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Pitesai

Ue e Feluche benedicono Pd e IV contro lo stop alle trivelle voluto da M5s

Ok a due odg di Pd e Iv che chiedono il rispetto dei tempi per il Pitesai e impongo in caso di ritardi di far ripartire i permessi per le trivelle sospesi

La decisione di prorogare di altri sei mesi (scadenza inizio 2021) il blocco delle attività oil&gas inserita nel Milleproroghe per attendere la realizzazione del Pitesai (la ‘mappa’ che indicherà le zone dove sarà possibile effettuare operazioni di ricerca ed estrazione di idrocarburi) voluta dai pentastellati non è piaciuta molto agli alleati del Pd e Italia Viva. Che infatti hanno fatto approvare in Aula un ordine del giorno a prima firma Gianluca Beneamati che impegna il governo innanzitutto a mettere in campo “ogni azione possibile per assicurare il rispetto” dei termini per la predisposizione del Pitesai, vale a dire – dopo la proroga – dal 13 agosto 2020 al 13 febbraio 2021. E di garantire, in caso di mancato rispetto del termine, che i permessi di prospezione e ricerca sospesi riacquistino automaticamente efficacia.

LA LOTTA DI DE PASCALE E BESSI PRO TRIVELLE

Un successo figlio anche dell’attivismo locale di una realtà come quella di Ravenna, polo dell’Oil&Gas italiano e principale destinatario della norma del Milleproroghe che ha visto ridursi commesse e aumentare la disoccupazione. E in particolare del sindaco ravannate Michele De Pescale e del Consigliere regionale ed esperto di energia Gianni Bessi.

DI MAIO (IV): LE IMPRESE HANNO BISOGNO DI CERTEZZE

“L’emendamento voluto nel decreto Milleproroghe da Movimento 5 stelle e Pd, mette a rischio gli investimenti nel settore oil&gas a Ravenna. Un testo che non abbiamo votato in commissione e a seguito del quale abbiamo chiesto al Governo di attivarsi immediatamente per porre rimedio – ha affermato il deputato romagnolo di Italia Viva, Marco Di Maio, capogruppo della Commissione Affari costituzionali che ha seguito in prima persona tutto il decreto Milleproroghe -.Abbiamo chiesto con un apposito ordine del giorno che ha avuto parere favorevole – spiega il deputato -, di convocare immediatamente tutti gli stakeholders interessati e in particolare gli operatori del settore upstream le cui attività risultano ulteriormente sospese nelle more dell’adozione del PiTESAI”.

“Le imprese e i lavoratori hanno bisogno di certezze – ha spiegato l’esponente di Iv -: in ballo c’è il destino di migliaia di famiglie e battaglie ideologiche che strizzano l’occhio al falso mito della ‘decrescita felice’ sono dannose e non rendono un buon servizio all’obiettivo (che condividiamo) della riconversione ecologica. Oltre a contraddire le manifestazioni pubbliche e gli impegni assunti recentemente anche dal dal ministro Gualtieri, in visita a Ravenna”.

“La nostra richiesta – ha aggiunto Marco Di Maio – fa seguito al medesimo appello rivolto all’esecutivo dal presidente Bonaccini, a cui riconosciamo la coerenza di essersi sempre battuto in questa direzione, senza cedere alle tesi ideologiche anti-sviluppiste del Movimento 5stelle”.

FARNESINA E FELUCHE BENEDICONO LA BATTAGLIA DI PD E IV SULLE TRIVELLE

Ma non è tutto. Da quanto ha ricostruito Energia Oltre con fonti vicine al dossier, ambienti della Farnesina e di Bruxelles incoraggiano ad andare avanti con la battaglia. Le feluche ricordano, infatti, che a metà gennaio la Farnesina (e quindi il suo ministro Luigi Di Maio) ha inviato una nota di protesta alla Turchia per il fatto che venga impedito ad Eni di “trivellare” in un’area assegnata da Cipro. Un atteggiamento contraddittorio da parte dell’ex capo politico dei 5S che invece, in casa, vuole impedire o quanto meno ostacolare le trivellazioni nelle ZEE (zone economiche esclusive) di competenza italiana.

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