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Un 2022 all’insegna dei prezzi energetici in rialzo: il report World Energy Review di Eni

La quota di solare ed eolico ha coperto poco più del 10% nel mix di generazione elettrica, a fronte dell’oltre 60% generato da fonti fossili, secondo l’analisi Eni

Nel 2022, il consumo primario mondiale di energia è cresciuto ad un tasso prossimo al 1% rispetto al 2021, confermando il trend delle ultime decadi, con le fonti fossili che continuano a coprire circa l’80% della quota del mix energetico. È quanto emerge dalla 22esima edizione della World Energy Review 2023 (WER) di Eni, la rassegna statistica energetica mondiale, in una nuova versione interattiva sul sito eni.com. Gli eventi dirompenti del settore energetico nel 2022, i cui trend principali sono riportati nelle tavole del WER, hanno evidenziato la necessità di ampliare le prospettive future, mirando a soluzioni diversificate che contemplino congiuntamente una transizione sostenibile, sicura ed economicamente equa.

SUI PREZZI HA INFLUITO LA GUERRA IN UCRAINA

Proseguendo nell’analisi Eni ha rilevato come i prezzi delle principali commodities energetiche abbiano risentito degli effetti della guerra in Ucraina su tutti i mercati con impatti diversificati a seconda delle caratteristiche di ciascuno e del grado di dipendenza dalle forniture russe.

LE TENSIONI SUL COMPARTO OIL

Per quanto riguarda il comparto oil, le tensioni dovute ad un decennio di minori investimenti e alla guerra in Ucraina hanno portato la media annua del Brent nel 2022 a 101,2 $/b, superiore del 43% rispetto al 2021. In tale contesto, la domanda continua ad aumentare (+2,2 Mb/g), arrivando a 100 Mb/g e recuperando quasi completamente la perdita legata alla pandemia (-0,7% rispetto al 2019). La produzione mondiale di petrolio aumenta di 4,3 Mb/g, con la crescita concentrata nei paesi del Golfo OPEC per effetto del riassorbimento dei tagli del 2020. La capacità di raffinazione netta torna a crescere nel 2022 con l’entrata di nuovi progetti in Medio Oriente e Cina per un ammontare poco inferiore ai 2 Mb/g.

DOMANDA GAS IN CALO DELL’1%

I prezzi del gas hanno raggiunto livelli significativamente elevati con effetti diretti sulle commodity a valle, prima tra tutte l’elettricità. L’Europa compensa l’ammanco di import via pipeline dalla Russia principalmente attraendo volumi addizionali di LNG, pagando prezzi più alti. La domanda mondiale di gas complessivamente nel 2022 si riduce di oltre l’1%, dopo il rimbalzo post pandemia nel 2021 (circa +5%), con dinamiche divergenti su scala globale: forte frenata in Europa, Russia e Asia, solo parzialmente compensata da crescita in Stati Uniti e Medio Oriente.

RINNOVABILI IN CRESCITA MA DOMINA ANCORA IL FOSSILE PER PRODURRE ELETTRICITA’

Le installazioni di rinnovabili sono risultate in crescita esponenziale negli ultimi anni. Tuttavia, la quota di solare ed eolico ha coperto poco più del 10% nel mix di generazione elettrica, a fronte dell’oltre 60% generato da fonti fossili.

MINERALI CRITICI FONDAMENTALI PER LA TRANSIZIONE

I minerali critici giocano infine un ruolo fondamentale in alcune tecnologie chiave legate alla transizione. La maggior parte registra una significativa crescita in termini di produzione, riflettendo anche l’aumento della domanda. Il nichel e il litio segnano l’incremento maggiore (superiore al 20%).

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