Gli Stati Uniti accelerano nella corsa al nucleare e sfidano Putin. Trump vuole rilanciare il ruolo degli Usa nello scacchiere globale dell’energia dell’atomo, contrastando la forte influenza della Russia
“Make american nuclear great again!” È il nuovo motto americano che preoccupa Putin. Negli Usa sono tutti d’accordo sulla necessità di mantenere il primato di maggiore produttore mondiale di energia nucleare e di espandere la presenza nel mercato globale.
LA RINASCITA DEL NUCLEARE
La rinascita del nucleare investe anche gli Stati Uniti. Sono più di 40 i Paesi del mondo che stanno mettendo in campo politiche e misure per rilanciare la produzione di energia dell’atomo, non da ultima l’Italia. Un trend favorito dalla crescita della domanda energetica globale, dagli obiettivi di decarbonizzazione e dalla volontà di maggiore indipendenza energetica. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), il mondo produrrà nel 2025 più energia nucleare che mai, con oltre 70 gigawatt di nuova capacità in costruzione. Un’occasione che Trump non intende perdere. Il tycoon ha già adottato importanti norme per semplificare i processi autorizzativi e aumentare il numero di reattori, come il Nuclear Energy Innovation and Modernization Act (2019) e l’ADVANCE Act (2024).
TRUMP SCOMMETTE SUL NUCLEARE
Oggi gli Stati Uniti rappresentano il maggiore produttore e vantano un terzo della capacità globale. Tuttavia, il nucleare americano ha sofferto di carenza di finanziamenti per decenni. Intanto, gli impianti sono andati incontro a un progressivo declino e non sono stati realizzati nuovi reattori. Un trend che si è invertito negli ultimi anni. Infatti, il sostegno pubblico e privato nei confronti del nucleare è cresciuto significativamente. La nuova presidenza Trump potrebbe rappresentare una svolta.
Big Tech come Google, Amazon e Microsoft hanno già annunciato investimenti nei piccoli reattori modulari (SMR) per alimentare i propri data center, considerata una tecnologia promettente per un’energia nucleare più economica e sicura.
PUTIN NON SORRIDE
Grazie a anni di politiche pro-nucleare e il crescente sostegno finanziario gli Stati Uniti hanno in mano le carte per conquistare il primo posto del mercato globale, secondo il Consiglio Atlantico. Inoltre, l’introduzione di strumenti finanziari per collegare pubblico e privato potrebbe facilitare nuovi progetti nucleari, frenati dagli alti costi iniziali.
La commercializzazione dell’energia nucleare potrebbe rafforzare la sicurezza energetica degli Stati Uniti. Al tempo stesso, questo ridurrebbe la dipendenza globale dalla Russia, oggi padrona del mercato internazionale del nucleare. Il campione russo Rosatom attualmente costruisce o fornisce componenti per circa il 20% delle centrali nucleari mondiali. Così facendo, gli Usa mirano a contendere a Putin l’importante leva geopolitica, promuovendo soluzioni finanziarie e commerciali che aiutino i Paesi a diversificare i propri programmi energetici.