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Scholz Contro L'embargo Al Gas Russo

Tutti i capricci di Scholz sull’embargo al gas russo

L’intervista de La Stampa al cancelliere tedesco Olaf Scholz e il punto sui rapporti energetici tra Germania, Ue e Russia

I primi giorni di questa nuova settimana di guerra ucraina hanno già visto tanta carne al fuoco sul fronte energetico. Il distacco dalle forniture russe è una ricerca difficile, che vede Germania e Italia in prima fila. Ma non solo. Sono ore calde per Polonia e Bulgaria, coinvolte in pieno nei ricatti del Cremlino sulle consegne di gas.

Le riflessioni, più in generale, proseguono in tutto il Vecchio Continente. Perché i governi stanno valutando anche l’impatto di nuove sanzioni a Mosca, che includerebbero lo stop all’import di gas. Ma, appunto, per ora non ci sono proposte effettive.

PER SCHOLZ L’EMBARGO AL GAS RUSSO È INUTILE

A riempire ancora il calderone europeo sono arrivate nuove pesanti dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Bisognava assicurarsi per tempo di poter essere forniti da altre fonti in tempi molto brevi. La Germania avrebbe dovuto finanziare terminali di gas naturale liquefatto e infrastrutture di importazione per le raffinerie di petrolio della Germania orientale”. I messaggi in materia energetica di Olaf Scholz sono netti.

Nell’intervista al quotidiano La Stampa, il cancelliere tedesco e leader dell’Spd, dice che “non vedo affatto come un embargo sul gas porrebbe fine alla guerra. Se Putin fosse stato aperto ad argomenti economici, non avrebbe mai iniziato questa guerra folle”. L’errore, secondo Scholz, è stato legarsi soltanto a Mosca. Il problema è che i gasdotti “vengano tutti dalla Russia”, secondo lui. Mentre sulla questione dei finanziamenti russi al NS2, “è una decisione presa dal governo e dal parlamento del Meclemburgo-Pomerania occidentale” e su ciò lavorerà un’apposita commissione.

MA NON TUTTI LO SEGUONO, HABECK IN PRIMIS

La Germania è “molto vicina” all’indipendenza dalle importazioni di petrolio dalla Russia, ha detto il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck (Verdi) dopo aver incontrato questo lunedì a Varsavia la sua collega polacca Anna Moskwa. Berlino è alla ricerca di un’alternativa e, a detta del ministro, dovrebbe essere questione “dei prossimi giorni”. Una delle ipotesi di cui si era parlato poco tempo fa riguardava la possibilità che il porto polacco di Danzica potesse svolgere un ruolo importante nel garantire l’approvvigionamento di Schwedt via nave.

NUOVA VALUTAZIONE SULLE AZIENDE ENERGETICHE

Inoltre, l’esecutivo guidato da Scholz ha approvato un emendamento legale che consentirebbe alla Germania di acquisire le società energetiche come misura di ultima istanza per garantire forniture in caso di emergenza. Ma occhio anche al fronte economico: “I prezzi sono alti, l’incertezza è alta e i rischi sono a portata di mano”, ha affermato il ministro dell’Economia, Robert Habeck. “Dobbiamo essere pronti al peggioramento della situazione”. Dire addio al gas russo costerebbe, secondo la Bundesbank, circa 180 miliardi di euro.

E L’ITALIA?

Nel nostro punto di ieri, scrivevamo come il governo Draghi sta lavorando a varie strade per staccarsi del tutto dall’energia del Cremlino. Quella delle nuove estrazioni, di nuovi fornitori e di nuovi rigassificatori. Infine, ma non per ordine di importanza, quella delle rinnovabili. Su cui servirà probabilmente un Supercommissario. Che se non sarà un supereroe, beh, vi ci dovrà assomigliare: perché la questione delle autorizzazioni è all’apice dei ritardi  sulle energie pulite.

 

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