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Caro Energia

Bollette e gas: il rischio è per ottobre

Extraprofitti: buco da oltre nove miliardi. E le famiglie continuano a scontare il caro energia: l’allarme di Arera

Nel mare grosso della crisi energetica, lo sappiamo, c’è il lato economico. Quello dei conti, quello che interessa maggiormente le famiglie, le loro tasche. Riempirle, o quantomeno evitare che continuino a svuotarsi per pagare bollette e carburante è ancora oggi impresa ardua.

Se è vero che l’operato del governo Draghi da qui a ottobre (o dicembre?, leggasi Cassese oggi sul Corriere) opererà entro i margini dei cosiddetti “affari correnti”, gli spazi entro cui muoversi sono già ora molto più larghi del solito. Perché ad essere insolito è l’intero momento storico, politico economico e quindi sociale.

CARO ENERGIA, A SCONTARLO SIAMO ANCORA NOI

Bollette, gas, insoluti e fallimenti. Secondo l’Arera, i rischi per gli italiani sono ancora alti e puntano al prossimo autunno. Quando, riporta il Messaggero, “dal primo ottobre si rischia incrementi superiori al 100%. Ma anche la minaccia di un’esplosione di morosità di famiglie e imprese e fallimenti tra i venditori di energia che rischiano di rendere ancora più pesante il conto da pagare per tutti. Si chiama socializzazione degli oneri”.

Cosa serve, secondo l’Autorità? Interventi straordinari, altri. Perché i prezzi non accennano a calare. E difficilmente potranno farlo se verso il prossimo trimestre servirà accelerare sul fronte delle scorte di gas per non temere nuovi tagli delle forniture russe, già in corso da settimane. Le difficoltà, quindi, sono bifronti. Perché anche i venditori faticano a soddisfare le richieste.

Da inizio gennaio a fine luglio, gli interventi contro il caro energia hanno prodotto un indebitamento netto di circa 28,8 miliardi di euro, ha certificato un dossiere della Camera.

COSA SUCCEDE SUL FRONTE EXTRAPROFITTI

Continuando a fare i conti, qualcosa che non quadra c’è anche sul fronte degli extraprofitti. Un tema che ha tenuto banco già nelle settimane e mesi scorsi, infiammando anche le dichiarazioni e polemiche politiche. Scatenando la corsa a mettersi contro le speculazioni.

Come scrive stamani il Sole 24 Ore, l’allarme attuale riguarda i pochi contributi arrivati contro i profitti extra. Erano previsti 10,49 miliardi dai quali però ne vanno sottratti ben 9,26 dopo l’aumento dell’aliquota del 25%.

Ci sono altri motivi per sorridere meno amaramente. Altri numeri corrono per sostenere il decreto Aiuti bis da 14,3 miliardi. Che potevano essere 23 in caso di pagamenti fedeli ai calcoli del governo.

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