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Trasporti, tra il 2007 e il 2020 investiti 2,3 mld in Ue per ricerca e innovazione

I periodi di transizione e l’uso appropriato di vari combustibili alternativi sono importanti perché le nuove tecnologie richiedono tempo per essere sviluppate.

Tra il 2007 e il 2020 sono stati investiti circa 2,3 miliardi di euro in ricerca e innovazione per energie alternative a basse emissioni per i trasporti concentrandosi sulle emissioni tank-to-wheel e quindi escludendo la produzione di energia e carburante. qualsiasi altra modalità di trasporto.

Il rapporto recentemente pubblicato del Centro comune di ricerca della Commissione europea analizza la ricerca e l’innovazione nell’energia alternativa a basse emissioni per i trasporti in Europa, escludendo la produzione di energia e carburante, concentrandosi su progetti finanziati dall’UE da TRIMIS con date di fine dal 2019 in poi.

Il sistema di monitoraggio e informazione della ricerca e dell’innovazione sui trasporti (TRIMIS) è lo strumento della Commissione europea (CE) per mappare le tendenze della tecnologia dei trasporti e le capacità di ricerca e innovazione.

PRINCIPALI RISULTATI

Le stazioni di rifornimento di gas naturale liquefatto (GNL) (25 progetti e 380,8 milioni di euro) seguite dai biocarburanti per il trasporto su strada (31 progetti e 236,9 milioni di euro) e i combustibili alternativi per l’aviazione (10 progetti e 373 milioni di euro) sono tra le tecnologie ricercate con il più alto investimenti. Ciò riguarda specificamente l’energia e le emissioni dal serbatoio alla ruota (ovvero l’analisi esclude dal pozzo al serbatoio).

L’idrogeno riceve la quota maggiore, con 67 progetti e il valore totale del progetto superiore a 1,2 miliardi di euro. I combustibili a base di metano (es. Gas naturale compresso (CNG), GNL) ricevono la seconda maggiore attenzione per numero di progetti (60) e livello di finanziamento (944 milioni di euro), mentre sono ancora in corso solo sette progetti di ricerca relativi al liquefatto Gas di petrolio (GPL).

Le nuove tecnologie e i cambiamenti richiedono tempo, quindi i periodi di transizione sono molto importanti insieme all’uso corretto dei vari combustibili alternativi disponibili.
I combustibili con il più alto potenziale economico sono già presenti sul mercato (es. Combustibili a base di metano e GPL), ma hanno un vantaggio ambientale complessivo limitato rispetto ai combustibili convenzionali (benzina e diesel). D’altra parte, i combustibili rinnovabili con un maggiore potenziale di decarbonizzazione non sono disponibili in quantità sufficienti (ad esempio biocarburanti convenzionali a basso rischio di cambiamento indiretto della destinazione dei terreni) o ancora non commercialmente praticabili (ad esempio biocarburanti avanzati, idrogeno e combustibili paraffinici sintetici), e non c’è abbastanza infrastruttura per il loro spiegamento in tutta Europa.

Le politiche sui combustibili alternativi dovrebbero tenere conto dell’attuale stato dell’arte delle energie alternative a basse emissioni per i trasporti. Dovrebbero valutare tutti i potenziali impatti per fissare obiettivi realistici che garantiscano la decarbonizzazione del settore dei trasporti alla massima velocità possibile per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE. Il programma di finanziamento della ricerca e dell’innovazione Horizon Europe (2021-2027) promuoverà tecnologie lungimiranti ed eviterà il blocco in infrastrutture e tecnologie fossili.

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