, mentre alla guida della tv pubblica andrebbe come amministratore delegato Giampaolo Rossi (in quota Fratelli d’Italia). Il dossier nomine non si esaurisce con la scelta dei vertici di Cdp, Fs e Rai. Nelle prossime settimane i partiti di governo dovranno accordarsi per il rinnovo degli organi sociali del Gestore dei servizi elettrici, Invimit, Fintecna, Open Fiber e Anas”, continua il giornale.
AZIONISTI PROPONGONO ALLARGAMENTO CDA F2I A 15 MEMBRI
“In casa F2i si tenta un’ultima mediazione sulla governance con la proposta di aumentare il peso in cda di alcuni dei soci “ribelli” che lo scorso anno hanno abbandonato il patto di sindacato mentre la società era alle prese con la raccolta da 1 miliardo di euro per entrare nella partita della rete Tim. Ma le Casse di previdenza già bocciano questa soluzione e chiedono la futura presidenza della sgr: «Le Casse vorrebbero avere un ruolo visibile, non una poltrona in più. I surrogati come allargamento del consiglio o le vicepresidenze non ci interessano» ha detto a Radiocor il numero uno di Inarcassa, Giuseppe Santoro, tra i soci forti della sgr”, si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.
“In queste ore, infatti, si sta facendo un tentativo in extremis per evitare di lasciare la società orfana di un patto parasociale, necessario per governare il complesso azionariato costituito da Cdp, banche, Fondazioni ed enti di previdenza. (…) L’idea che sta prendendo corpo è di allargare l’attuale cda di F2i, in scadenza la prossima primavera, dagli attuali 13 fino a 15 membri. Due posti in più che andrebbero uno a UniCredit e l’altro aggiuntivo alle Casse previdenziali (che già ora hanno tutte un loro rappresentante nel board).
A tirare le fila della riforma della governance è Cdp, che sta intessendo un dialogo con i soci. Le discussioni vanno avanti, con la banca di Andrea Orcel che starebbe valutando la proposta senza pregiudiziali, mentre è freddo il fronte delle Casse di previdenza”, continua il giornale.
«Ravanelli sta facendo e farà un ottimo lavoro, la richiesta delle Casse è però quella di una maggiore collegialità su alcune dinamiche del cda – prosegue Santoro – e il ruolo della presidenza della Sgr darebbe certamente un senso al coinvolgimento del risparmio previdenziale nel suo complesso. Comprendiamo che il presidente di F2i Sgr è di nomina Cdp, ma avrebbe una grande significato una presidenza diversa. Mi rendo conto che questa soluzione è difficile, tanto vale che tutto rimanga così com’è, senza aumentare consiglieri o aggiungere vicepresidenze ed aggravio di spese”, continua il giornale.
“(…) A salutare il patto anche UniCredit e la Fondazione Crt, allora guidata da Fabrizio Palenzona. Difficile ora prevedere l’esito del negoziato tra gli azionisti più riottosi di F2i alla luce dell’attivismo delle Casse. Sullo sfondo c’è la partita della rete Telecom, per la quale Ravanelli ha creato il veicolo con cui parteciperà all’acquisto dell’infrastruttura. A inizio giugno, infatti, la Sgr ha costituito “F2i Fibra”, attraverso cui entrerà nel veicolo approntato dal fondo Kkr, pivot dell’operazione sulla rete Telecom. In questo caso a fianco di F2i ci saranno le principali Fondazioni e Casse di previdenza”, si legge sul quotidiano.