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Ucraina Transizione Energetica

Ukrtransgaz in difficoltà economiche: vicina una nuova crisi del gas?

L’operatore ucraino del sistema dei gasdotti, posseduto dal gigante statale Naftogaz, sarebbe in grosse difficoltà economiche. E la situazione potrebbe pesare sulle forniture all’Europa

Un nuovo allarme che rischia di produrre serie conseguenze sulle forniture di gas all’Europa. Questa volta non sarebbe una diatriba tra Russia e Ucraina, come accaduto diverse volte in passato, ma lo stato economico in cui versa Ukrtransgaz, l’operatore ucraino del sistema dei gasdotti, posseduto dal gigante statale Naftogaz, interamente in mano al ministero dell’Economia.

GUAI FINANZIARI PER UKRTRANSGAZ

Secondo quanto riferisce il quotidiano Nezavisimaia Gazeta, Ukrtransgaz non avrebbe capacità finanziaria sufficiente ad acquistare i volumi di gas necessari a mantenere i gasdotti in condizioni operative ottimali. E questo naturalmente paventa il rischio di uno stop alle forniture.

QUANTO GAS MANCA NELLE CONDOTTE

Attualmente Ukrtransgaz ha a disposizione circa 152 milioni di metri cubi di gas a fronte di un fabbisogno mensile di circa 240 milioni di mc. Per far funzionare correttamente i gasdotti sono necessari, nel periodo estivo, circa 720 milioni di metri cubi di gas ma la società non è riuscita a portare a termine i 12 appalti necessari per assicurarsi gli 880 milioni di metri cubi previsti, proprio a causa dei dubbi sulla sua tenuta finanziaria.

PENURIA DI SCORTE DI GAS, SUFFICIENTE SOLO FINO AL 24 GIUGNO

Ukrtransgaz aveva già denunciato in una nota pubblicata sul proprio sito la penuria delle scorte nei suoi magazzini sotterranei: “A causa della carenza di fondi, Ukrtransgaz non è in grado di pagare in tempo i contratti per l’approvvigionamento di gas per le sue esigenze produttive e tecnologiche. La società ha accumulato un debito di 4,1 miliardi di grivnie ucraine (circa 135 milioni di euro, ndr) con i fornitori per l’acquisto di gas combustibile nel periodo marzo-aprile. Di conseguenza, alcuni fornitori si rifiutano di continuare a consegnare i volumi di gas stabiliti dai contratti in corso. Il volume di gas combustibile residuo acquistato in base agli accordi precedenti è sufficiente a garantire il funzionamento del sistema di trasporto del gas solo fino al 24 giugno”.

AVVIATO I CONTATTI CON I CREDITORI PER RISTRUTTURARE I DEBITI

Di conseguenza Ukrtransgaz “ha inviato una lettera per avvertire della situazione al Servizio di emergenza statale ucraino. La società è anche in trattative con NERC (il Regolatore ucraino) per la correzione immediata di quanto sta accadendo. Inoltre, Ukrtransgaz ha avviato negoziati con i creditori, tra cui Naftogaz, per ristrutturazione del debito. Anche il Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina è stato informato della situazione”, sottolinea l’azienda. gas

TARIFFE APPROVATE DAL REGOLATORE E PRELIEVI ILLEGGITTIMI ALLA BASE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA GRAVE DI UKRTRANSGAZ

Ma come si è arrivati a questa situazione? “Lo stato finanziario critico dell’operatore è stato provocato a causa di diversi fattori che sono stati costantemente segnalati da Ukrtransgaz al regolatore”, si legge nella nota. “Innanzitutto, la situazione finanziaria dell’Operatore ogni mese che passa è aggravata dalle tariffe temporanee economicamente irragionevoli che sono state approvate da NERC alla fine del 2018. Le tariffe, in particolare, consentono l’acquisto di gas combustibile solo nella misura che non eccede il 60% del livello annuale richiesto”. In secondo luogo, il problema della fuoriuscita di gas non autorizzato dal sistema di trasporto “non è stato ancora risolto, consentendo agli operatori di mercato, a partire dal 2016 a febbraio 2019, di accumulare oltre 35 miliardi di debiti verso Ukrtransgaz per servizi di bilanciamento, di cui il 91% sono i debiti delle compagnie di distribuzione del gas. Dopo la transizione del mercato del gas ucraino al bilanciamento giornaliero a partire dal 1 ° marzo 2019, la situazione non è cambiata in modo significativo: gli operatori di distribuzione del gas riuniti sotto il marchio RGC continuano a prelevare illegalmente gas dal sistema, anche per la loro produzione senza pagare. Da marzo ad aprile 2019, le società di distribuzione del gas RGK hanno aggiunto 2,5 miliardi di Gravnie al debito totale non pagato della società”.

(L’articolo completo su Start Magazine)

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