La prima fase delle gare comprenderà lavori di appalto per la costruzione di una raffineria e di un oleodotto per trasportare il greggio dall’Uganda alla Tanzania
L’Autorità Petrolifera dell’Uganda lancerà a dicembre le prime gare per il tanto atteso progetto di sviluppo delle risorse petrolifere nel paese dell’Africa orientale che a inizio mese ha eliminato un grosso ostacolo dopo che la major francese Total ha firmato gli accordi per lo sviluppo del progetto.
LE GARE
La prima fase delle gare comprenderà lavori di appalto per la costruzione di una raffineria e di un oleodotto per trasportare il greggio dall’Uganda che non ha sbocco sul mare, a un porto in Tanzania per l’esportazione. Le gare includeranno anche il completamento della rete stradale nella regione del Lago Albert, dove sono state effettuate le scoperte di greggio, ha detto Peninah Aheebwa, direttore dei servizi di supporto tecnico presso la Petroleum Authority dell’Uganda, secondo quanto riportato dal Daily Monitor.
LE FIRME DI TOTAL, CNOOC E I PRESIDENTE DI UGANDA E TANZANIA
All’inizio di questo mese, Total, China National Offshore Oil Corporation (CNOOC) e i presidenti di Uganda e Tanzania hanno firmato gli accordi finali necessari per avviare il progetto di sviluppo del Lago Albert. Lo sviluppo include i progetti petroliferi upstream di Tilenga e Kingfisher in Uganda e la costruzione dell’East African Crude Oil Pipeline (EACOP) in Uganda e Tanzania. Il progetto Tilenga, gestito da Total, e il progetto Kingfisher, gestito da CNOOC, dovrebbero fornire una produzione combinata di 230.000 barili al giorno (b/g) al plateau, ha riferito Total. La produzione sarà trasportata dai giacimenti petroliferi in Uganda al porto di Tanga in Tanzania tramite l’oleodotto transfrontaliero EACOP, di cui saranno azionisti anche Total e CNOOC.
GLI OSTACOLI
Sebbene l’accordo finale sia stato un importante passo avanti, le aziende devono eliminare ulteriori ostacoli in termini di finanziamento del progetto.
Il progetto del gasdotto ha infatti attirato critiche da gruppi ambientalisti. La #StopEACOP Alliance e altre organizzazioni ambientali chiedono alle istituzioni finanziarie di rifiutarsi di finanziare il progetto. “Total e CNOOC devono ancora assicurarsi 2,5 miliardi di euro di finanziamento del debito affinché l’EACOP possa andare avanti”, ha detto David Pred, direttore esecutivo di Inclusive Development International.