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Usa e Russia

Usa e Russia, focus su accordi energetici segreti nei colloqui di pace sull’Ucraina

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In una clamorosa iniziativa diplomatica dietro le quinte, funzionari dei governi statunitense e russo hanno discusso di una serie di importanti accordi energetici, tra cui il potenziale ritorno di Exxon Mobil in un progetto chiave in Russia, come parte dei più recenti negoziati volti a raggiungere la pace in Ucraina. Queste proposte sono state presentate come incentivi per spingere il Cremlino ad accettare un accordo e per convincere Washington ad allentare le sanzioni. La rivelazione arriva dalla Reuters, che cita cinque fonti a conoscenza diretta dei colloqui, le quali hanno parlato a condizione di anonimato non essendo autorizzate a discutere pubblicamente dei negoziati.

GLI ACCORDI SUL TAVOLO

Le discussioni si sono concentrate su diverse opzioni strategiche. Tre fonti hanno confermato che è stata esplorata la possibilità che il colosso petrolifero statunitense Exxon Mobil rientri nel progetto di estrazione di petrolio e gas Sakhalin-1, nell’estremo oriente russo.

Inoltre, quattro fonti hanno riferito che si è parlato della possibilità per la Russia di acquistare attrezzature statunitensi per i suoi progetti di Gas Naturale Liquefatto (GNL), come l’Arctic LNG 2, attualmente colpito da sanzioni occidentali. Un’altra idea emersa, come già riportato da Reuters il 15 agosto, prevedeva l’acquisto da parte degli Stati Uniti di navi rompighiaccio a propulsione nucleare dalla Russia.

IL CONTESTO DEI NEGOZIATI

Questi colloqui si sono svolti durante il viaggio dell’inviato speciale statunitense Steve Witkoff a Mosca all’inizio di questo mese, dove ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin e il suo inviato per gli investimenti, Kirill Dmitriev. Due fonti hanno aggiunto che le stesse proposte sono state discusse anche alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e, seppur brevemente, durante il vertice in Alaska del 15 agosto.

“La Casa Bianca voleva davvero pubblicare un titolo dopo il vertice in Alaska, annunciando un importante accordo di investimento”, ha dichiarato una delle fonti. “Ecco perché Trump sente di aver raggiunto un obiettivo”.

Un funzionario della Casa Bianca, in risposta a una domanda sugli accordi, ha dichiarato che il presidente e il suo team per la sicurezza nazionale continuano a collaborare con funzionari russi e ucraini per un incontro bilaterale, ma ha aggiunto che non è nell’interesse nazionale continuare a negoziare pubblicamente tali questioni.

TRA INCENTIVI E MINACCE

Le discussioni si inseriscono in un contesto di forte pressione. Trump ha minacciato di imporre ulteriori sanzioni alla Russia se i colloqui di pace non faranno progressi e di applicare dazi elevati all’India, uno dei principali acquirenti di petrolio russo, rendendo difficile per Mosca mantenere gli attuali livelli di esportazione.

Questo approccio, tipico dello stile politico di Trump orientato alla conclusione di accordi, si era già manifestato all’inizio dell’anno, quando gli stessi funzionari avevano esplorato modi per rilanciare i flussi di gas russo verso l’Europa, piani poi bloccati da Bruxelles. Le ultime discussioni si sono quindi spostate su accordi bilaterali USA-Russia, aggirando di fatto l’Unione Europea.

LA MOSSA A SORPRESA DI PUTIN E IL PRECEDENTE DI EXXON

In una mossa a sorpresa, lo stesso giorno del vertice in Alaska, Putin ha firmato un decreto che potrebbe consentire agli investitori stranieri, inclusa Exxon Mobil, di riacquistare quote del progetto Sakhalin-1. Il decreto, tuttavia, è subordinato all’impegno degli azionisti stranieri a sostenere la revoca delle sanzioni occidentali contro la Russia.
Exxon aveva abbandonato le sue attività in Russia nel 2022 dopo l’invasione dell’Ucraina, registrando una svalutazione di 4,6 miliardi di dollari. La sua quota di operatore del 30% nel progetto Sakhalin-1 era stata sequestrata dal Cremlino quello stesso anno.

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