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Tassonomia Ue

Ue: energia, clima e risorse offshore nel futuro di Bruxelles

Le opinioni degli stakeholder su come aumentare le risorse energetiche offshore confluiranno nella strategia che verrà varata l’autunno prossimo, volta ad accelerare uno sviluppo su larga scala

L’Europa sempre più protagonista nel settore delle rinnovabili e del clima. Bruxelles ha innanzitutto aperto una consultazione per chiedere l’opinione degli stakeholder di settore per capire come aumentare le risorse energetiche offshore dell’Ue, soprattutto eoliche, nell’ambito degli sforzi per per diventare climaticamente neutrale entro il 2050. E ha intenzione di proporre modifiche alla legislazione europea in materia di energia e clima la prossima estate per allinearle al nuovo e più rigoroso obiettivo 2030 in materia di CO2.

LE RISORSE OFFSHORE

La Commissione europea ha stimato che l’Ue potrebbe avere bisogno di 240-450 GW di energia eolica offshore per contribuire a raggiungere il suo obiettivo per il 2050, rispetto ai circa 20 GW del 2019.

“Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, dobbiamo aumentare di venti volte la produzione di energia offshore dell’Ue. Questo significa rendere più facile la costruzione di parchi eolici offshore su larga scala in modo sostenibile per l’ambiente”, ha detto il commissario Ue per l’energia Kadri Simson.

La Commissione europea è anche interessata al potenziale dell’energia solare offshore e alle nuove opportunità offerte dall’energia mareomotrice e oceanica.

LA STRATEGIA IN AUTUNNO

Le opinioni confluiranno nella strategia che verrà varata l’autunno prossimo, volta ad accelerare lo sviluppo di energia offshore sostenibile su larga scala, offrendo “certezze e opportunità” alle potenziali parti interessate.
Secondo quanto si legge nel documento posto in consultazione, ciò comprenderà lo sviluppo della rete e del sistema energetico, gli accordi di mercato e le relative politiche rinnovabili. “In particolare, sarà necessario un notevole sviluppo della rete offshore e onshore per garantire il trasporto di grandi quantità di energia verso la terraferma e, da lì, verso le città dell’entroterra e i grandi siti di consumo”.

La consultazione pubblica sarà disponibile fino al 24 settembre. Lo sviluppo dell’energia offshore aiuterà anche l’Ue a raggiungere i suoi obiettivi climatici per il 2030, ha detto Bruxelles ricordando che l’Ue ha un obiettivo vincolante per il 2030 di riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990, e prevede di proporre a settembre di aumentare questa cifra al 50%-55%.

MODIFICHE ALLA LEGISLAZIONE UE SU ENERGIA E CLIMA LA PROSSIMA ESTATE

La Commissione europea prevede inoltre di proporre modifiche alla legislazione Ue in materia di energia e clima la prossima estate per allinearle al nuovo e più rigoroso obiettivo 2030 in materia di CO2.

CORTE DEI CONTI UE: COLLEGAMENTO PIU’ CHIARO TRA FONDO TRANSIZIONE GIUSTA E OBIETTIVI CLIMATICI

La proposta recentemente modificata relativa al Fondo di transizione giusta (JTF), infatti, deve stabilire un collegamento più chiaro con gli obiettivi Ue in materia di clima e di ambiente, secondo un parere pubblicato dalla Corte dei Conti europea. Sebbene siano state proposte risorse aggiuntive significative per contribuire a realizzare la transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, i finanziamenti dovrebbero essere maggiormente basati sul bisogno e orientati alla performance. In caso contrario, c’è il rischio che non si verifichi il necessario cambiamento strutturale e la transizione verso una economia verde debba essere finanziata nuovamente, hanno avvertito i revisori dei conti.

FONDI TAGLIATI

Le proposte legislative che istituiscono il Just Transition Fund (JTF) mirano a sostenere la transizione Ue verso un’economia di transizione, neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, affrontando gli impatti sociali, economici e ambientali sui settori e le regioni interessate. Inizialmente sono stati stanziati 7,5 miliardi di euro. A seguito del Covid-19, la Commissione Europea ha modificato la sua proposta aumentando significativamente i finanziamenti di 32,5 euro miliardi di euro.

Tuttavia, nelle ultime ore, il nuovo piano di bilancio ha concordato un taglio del JTF di 20 miliardi di euro. I magistrati della Corte dei Conti Ue hanno sottolineato che la Commissione non ha effettuato una valutazione d’impatto preliminare a sostegno dell’importo modificato. “Una solida analisi delle esigenze è essenziale sia per garantire una migliore allocazione delle risorse finanziarie europee, sia per indirizzare e quantificare gli obiettivi da raggiungere. Ciò è tanto più importante in quanto la proposta prevede ulteriori finanziamenti per le regioni che hanno già ricevuto fondi per la modernizzazione energetica da altri fondi dedicati”, spiegano i magistrati.

MILIONIS: ASSICURARSI CHE LA NUOVA PROPOSTA LEGISLATIVA ABBIA UN SOLIDO QUADRO DI RIFERIMENTO

“Il Just Transition Fund è uno strumento chiave del Green Deal Ue per garantire che la transizione verso un’economia clima-neutrale avvenga in modo equo, senza lasciare nessuno indietro – ha detto Nikolaos Milionis, il membro della Corte dei conti europea responsabile del parere -. Tuttavia, la Commissione dovrebbe assicurarsi che la nuova proposta legislativa, insieme ai piani di transizione territoriali giusti che approverà, abbia un solido quadro di riferimento per raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’Ue”.

DEBOLE IL LEGAME TRA PERFORMANCE E FINANZIAMENTI

I revisori hanno osservato, inoltre, che il legame tra performance e finanziamento è relativamente debole. Il metodo di assegnazione proposto fornisce deboli incentivi per il profondo, significativo cambiamento strutturale necessario per raggiungere gli obiettivi climatici europei. Inoltre, sebbene siano proposti indicatori comuni di realizzazione e di risultato, essi non catturano chiaramente l’obiettivo della transizione dai settori ad alta intensità di carbonio. Vi è quindi un rischio significativo che il JTF non contribuisca a porre fine alla forte dipendenza di alcune regioni dalle attività ad alta intensità di carbonio, hanno concluso i magistrati.

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