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Piombino

Rigassificatori sì o no? Ecco come hanno votato Piombino e Ravenna

I risultati elettorali nei comuni simbolo della lotta politica sul rigassificatore. Le percentuali di Pd e Fratelli d’Italia

A Piombino, una delle città più discusse in questi mesi e settimane per la questione del rigassificatore, vince il centrodestra. Il dato finale comunicato dal Viminale è di un 34,28% per la coalizione FdI-Lega-Forza Italia. Rispettivamente, le preferenze per le singole forze risultano essere così ripartite: 22,66 per Fratelli d’Italia, 6,82% per la forza politica di Matteo Salvini e 4,46 per quella presieduta da Silvio Berlusconi. Per i moderati, invece, solo lo 0,21%.

QUESTIONE RIGASSIFICATORE, I RISULTATI A RAVENNA E PIOMBINO

A Ravenna, l’altro comune protagonista dei rigassificatori Snam, si registra un risultato singolo. Pd primo con il 29,67% e FdI al 23,84%. Da notare il successo dell’intera coalizione di centrosinistra, avanti con il 37,16% rispetto al centrodestra (36,30%).

Tornando a Piombino, il singolo partito con la percentuale maggiore risulta essere il Pd, con il 24,64%. Confrontando i voti la differenza non è molto significativa. 3.908 voti al Partito Democratico contro i 3.594 andati a FdI. Rispetto alle medie nazionali delle rispettive forze, Fratelli d’Italia registra un evidente calo di oltre tre punti percentuali. Il Pd, al contrario, guadagna circa cinque punti. Anche se c’è da tener conto della storica caratura rossa della regione Toscana, molto attenuata dopo questa tornata elettorale.

Da ricordare, tra l’altro, che il sindaco del comune di Piombino Francesco Ferrari, esponente di FdI, è stato in prima fila per l’opposizione al rigassificatore di Snam.  Il Movimento 5 Stelle a Piombino ottiene il 16,08% mentre il Terzo Polo (Azione-Italia Viva) si ferma al 5,13%. Il suo leader Carlo Calenda è stato l’unico esponente politico a recarsi in loco per incontrare la comunità locale e spiegare le ragioni tecniche del rigassificatore.

LO SCENARIO

Con il nuovo governo di destra si vedrà l’epilogo di questo lungo tiro alla fune. L’ultima questione sollevata, nonché molto discussa e discutibile, è stata quella del colore della nave da scegliere con cura in base al paesaggio. Un criterio introdotto dalla Soprintendenza e che dà l’idea del distacco tra senso di realtà e ostruzionismo a oltranza.

Il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, si è convinto ad accettare la nave per tre anni con la promessa che venga poi spostata. E il responsabile energia del partito di Giorgia Meloni, Nicola Procaccini, ha detto nell’intervista a Energia Oltre che “i rigassificatori sono necessari, anche se preferiamo di gran lunga estrarre gas dai nostri giacimenti. Quella dei rigassificatori è una strada che può essere dettata solo dall’emergenza, perché secondo noi non è la soluzione ottimale né dal punto di vista ambientale né da quello economico”. E su Piombino, specificatamente, ha aggiunto: “Se non ci saranno alternative a Piombino, e soprattutto se non si possono correggere alcuni aspetti – come la distanza dal porto – anche se limitatamente ad un periodo di 3 anni, bisognerà installare questa nave e farla funzionare nel più breve tempo possibile”.

Appuntamento al 7 ottobre, data del prossimo incontro della Conferenza dei Servizi. Il 13, intanto, tutte le parti dovrebbero incontrarsi a Roma per esprimere il parere unico per poi vedersi ancora il 21 e il 27 ottobre, giorno ultimo per il parere definitivo. Snam non ha dubbi: per rispettare l’impegno a mettere in funzione il rigassifigatore entro la prossima primavera è necessario che abbia il via libera non più tardi della fine del prossimo mese.

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