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USA, cosa resterà delle iniziative del presidente Joe Biden su clima ed energia?

Oltre allo storico Inflation Reduction Act, Biden ha emanato delle importanti norme sulla riduzione delle emissioni, è rientrato nell’accordo sul clima di Parigi – che il presidente Trump aveva abbandonato – e ha inserito il clima nell’agenda decisionale del governo americano

La lotta del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, contro il cambiamento climatico non ha precedenti, ma la sua eredità è fragile, poiché non è detto che vivrà un secondo mandato. Gli Stati Uniti storicamente sono il maggiore emettitore di carbonio del mondo, ed oggi il secondo più grande dopo la Cina. Le future emissioni del Paese – e il successo dei leader nel stimolare l’azione all’estero – contribuiranno ad influenzare il livello di riscaldamento della Terra e i danni che ne conseguiranno. “Il presidente Biden lascia l’incarico con il più grande record sul cambiamento climatico di qualsiasi presidente nella storia degli USA”, ha affermato Jason Bordoff, direttore fondatore del Center on Global Energy Policy della Columbia.

LA RINUNCIA DI BIDEN E L’INFLATION REDUCTION ACT DEL 2022

Biden ieri ha annunciato che si ritirerà e ha appoggiato la vicepresidente degli USA, Kamala Harris, che ha lavorato con i Democratici di Capitol Hill per varare, nel 2022, l’Inflation Reduction Act, la più grande legge sul clima della storia. L’IRA prevede centinaia di miliardi di dollari in sussidi fiscali e sovvenzioni per progetti energetici a basse emissioni di carbonio, catene di approvvigionamento, acquisti di auto elettriche ed altro ancora. Biden ha emanato anche delle importanti norme sulla riduzione delle emissioni, è rientrato nell’accordo sul clima di Parigi – che il presidente Trump aveva abbandonato – e ha inserito il clima nell’agenda decisionale del governo americano.

LA DURATA DELLE AZIONI DI BIDEN E LO SCENARIO DI UN NUOVO GOVERNO TRUMP

La durabilità del lavoro di Biden – scrive Ben German su Axios – non è chiara: le sentenze della Corte Suprema negli ultimi mesi e anni hanno ridotto i poteri delle agenzie di regolamentare senza il benestare da parte del Congresso. Ciò potrebbe comportare problemi per i mandati di riduzione della CO2 di Biden nei confronti delle utilities e delle case automobilistiche. Gli oppositori della legge sul clima del 2022 probabilmente non avranno voti per eliminarla, ma potrebbero distruggerla.

Un’amministrazione Trump potrebbe rallentare l’implementazione e, più in generale, il candidato repubblicano si oppone fermamente alle regole federali e agli incentivi che supportano le auto elettriche. Secondo Bordoff, il sostegno finanziario di Biden all’energia rispettosa del clima potrebbe rivelarsi solido: “la maggior parte di questi investimenti avviene negli Stati rossi, con un forte sostegno da parte della comunità imprenditoriale, suggerendo una possibile durabilità di questi investimenti nell’energia pulita anche con un cambiamento nel controllo politico della Casa Bianca”.

LE INIZIATIVE DI BIDEN NEL SETTORE ENERGETICO

Mentre i gruppi ambientalisti hanno per lo più applaudito la Casa Bianca, alcuni attivisti chiedevano maggiori sforzi per ostacolare l’esplorazione e la produzione di combustibili fossili. Sotto Biden gli Stati Uniti hanno ampliato la propria leadership come maggior produttore di petrolio al mondo, raggiungendo nuovi record. Gli USA sono diventati anche il più grande esportatore mondiale di GNL. Se Trump verrà eletto, probabilmente porrà fine alla pausa del Dipartimento dell’Energia sulle nuove licenze di esportazione di GNL verso i principali mercati e, tra le altre cose, spingerà per una maggiore trivellazione su terreni e acque federali.

“Il presidente Biden ha combattuto instancabilmente per gli storici investimenti nel clima, nell’energia pulita e nella giustizia ambientale nell’Inflation Reduction Act, la cosa più grande che il nostro Paese abbia mai fatto per affrontare la crisi climatica”, ha dichiarato il presidente della League of Conservation Voters, Gene Karpinski, durante una conferenza stampa.

IL NUOVO CORSO DEGLI USA SU ENERGIA E CLIMA

La politica dell’energia e del clima è in corsa, mentre Kamala Harris diventa il nuovo candidato dei Democratici contro Donald Trump. Harris incarna il primato di Biden su questi argomenti ma, durante la sua breve corsa presidenziale del 2019, ha ricoperto posizioni che divergono dalla posizione della Casa Bianca, e che probabilmente attireranno attacchi da parte del partito repubblicano.

Le sue posizioni includevano la richiesta di un divieto al fracking e la co-sponsorizzazione della normativa del Green New Deal. Posizioni che, in seguito, Harris ha affermato che il suo partito non ha sostenuto alle elezioni di novembre. In conclusione, se durerà l’eredità di Biden sarà molto grande.

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