In precedenza, alcuni Stati sostenitori del nucleare e gli eurodeputati avevano messo in dubbio l’impegno del Commissario entrante nei confronti di questa tecnologia.
Più aperto sul nucleare ma niente da dire sulla riforma del mercato elettrico. È quanto si evince dalle risposte alle domande scritte del Parlamento europeo al neo commissario per l’Energia europeo, il danese Dan Jørgensen.
AL 2040 APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO DECARBONIZZATO DA RINNOVABILI E NUCLEARE
Nel documento inviato al Parlamento europeo prima della sua audizione del 5 novembre, Jørgensen afferma che “la maggior parte” dell’approvvigionamento energetico decarbonizzato dell’Europa entro il 2040 dovrebbe provenire da energie rinnovabili, “con un contributo considerevole dal nucleare”.
“NEUTRALITÀ TECNOLOGICA È UN CONCETTO CENTRALE PER GLI STATI MEMBRI. PUNTEREMO SU PICCOLI REATTORI MODULARI”
“La neutralità tecnologica è un concetto centrale, parte integrante della libertà degli Stati membri di scegliere il proprio mix energetico in linea con i nostri Trattati. Tutte le soluzioni energetiche rinnovabili e a basse emissioni di carbonio saranno necessarie. Le proiezioni indicano un settore energetico decarbonizzato entro il 2040. La maggior parte dovrebbe provenire dalle energie rinnovabili, con una considerevole contributo dell’energia nucleare. I reattori modulari di piccole dimensioni hanno il potenziale per fornire elettricità e calore a basse emissioni di carbonio e contribuire alla decarbonizzazione non solo della produzione di energia elettrica, ma anche di settori con emissioni difficili da abbattere come i trasporti e l’industria chimica e siderurgica. In linea con la mia lettera di missione, sosterrò l’accelerazione dello sviluppo e la diffusione dei reattori modulari di piccole dimensioni in Europa negli anni 2030, sulla base dell’Alleanza industriale europea sui reattori modulari di piccole dimensioni. Qualsiasi uso futuro del nucleare continuerà a essere subordinato al rispetto dei più severi standard di sicurezza nucleare, nonché allo smaltimento sicuro di tutti i tipi di scorie nucleari e di combustibile esaurito”, ha detto Jørgensen.
In precedenza, alcuni Stati sostenitori del nucleare e gli eurodeputati avevano messo in dubbio l’impegno del Commissario entrante nei confronti di questa tecnologia.
DIPENDENZA DA RUSSIA DEVE TERMINARE IN OGNI FORMA ANCHE PER L’ENERGIA NUCLEARE 
Jørgensen si è concentrato anche sulle catene di fornitura per l’energia nucleare europea, citando l’attuale dipendenza del continente dalla Russia. Il nuovo Commissario Ue all’energia ha affermato che valuterà se la spinta dell’Europa a porre fine alle importazioni di energia dalla Russia potrebbe essere estesa per includere la catena di fornitura nucleare. “L’Ue dispone di un solido quadro di riferimento per la sicurezza dell’approvvigionamento, ma deve essere reso più semplice e più lungimirante. Il quadro dovrebbe essere ampliato per affrontare i rischi emergenti per le infrastrutture critiche, i cambiamenti climatici, la sicurezza informatica e le minacce fisiche – ha scritto il neo commissario -. Per mitigare le interruzioni, l’Ue deve dare priorità alla preparazione e al coordinamento, promuovendo al contempo la diversificazione dell’offerta, la riduzione della domanda di gas e lo stoccaggio efficiente, oltre alle interconnessioni transfrontaliere. La revisione del quadro esistente deve consentire un’uscita ordinata e conveniente dai combustibili fossili, accelerando le alternative più sostenibili e prodotte a livello nazionale, nonché di sfruttare il potenziale delle misure sul lato della domanda”.
SULLA RIFORMA DEL MERCATO ELETTRICO CI SI CONCENTRERÀ SULL’ATTUAZIONE DELLE NORME GIÀ APPROVATE
Jørgensen rimane sul vago, invece, per quanto riguarda la riforma del mercato elettrico. Il danese si è soffermato soprattutto sulla precedente riforma delle regole del mercato elettrico, finalizzata a maggio, affermando che l’attuazione delle norme aggiornate “è particolarmente importante per aumentare l’accesso a un’energia pulita, sicura e conveniente”.
“Dobbiamo affrontare l’aumento dei costi di sistema, come gli oneri di rete, le imposte e le tasse, che oggi costituiscono un terzo della bolletta elettrica dei consumatori. Insieme al Commissario per il clima, rifletterò su come garantire che le tasse non abbiano un effetto negativo sui prezzi dell’energia e sulla competitività dell’industria dell’UE, sostenendo nel contempo la competitività dell’industria europea, e gli obiettivi della transizione pulita. Per cogliere appieno i benefici della transizione energetica e mitigare i costi, il Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili delineerà misure per mobilitare investimenti privati, migliorare la pianificazione della rete, aumentare la digitalizzazione e ottimizzare l’uso della rete esistente. Il piano incentiverà inoltre la flessibilità, fornirà i giusti segnali localizzativi per gli investimenti dove sono più necessari, e definirà un quadro di governance rafforzato del mercato interno dell’energia, adatto a un sistema europeo realmente integrato in una solida Unione dell’energia.