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Gas

Tutti i guai (e i buchi di bilancio) del governo sul gas

Dal “buco” di 4,2 mld del gas acquistato lo scorso anno a caro prezzo per staccarsi dalla Russia alla fine del mercato tutelato da gennaio fino agli utenti vulnerabili in condominio che saranno discriminati. Sarà un 2024 all’insegna dei rincari per le bollette degli italiani

È in rampa di lancio una nuova tassa sulle bollette italiane che dovrebbe applicarsi a partire dal 1 aprile 2024. Ciò per coprire un “buco” da 4,2 miliardi di euro apertosi lo scorso anno durante la corsa al gas per sganciare il paese dalla dipendenza russa. Insomma, oltre a dover fare i conti con l’apertura del mercato del gas a partire dal 1 gennaio 2024, gli italiani si troveranno a dover mettere mano al portafoglio anche per coprire i costi sostenuti nell’estate del 2022 quando il governo Draghi incaricò Gse e Snam di assicurare un veloce riempimento degli stoccaggi gas.

PERDITE PER 4 MLD DI EURO

Le perdite di circa 4 miliardi dipendono dal fatto che si è acquistato gas a prezzi altissimi per riempire gli stoccaggi di Snam, circa 300 euro/MWh secondo le quotazioni 2022 al Ttf di Amsterdam, 10 volte tanto gli attuali 33 euro al MWh su cui viaggiano le quotazioni attuali.

ONERE CONDIVISO CON ALTRI PAESI UE

L’unica consolazione è “la novità degli ultimi giorni – ha scritto qualche giorno fa il Fatto Quotidiano – è che l’onere potrebbe essere in piccola parte condiviso con gli altri consumatori della Ue attraverso una tassa da applicare anche sul gas esportato. Ma c’è poco da festeggiare visto che già dall’ottobre scorso la Germania sta applicando a sua volta un balzello sul proprio export, pagato anche dagli utenti italiani. E intende aumentarlo ulteriormente da gennaio”.

FEDERCONSUMATORI: NO A NUOVE AGGIUNTE IN BOLLETTA GAS PER RIPAGARE ERRORI DI VALUTAZIONE

I consumatori si sono già detti contrari a qualsiasi ulteriore aumento per gli italiani: “Dopo i passi indietro compiuti sul fronte dell’energia, decidendo in una fase quanto mai delicata e difficile di non prorogare il mercato tutelato prima per il gas, poi per l’energia elettrica. Dopo il susseguirsi di sanzioni nei confronti delle aziende che continuano ad operare in maniera scorretta, a spese dei cittadini. Cosa potrebbe peggiorare la situazione? Della serie non c’è mai limite al peggio ora si prospetta un incremento in bolletta, a carico degli utenti, con l’inserimento di una componente aggiuntiva della tariffa di trasporto gas. Tutto ciò a causa di una visione poco lungimirante e stime poco accurate”, ha scritto Federconsumatori, in una nota, che prosegue: “Bisogna considerare anche che l’aumento per il gas è determinato principalmente dalla forte crescita della componente CMEM relativa ai costi di approvvigionamento (+4,5% sulla spesa per il cliente tipo), dato che riflette il rialzo atteso delle quotazioni all’ingrosso nei mercati a termine in Italia e in Europa. Riempire i depositi di stoccaggio durante la guerra Russia-Ucraina nel 2022-2023 per avere una scorta di sicurezza in deposito è costato ingenti somme al GSE, che di concerto con Snam ha dovuto comprare gas quando la quotazione era tra le più alte mai registrate ed ora lo può rivendere solo a prezzi inferiori. Si stima una minusvalenza di circa 4,2 miliardi di euro”.

“Per compensare tale ammanco, Arera vuole far pagare, da aprile 2024, questa minusvalenza agli utenti, inserendo una componente aggiuntiva della tariffa di trasporto del gas. Riteniamo tutto ciò inaccettabile. Non è giusto che siano gli utenti, duramente provati dalla crisi energetica e dall’inflazione, a dovere pagare i prezzi dello stoccaggio. Ribadiremo tale posizione anche nel parere formale richiesto da Arera a tale proposito. Piuttosto chiediamo che siano i venditori, molti dei quali si sono arricchiti dall’aumento dei prezzi del gas, a dover pagare, senza possibilità di riaddebitare ai clienti il prezzo della componente aggiuntiva. Ecco perché è necessario imporre una tassazione sugli extraprofitti, da destinare per compensare questo disavanzo. Inoltre, guai a smantellare le misure adottate finora per tutelare i cittadini dal caro-energia, a partire dalla riduzione dell’IVA che a nostro avviso il Governo deve prorogare almeno per tutto il 2024”, ha concluso Federconsumatori.

COME FUNZIONA IL MECCANISMO DI ARERA

Ma come funziona il meccanismo predisposto da Arera e posto in consultazione nei giorni scorsi? Il gas acquistato lo scorso anno va ora rivenduto sui mercati ma a prezzi naturalmente più bassi che genereranno delle minusvalenze da recuperare. Arera ha posto in consultazione la scorsa settimana un meccanismo di “Neutrality charge” come quella già introdotta dalla Germania e che altri Paesi europei stanno valutando di adottare “per recuperare i costi per la sicurezza degli approvvigionamenti”.

“Sarebbe auspicabile addivenire quanto prima a una definizione di regole armonizzate a livello europeo per il recupero dei citati costi”, sottolinea l’Authority che propone, sulla scia di quanto fatto dai tedeschi, proprio “di introdurre anche in Italia una ‘Neutrality Charge’ da applicare (anche) ai punti di interconnessione con l’estero. Ciò – spiegano – consentirebbe di allocare su più punti i costi legati all’implementazione del servizio di riempimento degli stoccaggi di ultima istanza”.

Secondo l’Authority la “Neutrality Charge”, per uniformità di trattamento, dovrebbe trovare “identica applicazione anche ai punti di uscita nazionali, sia in termini di modalità applicative sia in termini di valore. Essa, pertanto, verrebbe identicamente applicata ai volumi prelevati su tutti i punti di uscita della rete di trasporto, siano essi nazionali o punti di interconnessione con l’estero. Per quanto riguarda i punti di uscita nazionali, la “Neutrality Charge” farebbe venir meno l’attuale modalità di raccolta del gettito necessario tramite il corrispettivo CRVos: peraltro, essa (a differenza del corrispettivo CRVos che è valorizzato per il solo semestre invernale) troverebbe applicazione in tutti i mesi dell’anno”.

Finora infatti, ricorda l’Arera, “in Italia la copertura dei costi derivanti dal servizio di riempimento degli stoccaggi di ultima istanza è stata assicurata dalle risorse raccolte tramite il corrispettivo CRVos applicato ai soli punti di uscita nazionali dalla rete di trasporto e da alcuni stanziamenti previsti dalla Legge di Bilancio 2023”.

RINCARI AL VIA DAL 1 APRILE

Sulla base degli elementi al momento disponibili, Arera propone per i prossimi tre anni un corrispettivo identico, applicato sia ai punti di uscita della rete nazionale di trasporto sia ai punti di interconnessione con l’estero, la “Neutrality Charge” pari a 0,0232 €/Smc (corrispondente a 2,1908 €/MWh). “Tale corrispettivo potrebbe trovare prima applicazione dall’1 aprile 2024 e potrebbe essere aggiornato con cadenza annuale (la prima volta entro dicembre 2024) sulla base di mutamenti del contesto politico/economico e/o di revisioni delle stime di copertura dei costi del servizio di stoccaggio di ultima istanza”.

Con l’entrata in vigore della Neutrality Charge, il corrispettivo CRVos “verrebbe conseguentemente rideterminato, a decorrere dall’1 ottobre 2024, perché non dovrà più tener conto dei costi derivanti dal servizio di riempimento degli stoccaggi di ultima istanza. Pertanto, gli ammontari riscossi, nel periodo ottobre 2023-marzo 2024, con il corrispettivo CRVos in eccesso rispetto alle esigenze di copertura di costi dello stoccaggio diversi dal riempimento degli stoccaggi di ultima istanza saranno considerati nel dimensionamento del corrispettivo stesso”.

ASSOUTENTI: PASTICCIO ALL’ITALIANA, DA GENNAIO UTENTI VULNERABILI CHE VIVONO IN CONDOMINIO SARANNO DISCRIMINATI

Ma non è tutto. Sempre nel settore gas una falla nella normativa porterà alcuni utenti vulnerabili a passare a mercato libero del gas pur avendo i requisiti per rimanere in quello tutelato. Secondo Assoutenti “gli utenti vulnerabili del gas che risiedono in condomini con impianti di riscaldamento centralizzati dovranno obbligatoriamente passare al mercato libero, pur avendo i requisiti previsti dalla legge per rimanere nel regime a maggior tutela” ha detto ieri l’associazione in audizione alla Commissione attività produttive della Camera.

“Come noto il Governo ha previsto che agli utenti vulnerabili sia garantito il mantenimento di prezzi calmierati anche dopo la definitiva cessazione del regime del mercato tutelato – ha spiegato il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi – Per il gas si tratta di clienti con età superiore ai 75 anni, disabili, soggetti in condizioni economiche disagiate o che vivono in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi. Se però tali utenti risiedono all’interno di un condominio dotato di impianto centralizzato di riscaldamento, non potranno godere dei benefici previsti dalla normativa vigente, e dal 10 gennaio dovranno passare al mercato libero”.

“Una discriminazione grave rispetto a chi vive in case indipendenti o immobili unifamiliari che non solo danneggia i soggetti deboli, ma crea una enorme confusione: ad esempio per cucinare gli utenti vulnerabili che vivono in condominio potranno approfittare delle tariffe del mercato tutelato, con le condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall’Autorità, mentre per riscaldare casa dovranno sottostare a quelle del mercato libero in base al contratto sottoscritto dal condominio in cui risiedono. Un pasticcio all’italiana sul quale ora Governo e Arera dovranno correre ai ripari” ha concluso Truzzi.

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